Una parola per gli stanchi: il quarto comandamento
Questo articolo è parte di una serie sui Dieci Comandamenti. La Parola di Dio ci rivela le leggi che egli richiede per vivere nel mondo, così come sono state da lui stabilite. Solo vivendo secondo questa legge possiamo prosperare e godere del proposito per cui siamo stati creati: glorificare Dio e godere di una relazione con lui. Questa serie esplora come i cristiani, la cui identità è in Cristo e la cui eredità è riposta nell’eternità, dovrebbero vivere concretamente i Dieci Comandamenti.
Ricòrdati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa’ tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città; poiché in sei giorni il SIGNORE fece i cieli, la terra, il mare e tutto ciò che è in essi, e si riposò il settimo giorno; perciò il SIGNORE ha benedetto il giorno del riposo e lo ha santificato.
Esodo 20:8-11
Nel 1929, Joseph Stalin pose fine alla settimana di sette giorni nell’Unione Sovietica. Per aumentare la produzione, trattò i cittadini al pari dei dadi e dei bulloni delle sue macchine in continuo movimento, assegnando loro, solo occasionalmente, dei giorni di riposo e socializzazione. Un critico scrisse che gli effetti sarebbero stati disastrosi per la vita personale e religiosa, avendo come conseguenza l’eliminazione delle festività cristiane, dei servizi di culto e della vita familiare. Solo una certa percentuale della popolazione aveva i propri giorni liberi la domenica, molte famiglie avevano i propri giorni liberi in giorni assegnati separatamente, era quasi impossibile quindi incontrarsi regolarmente.
Il nepreryvka si concluse senza successo 11 anni dopo. Potete immaginare il tempo necessario per tornare alla normalità: quanto dovevano essere state stanche le persone dopo aver lavorato per un sovrano che si preoccupava più della loro produzione che del loro bene.
Sappiamo cosa vuol dire sentirsi stanchi, avere la sensazione di lavorare senza sosta sotto il governo di un capo severo. Sappiamo cosa significa, sotto la pressione di aspettative e liste di cose da fare che si vanno accumulando, vedere le cose sfuggirci di mano e sentirci scoraggiati per aver deluso qualcuno. Sappiamo cosa vuol dire vivere in un mondo che non si ferma mai, dove non c’è mai abbastanza tempo.
Dio ha provveduto un rimedio alla nostra inquietudine.
La gentilezza del Sabato
Nel libro dell’Esodo vediamo un altro sovrano severo: il Faraone. Preoccupato per il proprio impero, ordinò che i bambini nati dagli ebrei fossero gettati nel fiume Nilo (Es. 2:22). Mosè fu testimone del “duro lavoro” degli ebrei e del pestaggio di un altro ebreo da parte di un egiziano (Es. 2:11). Sotto il faraone, il popolo ebraico subì un dominio crudele che offriva ben poco riposo.
Dio, tuttavia, ha invitato il suo popolo a godere del riposo. Quando diede la manna al suo popolo dopo averlo liberato dalla schiavitù in Egitto, ne diede abbastanza il sesto giorno perché non avessero bisogno di raccoglierlo il settimo: era un invito a riposare (Es. 16:23-25). Nei Dieci Comandamenti, Dio dice al suo popolo di santificare il settimo giorno come giorno di riposo settimanale (Es. 20:8-11). Anche dopo aver fornito istruzioni dettagliate su come costruire la sua dimora, il Tabernacolo, Dio ricordò loro di riposare, ancora una volta (Es. 31:12-17)!
Con la sua chiamata al riposo, Dio si distingue dai governanti terreni preoccupati solo delle glorie di questo mondo. Con la sua chiamata al riposo, intravediamo il comando e la gentilezza che distinguono Dio come il Re di un regno che desideriamo adorare e sotto il quale vogliamo vivere. Con questo invito al riposo siamo esortati a confidare nella provvidenza di un Dio che conosce tutti i nostri bisogni.
Il comando del Sabato
Quando gli Israeliti onoravano il Sabato, onoravano l’alleanza tra Dio e Israele (Es. 31:13-17). Quando profanavano il Sabato, violavano l’alleanza e si separavano da Dio e dal suo popolo (Es. 31:13-15). Perché le conseguenze erano così gravi? Inclini a dimenticare, gli ebrei avevano bisogno di una giornata dedicata a ricordare chi era Dio.
Il Sabato può servire a questo scopo per noi oggi. Il puritano Thomas Watson descrisse bene il nostro bisogno di riposo: “Il lavoro dei giorni feriali ci fa dimenticare Dio e le nostre anime… La polvere che cade dal mondo blocca le ruote dei nostri affetti, tanto che riescono a malapena a muoversi verso Dio”. Come gli Israeliti, siamo inclini a dimenticare. Ci diamo da fare, dimenticando la bontà di Dio e tutto ciò che ha fatto per noi. Quando ci diamo da fare, ci stanchiamo.
Dove possiamo trovare riposo? Il Sabato è il dono di Dio per noi, un promemoria del fatto che Egli è Dio e noi non lo siamo.
L’adempimento del Sabato
Il comandamento del Sabato serviva a ricordare che la salvezza degli Israeliti era opera esclusiva di Dio (Es. 13:14) e che il Signore li aveva appartati come suo popolo (Es. 31:13).
Anni dopo, Gesù farà eco all’invito dell’Esodo dicendo ai suoi discepoli: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre” (Mat. 11:28-29). Lui collegò il suo invito al Sabato parlando ai farisei, che cercavano di esercitare il loro duro dominio sul popolo di Dio: “Il Figlio dell’uomo è Signore del Sabato” (Mat. 12:8).
L’offerta del Sabato da parte di Dio non è semplicemente fisica: è spirituale. Il Sabato onora Dio come creatore e riconosce che siamo creature: ciascuna entità al suo posto nell’ordine del creato (Es. 31:17). Questo invito ci ricorda che solo Dio dona il riposo spirituale attraverso Cristo, il quale ci ha conquistato la salvezza con la sua opera perfetta (Rom. 4:16). Ciò ci indirizza verso il cielo, dove sperimenteremo il pieno riposo assicuratoci attraverso la risurrezione e vivremo sotto il dominio di Cristo, il Signore del Sabato, per sempre (Ebr. 4:9).
A quale regola ti sottometterai? Ai farisei, le cui infinite leggi religiose cercavano di acquistare la salvezza alle loro condizioni? Al sovrano implacabile, la cui principale preoccupazione è la sua gloria terrena e chi ti usa come mezzo per raggiungere tale scopo? Alla lista delle cose da fare che non finisce mai?
Se sei stanco, alla disperata ricerca di pace e sollievo, guarda al tuo Dio che è buono e il cui governo ti ha offerto il riposo del Sabato anche oggi.
NOTE
- Natasha Frost, “Per 11 anni, l’Unione Sovietica non ha avuto fine settimana”, Storia, 25 maggio 2018, https://www.history.com/news/soviet-union-stalin-weekend-labor-policy.
- Ibid
- Tommaso Watson. I dieci comandamenti. Londra: Banner of Truth Trust (1965), 94–95.
Tematiche: Antico Testamento, Santificazione, Santità, Vita Cristiana
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