Se non ti riunisci fisicamente con la chiesa ti danneggi spiritualmente

 

 

 

Alcuni penseranno che è da insensibili, altri che è esagerato, ma voglio dirlo chiaramente: non riunirti fisicamente con la chiesa ti danneggia spiritualmente.

 

Quindi, credente sfiancato della pandemia impegnati a riunirti di nuovo con la tua chiesa anche se la tua comunità ti offre solo un’opzione virtuale. Allo stesso modo, pastore spossato della pandemia incoraggia con sensibilità la tua chiesa stanca dalla pandemia a riunirsi il prima possibile.

 

Una parola ai membri

Mi rivolgo ai credenti. Premetto che non conosco personalmente la tua situazione, non conosco le leggi alle quali sei sottoposto o a quali rischi per la salute sei esposto. Pertanto, con un articolo per un pubblico generale come questo voglio lasciare spazio a circostanze e coscienze diverse.

 

Gli ostacoli provvidenziali sono reali: se l’influenza non ti permette di andare a lavoro, allora rimani a casa e non sentirti in colpa. Allo stesso modo, sai che restare a casa per tanto tempo senza andare a lavoro non ti fa bene e per questo tornerai a lavoro il prima possibile.

 

Magari, dopo una conversazione avvenuta con il tuo pastore, rifletti sull’opportunità di ritornare a frequentare la tua chiesa in presenza, ma per qualche motivo ti sarà impedito partecipare.

Il Signore mostra sempre misericordia e grazia, si prende comunque cura dell’arenato, del soldato, dell’isolato e dell’anziano ad alto rischio.

 

Mentre soppesi tutte le variabili, voglio lasciarti con qualcosa su cui riflettere. Se non puoi partecipare, voglio che tu sia un po’ frustrato per evitare che diventi pigro. Se non sei frustrato, qualcosa non va. Il Signore ci ha comandato di non abbandonare riunirci insieme (Ebrei 10:25).

 

L’assenza dagli incontri influisce sul nostro stato spirituale anche se abbiamo una ragione legittima per non partecipare come la malattia o la quarantena. Gesù ha progettato il cristianesimo e il progresso del nostro essere discepoli intorno alla pratica del riunirsi fisicamente.

 

Ne segue una matematica semplice: riunirsi con la chiesa è spiritualmente buono per te, non riunirsi con la chiesa ti danneggia spiritualmente.

 

Una parola ai pastori

Mi rivolgo ora ai pastori. Premetto che sto sollevando l’argomento ora, nell’inverno del 2020-21, perché ho sentito da alcuni pastori che dei membri di chiesa hanno trovato la loro “zona di conforto” non partecipando quando probabilmente potrebbero: sono un po’ troppo comodi grazie all’opzione virtuale.

 

In effetti, questo è il motivo per cui alcune chiese non hanno mai offerto il servizio di live-streaming fin da subito poiché non volevano rischiare d’incoraggiare quell’appetito per un falso sostituto molto meno salutare.

 

Altre chiese invece hanno fatto con giudizio una scelta diversa. Hanno offerto il sostituto molto meno salutare e, incluso me, lo hanno fatto sapendo che c’erano dei rischi. Un rischio è tentare i membri a pensare: “Mi sembra di stare bene spiritualmente basta che mi connetta a internet ogni settimana. Forse non andare in chiesa la domenica non è un grosso problema”. Eppure ora è il momento, pastore, di fare i conti con quei rischi altrimenti ne pagheremo le conseguenze.

 

La Bibbia dice che i non credenti non hanno bisogno solo di un’immagine di te che predichi: hanno bisogno di essere circondati da credenti che adorano Dio (1 Corinzi 14:24-25).

 

Pertanto, t’incoraggio a trovare un modo per parlarne con la tua chiesa. Non ho bisogno di dirti quali parole usare, troverai le parole giuste per incoraggiare i tuoi membri a riunirsi senza essere insensibile a coloro che si trovano in situazioni difficili.

 

Poche settimane fa abbiamo parlato di questo argomento nel consiglio di chiesa e abbiamo deciso di dire qualcosa sia nella riunione settimanale, sia nelle conversazioni individuali. Quest’ultima modalità permette di esercitare la cura pastorale con individui in diverse situazioni, ma siamo arrivati alla conclusione che dovevamo ricordare alla chiesa che non riunirsi in presenza non è spiritualmente salutare.

 

Inoltre incoraggio te e i tuoi colleghi anziani a discutere tra di voi, come abbiamo fatto noi, se e quando disattivare l’opzione virtuale o almeno se limitarla a un uso controllato. La chiesa virtuale rende il discepolato cristiano qualcosa d’individuale e sostituisce pian piano una fede vissuta come famiglia con una fede da consumatore. Alcuni dei tuoi membri continueranno purtroppo a scegliere lo streaming se è disponibile, anche se non dovrebbero.

 

Riconosco che la chiesa virtuale sembra attraente anche per ragioni evangelistiche. I non credenti sembrano più propensi a connettersi virtualmente che a presentarsi di persona. Lo capisco, ma la Bibbia dice che i non credenti non hanno bisogno solo di un’immagine di te che predichi: hanno bisogno di essere circondati da credenti che adorano Dio (1 Corinzi 14:24-25). In altre parole, la chiesa virtuale individualizza non solo il discepolato, ma anche l’evangelizzazione e mostra al mondo un’immagine del cristianesimo attraverso le parole e non attraverso le parole e la vita. Forse è per questo che il cristianesimo è cresciuto per 2000 anni senza i nostri incontri virtuali.

 

Nel frattempo il comandamento della Bibbia di riunirci non è gravoso (vedi Ebrei 10:25; 1 Giovanni 5:3).  È per il nostro bene, la nostra fede, il nostro amore e la nostra gioia. Potrebbe essere necessario ricordarlo ai tuoi membri.

 

 

Traduzione a cura di Debora Jones

 

Jonathan Leeman è l’autore del libro:

 

 

 

Tematiche: Adorazione, Chiesa, Comunione, Frequenza in chiesa

Jonathan Leeman

Jonathan Leeman 

 

Jonathan Leeman è il capo redattore del ministero di 9Marks. Ha conseguito un master in scienze politiche. Dopo la chiamata al ministero, Jonathan ha ottenuto un Master of Divinity e un dottorato in teologia, lavorando come pastore ad interim.

Oggi è il curatore dei libri di 9Marks e del 9Marks Journal, ed è co-conduttore di Pastors Talk.  Ha scritto per diverse pubblicazioni ed è autore o curatore di numerosi libri.

Jonathan vive con sua moglie e le quattro figlie vicino a Washington, DC e serve come anziano presso la Chiesa Battista Cheverly. Insegna come docente a contratto presso il Midwestern Baptist Theological Seminary, il Southern Baptist Theological Seminary e il Reformed Theological Seminary.

E’ autore di numerosi libri, tra cui “Essere un membro di Chiesa (Coram Deo, 2020), “La disciplina di Chiesa(Coram Deo, 2020) e Riscoprire la Chiesa (Coram Deo, 2021).

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