Storie che plasmano: il ruolo della teologia biblica nello sviluppo del bambino

 

 

L’amatissimo autore Morris Gleitzman ha ricevuto il premio “Children’s laureate” 2018/19. Il ruolo del “laureato” è promuovere la letteratura, che secondo Gleitzman predispone “i giovani lettori ad abbracciare un mondo spesso oscuro ed incerto con ottimismo, risoluzione e creatività”. Secondo lui, i bambini hanno bisogno di storie per imparare la resilienza, l’intuizione, la risoluzione dei problemi, l’empatia ed altro.

Sicuramente è vero. Noi diventiamo le storie che condividiamo. Sapendo ciò, ho fatto in modo che le storie che abbiamo in casa valgano la pena di essere condivise. Per nostra figlia che ama la scienza, che trascorre le giornate testando ipotesi e facendo una gran confusione in generale, c’è tanto che possa incoraggiarla nelle sue STIM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Possediamo tutta la serie di Juliet Nearly a VetZoey and Sassafras e i libri illustrati di Andrea Beaty, Ada Twist, Scientist Rosie Revere, Engineer.  Per il nostro secondogenito invece amante del divertimento, ci sono libri pieni di umorismo e birichinate come Clementine, Ivy and Bean, Squishy Taylor e tanto altro. Le storie che condividiamo diventano le loro storie.

Noi diventiamo le storie che condividiamo

Non dovrebbe sorprenderci che la Bibbia usi storie. Storie che ci modellano. Eppure la Scrittura non è una raccolta casuale di favolette sconcatenate; al contrario, gira attorno ad una storia generale più grande. La Bibbia è composta da molte parti, ma tutte puntano al vangelo: la buona notizia della morte e della risurrezione di Gesù come adempimento della Scrittura che porta ad una nuova creazione.

Il processo che insegna come ciascuna di queste parti conduca a Gesù, viene chiamato teologia biblica. Alcuni pensano erroneamente che la teologia biblica sia semplicemente una panoramica o una cronologia degli eventi. È molto più che solo una lezione storica: è imparare a capire come tutto abbia un senso e convogli nell’opera salvifica di Gesù.

Non è facile insegnare tutto ciò in maniera non arbitraria e senza togliere parte dei dettagli distintivi (saltando troppo velocemente a Gesù). Ma è qualcosa che vale la pena di perseverare a fare, perché ci permette di capire come l’evangelo sia il cuore della Scrittura.

La storia del vangelo è la storia più potente che possiamo condividere con i nostri figli. In essa, non impariamo soltanto vivendo indirettamente attraverso il protagonista. La nostra identità diventa così legata all’opera di Gesù da trasformarci in maniera concreta. Condividiamo la Sua storia e veniamo rinnovati a Sua immagine.

Naturalmente tutti hanno bisogno di teologia biblica, ma perché ne hanno bisogno in particolare i bambini?

I bambini hanno bisogno di due cose man mano che si sviluppano: una base sicura, ma anche un piccolo incoraggiamento per esplorare e diventare loro stessi qualcosa. L’evangelo fornisce entrambi: una base sicura, ossia l’amore incondizionato e immutabile di Dio attraverso Gesù, e un invito ad avventurarsi e a cambiare ad immagine di Cristo. La storia della nuova creazione in lui li trasforma.

Prendete ad esempio due delle mie figlie. Una vince tutti i premi che esistono; l’altra no. La prima sa che il suo valore dipende dal fatto di essere amata da Dio indipendentemente dai suoi successi. Ma allo stesso tempo le diciamo che la sua genialità e la sua gentilezza sono grandi doni che aiutano gli altri, vivendo l’evangelo. Anche la seconda sa che il suo valore non dipende dai successi ed è abbastanza sicura da perseverare quando alcune cose non le vengono facili come ad altri. Lo fa con grande creatività, coraggio ed umorismo, che provengono dalla sicurezza che ha in Cristo. Questa perseveranza è una delle parti più importanti della vita cristiana. Ogni bambino è diverso ma plasmato dalla sicurezza e dalla visione che l’evangelo crea nella sua vita.

Raccontare tante volte il Vangelo ai tuoi figli, non sarà mai di troppo e loro non dovrebbero ruotare gli occhi sentendo l’applicazione che riguarda Gesù. Se lo fanno, forse c’è bisogno di insegnare loro la grazia lavorando più sodo e in maniera più intelligente.

Ci sono delle buone Bibbie per ragazzi che forniscono una chiara immagine teologica biblica. Alcuni dicono che ai bambini andrebbe letta una ‘Bibbia vera’. La verità è che i bambini hanno bisogno di entrambe. Non è buono mettere l’una contro l’altra. Una insegna loro a leggere le parti (brani individuali) mentre l’altra insegna a unire le parti insieme nel vangelo. Continuate quindi ad usare vari strumenti e libri per insegnare loro le storie del vangelo in modi diversi.

Quando la ripetizione dell’insegnamento ai piccoli diventa tediosa, dobbiamo ricordarci quanto è importante insegnare loro l’evangelo. Gleitzman crede che le storie siano la chiave per destreggiarsi in un futuro oscuro, incerto, spaventoso ed inquietante. Indubbiamente molte storie li aiuteranno nel loro cammino, ma nessuna sarà come la storia del peccatore, amato incondizionatamente e trasformato ad immagine di Cristo, perfezionato per adorare Dio per sempre.

 

 

Traduzione di Susanna Giovannini

 

Tematiche: Educazione dei figli, Teologia, Vita Cristiana

Beth Webb

Beth Webb

 

E’ sposata con Paul ed ha cinque bambini. Per la fine dell’anno progetta di ritornare dalla pausa di maternità al ruolo di pastore dei bambini presso la Chester Hill Anglican Church.

 

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