Il significato della mangiatoia

 

 

Sono passati ben 65 Avventi da quando sono diventato credente e metà di essi li ho trascorsi predicando. Contando anche i sermoni natalizi, ho predicato almeno 150 volte sull’avvento di Gesù.
Non mi ricordo di aver pensato: “Oh caspita, come potrò dire ancora qualcosa che sia nuovo anche quest’anno?” Ci sono delle sorgenti che non sono mai asciutte, orizzonti che si espandono nuovamente mentre fai un passo in avanti, alcune storie che fanno un tuffo nel passato e che si protraggono nell’eternità, che scendono nelle profondità del mistero e che salgono in alto nelle stanze della gloria. L’avvento è uno di questo. È inesauribile.

Regalità in una mangiatoia.

Luca è l’unico scrittore nella Bibbia che utilizza il termine “mangiatoia” nel Nuovo Testamento e ciò che compie in quella semplice parola – quello che Dio compie in quella mangiatoia – è sufficiente per farci saltare di gioia.

Il termine “mangiatoia” deriva dalla parola latina “masticare” o “mangiare”. Si riferisce a un luogo dove cavalli, asini e mucche mangiano. Ad esempio Luca ne parla in Luca 13:15:

Allora il Signore gli rispose e disse: «Ipocriti! Ciascun di voi non slega forse di sabato dalla mangiatoia, il suo bue o il suo asino per condurlo a bere?

Nel noto paragrafo sul Natale della Bibbia, Luca riporta la nostra attenzione sulla mangiatoia per ben 3 volte:

Ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, e lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo.
Luca 2:7
E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». Luca 2:12

Andarono quindi in fretta e trovarono Maria, Giuseppe e il bambino, che giaceva in una mangiatoia.
Luca 2:16

Il messaggio della mangiatoia

Qual è il messaggio di Luca attraverso questa mangiatoia?

 

1. La mangiatoia era sporca

Sì, sicuramente Giuseppe e Maria la pulirono meglio che poterono. Senza alcun dubbio, la imbottirono in qualche modo per fare un comodo lettino, ma è comunque certo che questa letto non fosse altro che una mangiatoia per animali sbavanti.

Il primo letto del Figlio di Dio non era una culla reale. Era una culla comune, pensata per accogliere cibo da mangiare.

 

2. Quella mangiatoia era stata pianificata.

All’inizio, si potrebbe pensare che sia stato un colpo di fortuna e una sfortuna del caso poiché Luca scrive che Maria “lo fasciò e lo pose a giacere in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo”.

Dio ebbe a disposizione secoli per preparare questa nascita. Il profeta Michea visse 700 anni prima della nascita di Gesù e profetizzò che il Messia sarebbe nato a Betlemme.

 

“Ma tu, o Betlemme Efratah, anche se sei piccola fra le migliaia di Giuda, da te uscirà per me colui che sarà dominatore in Israele, le cui origini sono dai tempi antichi, dai giorni eterni»”. Michea 5:2

 

Quindi Dio ebbe a disposizione ben sette secoli (e più!) per pianificare i dettagli dell’incarnazione e organizzare la venuta di Suo Figlio nel posto giusto, al momento giusto e nel modo giusto. Ad esempio, avrebbe potuto semplicemente organizzare che una vergine fedele e un uomo giusto, nella linea genealogica di Davide, si trovassero a Betlemme in accordo con le profezie. Invece, Dio scelse Maria e Giuseppe che vivevano a Nazaret e non a Betlemme e progettò che Maria rimanesse incinta lontano dalla città della profezia.

Per risolvere quel problema – che Dio stesso aveva creato – Dio avrebbe potuto organizzare il viaggio di Giuseppe e Maria a Betlemme per mezzo di amici come un parente che aveva urgentemente bisogno di loro oppure mediante un sogno oppure a motivo di affari privati o questioni legate al lavoro.

Invece, Dio portò Giuseppe e Maria da Nazareth a Betlemme a motivo di un censimento dell’impero. In altre parole, Dio fece in mondo che il più potente leader del mondo ordinasse a tutti gli uomini nell’impero di andare nella propria città d’origine a registrare il proprio nome. Puoi chiamare questo un eccesso provvidenziale. Dio stava dicendo questo: “Tu pensi di sapere cosa Io sto facendo globalmente? No, non ne hai la più pallida idea. Io stabilisco le cose esattamente come piacciono a me, inclusa la nascita di mio Figlio”.

Alla luce di ciò, diventa ridicolo pensare che un Dio che assoggetta a sé un impero per spostare una donna da Nazareth a Betlemme non può fare in modo che ci sia una stanza d’albergo disponibile per Maria e Giuseppe. Prenotare un letto per Suo Figlio era assai molto più facile che pianificare un censimento globale dell’impero. Così Gesù stava per essere adagiato esattamente nel posto in cui Dio aveva pianificato: in una mangiatoia.

 

3. La mangiatoia era un segno

L’angelo del Signore disse qualcosa ai pastori che era perfino troppo bella per essere vera:

“Oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore, che è Cristo, il Signore”. Luca 2:11

Per credere a questo e essere testimoni, dovevano aver bisogno di un segno. E l’angelo glielo diede: “E questo vi servirà di segno: Voi troverete un bambino fasciato, coricato in una mangiatoia». (Luca 2:12)

 

Panni a fasce? Ma qualsiasi bambino a Betlemme era avvolto con fasce! Questo non era affatto un segno. Il segno infatti era quella mangiatoia! Viceversa, tutto questo suonava come uno scandalo, i pastori probabilmente pensarono di non aver udito l’angelo correttamente.

Salvatore, Cristo, il Signore. Questo è ciò che l’angelo disse che era nato. Salvatore: colui che cilibera dai nostri nemici – e non solo quelli. Cristo: il Messia, colui che adempie tutte le promesse di Dio. Il Signore: come è scritto che “un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore risplendette intorno a loro” (Luca 2:9). Questo Salvatore, Cristo e Signore ora è coricato in che luogo?
Questo è il segno. Nessun altro re in nessuna parte del mondo era stato fatto coricare in una mangiatoia. Trovatela e troverete il Re dei re e capirete qualcosa, qualcosa d’estremamente cruciale intorno a questo Re.

 

4. Quella mangiatoia era gloriosa

Non appena quelle parole uscirono dalla bocca dell’angelo “trovere…” i cieli esplosero di lode.

“E ad un tratto si unì all’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio, dicendo: «Gloria a Dio nei luoghi altissimi»”.

Gloria a Dio! Il Salvatore è in una mangiatoia! Gloria a Dio! Il Messia è in una mangiatoia! Gloria a Dio! Il Signore è in una mangiatoia! “Gloria a Dio nei luoghi altissimi!” Dal luogo altissimo al luogo più basso! Che Dio! Che Salvatore!

 

5. La mangiatoia è la via del discepolato

L’angelo del Signore si presentò ai pastori, non ai farisei.

“Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini, su cui si posa il suo favore”. Luca 2:14

Con chi il Signore si compiace? Questo termine “compiacere” (dal greco eudokia) si trova solo in un altro testo di Luca.

“In quella stessa ora Gesù giubilò nello spirito e disse: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai savi e agli intelligenti e le hai rivelate ai piccoli fanciulli. Sì, o Padre, perché così ti è piaciuto (eudokia)”. Luca 2:21

Non ai “sapienti”, non agli “intelligenti”, ma ai piccoli fanciulli cioè a coloro che non si sarebbero offesi nel vedere un neonato in una mangiatoia, a coloro che non si aspettavano di vedere un letto migliore ma che attendevano di vedere unicamente il Salvatore.

“Or avvenne che, mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Signore, io ti seguirò dovunque andrai». Ma Gesù gli disse: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi; ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo»”. Luca 9:57-58

Eccetto una mangiatoia. Seguitemi.

 

6. Quella mangiatoia è il primo passo sulla via del Calvario

La strada del Calvario è in discesa, non perché sia facile da percorrere, ma perché abbassa sempre di più. La vita del Salvatore inizia in basso e termina ancora più in basso. Questo è ciò che ci insegna Filippesi 2:6-8

“Il quale, essendo in forma di Dio, non considerò qualcosa a cui aggrapparsi tenacemente l’essere uguale a Dio, ma svuotò se stesso, prendendo la forma di servo, divenendo simile agli uomini; e, trovato nell’esteriore simile ad un uomo, abbassò se stesso, divenendo ubbidiente fino alla morte e alla morte di croce”.

 

Questo è il modo in cui il Salvatore salva. Questo è come il Messia adempie a tutte le promesse. Questo è il modo in cui il Signore regna: dall’infinità deità, alla mangiatoia, ai tormenti finali sulla croce.

Per coloro che hanno occhi per vedere, il messaggio degli angeli ha un senso preciso. Sì, dobbiamo seguirlo! “Così dunque, ognuno di voi che non rinunzia a tutto ciò che ha, non può essere mio discepolo” (Luca 14;33). È una strada da percorrere da soli, è una strada difficile, ma non esiste gioia maggiore che percorrere questa strada con questo Salvatore.

“Non temete, perché vi annunzio una grande gioia che tutto il popolo avrà” (Luca 2:10). Questa non è una gioia moderata, questa è una “grande gioia”. Gloria a Dio nei luoghi altissimi (Luca 2:10-14). Grande gioia per noi e grande gloria a Dio.

 

 

Tematiche: Crescita spirituale, L'amore di Dio, Teologia, Vita Cristiana

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

© Desiring God, © Coram Deo

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