Single, ma non solo…

 

Vivere bene mentre sei single

Essere single può sembrare come un premio di consolazione nel gioco della vita o uno standard per chi è spaventato dalle relazioni o anche il “dono” che nessuno ha richiesto.

Questo punto di vista, tuttavia, non potrebbe essere più lontano dalla realtà, e lo dico da persona ancora single che aspira al matrimonio. Tutti noi abbiamo sperimentato l’essere single e, anche tra coloro che si sposano, più della metà torneranno di nuovo single. Dio ha cura dei tuoi anni di solitudine. Desidera che ognuno di noi ne tragga il meglio. Quindi che passi puoi fare per amministrare bene questi anni?

 

1. Definisci il tuo dono

L’apostolo Paolo fa un’affermazione audace. Mentre in Genesi 2 Dio osserva che “Non è bene che l’uomo sia solo” (Genesi 2:18), Paolo dice di chi non è sposato o è rimasto vedovo “è bene per loro che se ne stiano come sto anch’io” (1 Corinzi 7:8). Paolo, guardando alla comunità del nuovo patto, non vede la mancanza del matrimonio come una maledizione, ma come un dono. Dice infatti: “Io vorrei che tutti gli uomini fossero come sono io; ma ciascuno ha il suo proprio dono da Dio; l’uno in un modo, l’altro in un altro” (1 Corinzi 7:7).

Ho parlato con dei cari santi che desiderano il matrimonio e non hanno la vita che si aspettavano. Se questa frase parla di te, Dio non ti ha abbandonato. Non sei bloccato in una sala d’attesa tra il celibato e il matrimonio. Dio desidera la Sua  buona, accettevole e perfetta volontà per te adesso. Giacomo ci ricorda che “Ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall’alto” (Giacomo 1:17) e Paolo potrebbe certamente aggiungere “anche essere single”.

 

2. Individua i vantaggi

Cosa rende essere single un dono? Cosa offre al contrario del matrimonio? Se non riusciamo ad elencare i vantaggi che ne derivano, allora nonostante la nostra insistenza nel dire che è essere single è un dono, non avremo molto da offrire a coloro che vivono in questa situazione.

Paolo elenca i vantaggi dell’essere single sotto il titolo di “consacrazione senza distrazioni”:

“Vorrei che foste senza preoccupazioni. Chi non è sposato si dà pensiero delle cose del Signore, di come potrebbe piacere al Signore; ma colui che è sposato si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere alla moglie, e i suoi interessi sono divisi. La donna senza marito o vergine si dà pensiero delle cose del Signore, per essere consacrata a lui nel corpo e nello spirito; mentre la sposata si dà pensiero delle cose del mondo, come potrebbe piacere al marito. Dico questo nel vostro interesse; non per tendervi un tranello, ma in vista di ciò che è decoroso e affinché possiate consacrarvi al Signore senza distrazioni”. (1 Corinzi 7:32–35)

Quando leggo quei versetti e rifletto sui vantaggi dell’essere single, ne individuo almeno tre.

 

Concentrazione

In un mondo pieno di distrazioni, la solitudine ci permette di concentrarci su Gesù “senza essere distratti”. Questo non vuol dire che non possiamo onorare Cristo se siamo sposati, Dio desidera che le coppie sposate si amino e si servano l’un l’altro per la Sua gloria (Efesini 5:22–33). Ma chi è single può dedicare tutto sé stesso a Lui con meno interruzioni date da desideri buoni ma in competizione con Lui.

Come single siamo in grado di avere un’unica mente. Possiamo concentrarci sull’onorare il Signore senza le complicazioni di uno sposo e dei figli. Possiamo godere di mattine silenziose leggendo la Bibbia e pregando. Possiamo servire gli altri senza essere interrotti dai riposini e dal cambio dei pannolini. Possiamo avere comunione senza dover rispettare un coprifuoco. Possiamo prendere delle decisioni riguardo al futuro che siano orientate verso il vangelo senza pesare sui costi familiari. Essere single ci permette di avere un obiettivo assoluto.

 

Flessibilità

“Fammi sentire mio marito/mia moglie” è probabilmente la risposta più frequente ad un invito fatto ad un membro sposato nella mia chiesa. I single hanno il vantaggio di non dover portare il peso di dover tenere conto di un’altra persona. Possiamo dire “sì” più spesso.

“I single possono dire sì più spesso.”

Quando un membro della chiesa mi scrive alle 23:30 per chiedermi di vederci e leggere la Bibbia, io posso dire sì. Quando una famiglia della chiesa ha bisogno urgente di una babysitter, posso dire sì. Quando la vita mi presenta delle opportunità rischiose per glorificare Dio, posso dire sì. Essere single ci permette di piegarci per il bene del regno.

 

Libertà

Paolo dichiara il suo desiderio per i single dicendo: “Vorrei che foste senza preoccupazioni” (1 Corinzi 7:32). La libertà dagli obblighi del matrimonio permette a chi è single di fare ciò che ci è sposato non può fare. Mentre il matrimonio è aiutato da una routine stabile e da obblighi chiari, il celibato provvede mobilità.

Valorizzare il celibato non diminuisce il valore o la dignità del matrimonio. Paolo ha scritto sia 1 Corinzi 7 che Efesini 5. Può esaltare il valore del matrimonio ed esprimere la sua preferenza per il celibato. Essere single fornisce buone opportunità che il matrimonio non può dare.

 

3. Desidera e sii soddisfatto

E chi è single e desidera sposarsi? Come possiamo sopportare i periodi di scoraggiamento? Dobbiamo chiarire cosa intendiamo quando parliamo di soddisfazione. Paolo scrive ai Filippesi: “Ho avuto una grande gioia nel Signore, perché finalmente avete rinnovato le vostre cure per me; ci pensavate sì, ma vi mancava l’opportunità. Non lo dico perché mi trovi nel bisogno, poiché io ho imparato ad accontentarmi dello stato in cui mi trovo. So vivere nella povertà e anche nell’abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato a essere saziato e ad aver fame; a essere nell’abbondanza e nell’indigenza. Io posso ogni cosa in colui che mi fortifica. Tuttavia avete fatto bene a prendere parte alla mia afflizione.” (Filippesi 4:10–14)

Prima di tutto, puoi essere soddisfatto di essere single mentre desideri il matrimonio. Paolo ringrazia i Filippesi di averlo assistito mentre si trovava in prigione. Non penso che Paolo stesse dicendo ai Filippesi che desiderava stare in prigione perché era contento in ogni circostanza. Tra l’essere affamato o ben nutrito, preferisce essere sfamato (“Tuttavia avete fatto bene a prendere parte alla mia afflizione”).

“Puoi desiderare il matrimonio mentre sei comunque appagato nelle stagioni di solitudine.”

Desiderio e appagamento sono due realtà diverse. Puoi desiderare il matrimonio mentre sei comunque appagato nelle stagioni di solitudine. Se sei single e desideri essere sposato, allora non sentirti in colpa per questo desiderio. Proverbi 18:22 dice: “Chi ha trovato moglie ha trovato un bene

e ha ottenuto un favore dal Signore.” Goditi la tua solitudine e cerca uno sposo!

Secondo, l’appagamento vede la bontà di Dio nelle circostanze, non si distacca da esse. Non provare a cercare la tua soddisfazione assoluta nel futuro compimento del tuo desiderio di un coniuge. Trova la tua soddisfazione in Cristo nella tua stagione di solitudine. Il nostro focus sull’essere single non dovrebbe essere primariamente orientato verso la speranza di un futuro matrimonio. La nostra fedeltà nella solitudine è preziosa perché onora Cristo. Come dice Sam Allberry: “Se il matrimonio ci mostra la forma del vangelo, l’essere single ci mostra la sua sufficienza” (7 Miti Sul Celibato, 120).

Terzo, puoi essere appagato nella solitudine e comunque combattere con le difficoltà che ne derivano. Intuitivamente lo comprendiamo per quanto riguarda il matrimonio. Le difficoltà del matrimonio non significano necessariamente il malcontento nella relazione (anche se sicuramente si può arrivare a quel punto). Cristo può gestire le nostre gioie e le nostre delusioni. Puoi essere onesto sulle tue difficoltà riguardo all’essere single mentre ti fidi di Cristo “in tutto e per tutto” (Filippesi 4:12).

 

 

4. Dedicati ad una famiglia della chiesa

In Marco 10:29–31 Gesù dice:

“In verità vi dico che non vi è nessuno che abbia lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi, per amor mio e per amor del vangelo, il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto: case, fratelli, sorelle, madri, figli, campi, insieme a persecuzioni e, nel secolo a venire, la vita eterna. Ma molti primi saranno ultimi e molti ultimi primi”.

Gesù ci promette una famiglia che vale cento volte tanto rispetto a tutto ciò che lasciamo (ora in questo tempo). La famiglia che Gesù ci promette è la Sua chiesa.

Ecco un estratto dal patto della nostra chiesa:

Noi…promettiamo di guardarci l’un l’altro nell’amore fraterno; di ricordarci ciascuno nelle preghiere; di gioire della felicità di ognuno; di aiutarci l’un l’altro nella malattia e nella sofferenza; di coltivare l’empatia di Cristo nei sentimenti e la Sua gentilezza nel parlare; di ristabilirci l’un l’altro attraverso la disciplina; di essere lenti ad offenderci, ma sempre pronti a riconciliarci immediatamente in obbedienza a Gesù, il capo della nostra chiesa.

Cosa ti sembra? Sembra una promessa matrimoniale. La dedizione per una chiesa fornisce una responsabilità esplicita e mutuale in una relazione spirituale e familiare. Per un cristiano dunque, essere single non significa essere solo. Il modo più pratico in cui puoi esercitare la tua assoluta devozione a Cristo è attraverso l’amore per la Sua chiesa (Giovanni 13:34–35).

 

Single, ma non solo

La vita nella chiesa locale mi permette di servire in modi in cui da solo non potrei mai. Posso prendermi cura dei bambini mentre i loro genitori hanno un appuntamento.

Posso uscire dalla mia zona di comfort per passare del tempo con una persona sola che vive molto lontano.

Posso usare il mio tempo per servire in modi che per altre persone sarebbero difficili.

 

Non esiste essere single ed egoisti nel regno di Dio. Mentre i cristiani sposati spendono la maggior parte delle loro energie per la loro famiglia fisica, io posso spendere la maggior parte della mia energia per la mia famiglia spirituale.

Vivere con la chiesa locale mi permette anche di dipendere su altri cristiani nel momento del bisogno. Un pasto caldo fatto in casa è lontano solo una telefonata. I

membri della chiesa che mi conoscono piangono con me, mi sfidano e mi incoraggiano a cercare di somigliare a Cristo. Questo non significa che mi amino in modo perfetto (nemmeno io li amo in modo perfetto), ma in questa vita la mia chiesa mi è stata preziosa come fratelli, sorelle, madre, padre e figli.

Essere single ha una buona parte di gioie, difficoltà e opportunità. Ma la nostra fedeltà adesso mostra la nostra speranza in una gloria futura, quando “non si prenderà né si darà moglie” (Matteo 22:30) perché vedremo il nostro Sposo faccia a faccia.

Quando lo vedremo sapremo che l’investimento che abbiamo fatto in questa stagione sarà valso la pena.

 

 

Traduzione a cura di Gloria Loguercio

 

 

Tematiche: Vita Cristiana, Volontà di Dio

John Lee

John Lee

John è un membro della Immanuel Church di Orange County, in California USA.

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