Una dichiarazione personale sugli abusi

 

Sono stato vittima di abusi fisici. 

So cosa significa quando chi ti ama ti costringe e ti prende con la forza per farti ripetutamente del male. So cosa significa correre a piedi scalzi nella neve per sfuggire alle violenze. Ho sentito il rumore dei colpi della pistola di mia madre che erano rivolti a me. È terrorizzante ritornare a casa da scuola, giorno dopo giorno,  non sapere se tua madre è ubriaca e avrai problemi o se è uscita e tu starai tranquillo almeno per un paio d’ore. 

Non vorrei che nessuno trascorresse due secondi nel genere d’inferno che ho vissuto per un decennio.

Sono sposato con la mia meravigliosa moglie, Lauren, e le nostre vite sono piene di gioia per i nostri bellissimi figli: due maschi e una femmina. Sono le quattro persone che preferisco al mondo, darei tutto per proteggerli dal genere di sofferenza che ho passato e muoverei cielo e terra per impedir loro di subire la violenza che ho conosciuto nella mia famiglia.

 

La Bibbia è chiara sul bisogno di proteggere gli indifesi dagli abusi:

  • Deuteronomio 27:19 – “Maledetto chi lede il diritto dello straniero, dell’orfano e della vedova!. E tutto il popolo dirà: Amen”.
  • Salmo 12:5 – “A motivo dell’Oppressione dei miseri e del grido dei bisognosi, ora mi leverò, dice l’Eterno, e li salverò da quelli che li insidiano”.
  • Proverbi 24:11-12 – “Libera quelli che sono trascinati verso la morte e trattieni quelli che sono portati al macello”.
  • Isaia 1:17 – “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova”.
  • Amos 5:24 – “Ma scorra il diritto come acqua e la giustizia come un corso d’acqua perenne”.
  • Zaccaria 7:10 – “Non opprimete la vedova e l’orfano, lo straniero e il povero, e nessuno macchini nel suo cuore del male contro il proprio fratello”.

 

Questi sono solo alcuni dei versi biblici che reclamano la protezione del debole, ma bastano per dimostrare che le molte voci che oggi invocano protezione per i deboli sono quelle che hanno imparato da un Padre gentile che esige che la sua creazione venga trattata con dignità, amore e cura. Tutti i cristiani devono unirsi per lottare contro ogni forma di abuso. Non farlo significa non mettersi dalla parte del nostro Dio creatore che comanda al forte di proteggere il debole.

Questo impegno a riflettere la cura del Padre nei confronti di ogni persona, si cela dietro l’articolo III., D. nella costituzione della nostra Associazione di Counseling ACBC Standard di Condotta, che dice:

 

I consulenti biblici devono prendersi cura dei clienti, proteggendo il debole dalla sofferenza. I clienti potrebbero essere danneggiati da altri e potrebbero farsi del male da loro stessi.
I consulenti biblici evitano un linguaggio peccaminoso e un comportamento che possa far del male alle vite dei loro clienti. I consulenti biblici comprendono che è impossibile proteggere il debole da ogni male in un mondo decaduto, ma comunque si adoperano per proteggere i loro clienti dall’esposizione a trattamenti dannosi di altri attraverso falsi insegnamenti, consulenze non bibliche, linguaggi maleducati, trattamenti abusivi e qualsiasi altra manifestazione di rapporti peccaminosi. Cercano anche attivamente di proteggere i clienti dalle sofferenze di peccati persistenti.

Proteggere il debole dal male (che si tratti di violenze sessuali, altre forme di violenza fisica o verbale) è biblico.

Tuttavia un altro passo biblico può far sorgere delle perplessità su tale argomento. Si tratta di 1 Pietro 3:1-2: “Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore”.

 

Non vorrei che nessuno trascorresse due secondi nel genere d’inferno che ho vissuto per un decennio.

 

Permettetemi di fare un paio di osservazioni su questo brano, e su come rientra in questa nostra conversazione cristiana sugli abusi e nella convinzione biblica di proteggere il debole.

Prima di tutto, questo brano è abbastanza chiaro sulla responsabilità di una moglie sposata con un marito che non ubbidisce alla Parola. L’intenzione di Dio in questo verso è che una moglie cristiana mostri la sua condotta rispettosa e pura a un marito che ha bisogno della grazia di Gesù Cristo. I cristiani che sono sottomessi alla Bibbia in quanto Parola di Dio non possono far finta che questo brano significhi altro, solo perché si tratta di un insegnamento controverso. Dio usa la fedeltà delle donne credenti per portare i mariti non convertiti alla fede in Cristo (1 Cor. 7:16).

Questo ci porta alla seconda osservazione. Questo insegnamento, che è parte di un contesto d’insegnamento biblico più ampio sull’importanza della sottomissione di una donna a suo marito (Ef. 5:22-24, Col. 3:18), oggi non va di moda. Tutto ciò che Dio ha predisposto per il matrimonio, oggi cozza con l’insegnamento secolare che permette alla gente di vivere come gli pare e permette agli uomini e alle donne di fare quello che vogliono nell’istituzione del matrimonio creata da Dio. 

Dio ha designato il matrimonio per essere una gloriosa immagine del Vangelo, in cui il marito che ama sua moglie rappresenta Cristo che ama la Chiesa e la moglie afferma l’autorità del marito (Ef. 5:22-24; Col. 3:18). Questo insegnamento va contro la cultura odierna e quindi non è di moda. Tuttavia è ciò che Dio ha stabilito per il nostro bene e per la Sua gloria (Ef. 5:32).

Terza cosa, e forse la più importante, questo insegnamento così chiaro, in contrasto con lo spirito del mondo, non è in contrasto con lo Spirito della Scrittura. Lo stesso Spirito che ha ispirato 1 Pietro 3:1-2 (“Similmente voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti affinché, anche se ve ne sono alcuni che non ubbidiscono alla parola, siano guadagnati senza parola dalla condotta delle loro mogli, quando vedranno la vostra casta condotta accompagnata da timore”.) è quello che ha ispirato tutti i passi biblici relativi alla protezione del debole. Questo significa che lo stesso consiglio biblico che incoraggia le mogli a essere sottomesse ai loro mariti, non va in contrasto con il consiglio biblico di agire strenuamente per proteggere le donne.

Per dirla in altre parole, una donna non smette di affermare l’autorità del marito se si rivolge alle autorità civili e alla famiglia della chiesa chiedendo aiuto in qualsiasi situazione in cui abbia bisogno di protezione e sicurezza. 

In effetti, il modo migliore per essere una moglie sottomessa è prima di tutto essere sottomessa a Dio che fa in modo che il governo, nella fattispecie la polizia locale, protegga e si prenda cura delle persone (Rom. 13:1-4). Questo significa che quando le donne sperimentano un abuso, dovrebbero rivolgersi alle autorità e quando qualcuno di noi sa di qualche vittima di abusi, dovrebbe comunicarlo immediatamente.

Il punto qui non è discutere se il divorzio sia il metodo giusto per affrontare una questione di violenza contro le donne (o gli uomini!). Gli insegnanti cristiani possono rimanere coerenti proteggendo una donna anche se sono in disaccordo con la natura e le ragioni del divorzio. Questa è una cosa buona perché molti di noi con esperienze in questo ambito sanno che il divorzio non serve affatto a proteggere una donna. Senza un piano concreto per proteggere il debole, un divorzio potrebbe addirittura aumentare il pericolo.

La vera questione è come proteggere le vittime di un abuso e possiamo farlo anche se le nostre opinioni sul divorzio sono diverse. Lo facciamo conoscendo le leggi relative ai sospetti o alle accuse di un bambino su un abuso e seguendo quelle leggi in buona fede. Lo facciamo anche offrendo vera preoccupazione e cura all’abusato, aiutandolo a trovare speranza e guarigione nel Vangelo. Dobbiamo fare il possibile per donare consulenza e supporto continuo all’abusato.

Come possiamo crescere in sapienza per assicurare che quelli fra di noi che soffrono e sono impauriti possano trovare in chiesa persone che sappiano parlargli con grazia, agire con franchezza e trattare con le autorità locali in modo da proteggere più persone possibili?

 

Nota dell’editore:

serve nell’ambito del Counseling Biblico e insegna alle nuove generazioni come aiutare i credenti a superare situazioni critiche mediante il solo uso del Vangelo di Gesù Cristo e della verità biblica.

 

 

Lambert è l’autore di FINALMENTE LIBERI sulla dipendenza dalla pornografia.

 

 

(Traduzione a cura di Susanna Giovannini)

 

Tematiche: Abusi, Chiesa, Crescita spirituale, Cura pastorale, Famiglia, L'amore di Dio, Sofferenza

Heath Lambert

Heath Lambert

 

È il direttore esecutivo della National Association of Nouthetic Counselors (NANC). E’ anche professore associato di Consulenza Biblica al Southern Baptist Theological Seminary e del post diploma al Boyce College dove ricopre il ruolo di Preside Associato di Studi applicati e di Presidente di dipartimento di consulenza biblica. Heath è sposato con Lauren, padre di Carson, Chloe e Connor nonché autore di diversi libri.

© Heath Lambert, © Coram Deo

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