Ricordando Giovanni Diodati nel Giorno della Riforma
Giovanni Diodati (1576-1649) potrebbe essere il più importante riformatore di cui non abbiamo mai sentito parlare. Per lo meno questo era il mio caso fino a diverse settimane fa, quando mi accingevo a preparare un seminario via Zoom rivolto a credenti italiani sui metodi di studio della Bibbia. Ho imparato ben presto l’importanza della traduzione Diodati in italiano. Infatti, la vita intera di Diodati e il suo ministero esemplificavano il concetto di Sola Scriptura, quel pilastro del protestantesimo che afferma la Bibbia come unica autorità per la fede e la pratica.
Diodati è nato in Svizzera il 6 giugno 1576 da una famiglia benestante originaria di Lucca, città della Toscana. Insieme a molte altre famiglie influenzate dal ministero del protestante Pietro Martire Vermigli, i Diodati erano emigrati a Ginevra, non essendo più ben accetti nella loro patria. Giovanni si laureò all’Accademia di Ginevra nel 1596. Studente prodigio nelle lingue bibliche, fu subito raccomandato da Theodore Beza per la facoltà di Ebraico. Divenne professore di Teologia nel 1606 e ministro nel 1608 a Ginevra. Le missioni in Italia nel 1608 e in Francia nel 1614 incontrarono l’opposizione dei cattolici romani, pertanto non portarono alcun successo nel movimento della riforma.
Come ministro dotato di competenze accademiche, Diodati continuò a dedicarsi all’insegnamento, alla predicazione, alla traduzione della Bibbia e alla scrittura. Rappresentò Ginevra al Sinodo di Dordrecht negli anni 1618-19 e fu uno dei sei incaricati per la stesura dei Canoni di Dordrecht. Fu più o meno da quell’epoca che Diodati cominciò a essere affetto da problemi di salute. La sua traduzione del 1621 della Istoria del Concilio Tridentino di Paolo Sarpi in francese fu ben accolta, ma la battaglia sulla sua pubblicazione (1644) e la distribuzione della sua traduzione della Bibbia in francese lo portarono ad essere visto come un uomo rancoroso. Diodati continuò come professore a Ginevra fino al 1645 e morì il 3 Ottobre 1649.
Alcuni ritengono che la sua carriera sia stata più fiorente nei suoi albori che negli ultimi anni, ma essi non considerano il forte impatto della sua traduzione della Bibbia in italiano e della traduzione delle sue Pious and Learned Annotations in inglese. Sebbene non abbia vissuto in Italia, il teologo “di nation lucchese” non avrebbe potuto dare un contributo più significativo al protestantesimo italiano e alla letteratura. (William McComish, p.5 della succitata opera).
(Clicca sull’immagine e potrai vedere la Bibbia di Diodati dal sito Google books).
La traduzione Diodati della Bibbia
[foto: immagine composta della traduzione Diodati del 1607 del brano di 2 Timoteo 2:15 (a sinistra) e delle sue annotazioni del 1648 (sulla destra)]
Diodati era abile in ebraico e greco e la sua traduzione della Bibbia in italiano fu la prima a essere tratta direttamente dalle lingue originali. Le traduzioni precedenti, infatti, si basavano sulla Volgata Latina. Diodati si augurava che questa traduzione e quella francese potessero scatenare la riforma in queste due nazioni, ma ciò non avvenne, quanto meno non in larga scala.
È degno di nota che la traduzione Diodati sia apparsa per la prima volta nel 1603 (alcune fonti riportano nel 1607) quando Diodati aveva soltanto 27 anni, e che egli avesse condotto questo lavoro con un minimo contributo esterno; la King James Version, pubblicata nel 1611, era il risultato del lavoro di sei gruppi di traduzione (in totale 47 traduttori). La traduzione Diodati è stata apprezzata non soltanto per la sua accuratezza ma anche per la sua leggibilità: contiene note introduttive, riferimenti incrociati aggiuntivi e note a margine, similmente alle Bibbie moderne. Nel corso degli anni Diodati ampliò queste note in modo che il significato della Scrittura potesse essere più chiaro per il maggior numero possibile di italiani. Come per la KJV in inglese, questa traduzione italiana viene ristampata ormai da più di 400 anni.
[foto: immagine composta del Frontespizio della prima pagina dell’opera Pious and Learned Annotations upon the Holy Bible, Diodati, 1648)]
Le annotazioni di Diodati
Diodati pubblicò le sue Annotiationes in Biblia in Latino nel 1607. Le edizioni che seguirono furono ampliate e l’opera venne poi tradotta in inglese e pubblicata nel 1643. La seconda edizione inglese (1648) è raffigurata sopra. È stata una benedizione per me avere l’opportunità, recentemente, di sfogliare questo volume alla William Perkins Library del Puritan Reformed Theological Seminary, Grand Rapids. Ho trovato queste annotazioni (potete vederne un esempio sul passo di 2 Timoteo 2:15, nell’immagine sopra) filologicamente sofisticate e, tuttavia, espresse in modo chiaro e fruibile sia dai lettori laici sia dagli ecclesiali. Dal testo traspare più la devozione dell’autore che la sua teologia. Mi ha stupito trovare un’analisi valida e meticolosa del flusso di pensiero di ogni libro biblico. Queste analisi utilizzano degli incisi all’interno del testo che lo sfaccettano in unità di pensiero sempre più ravvicinate. Questo approccio era evidentemente qualcosa di innovativo, come risulta dallo stesso trafiletto in apertura alla prima pagina:
“Un’analisi metodica su ogni libro dell’Antico Testamento e un’opera non ancora esistente in inglese”
Le annotazioni di Diodati coinvolgono la Scrittura analizzandone le singole parole e sintetizzando il contesto letterario di quelle stesse parole. Questo approccio è simile a quello di Calvino nella prefazione al suo Commentario sui Romani: la ricerca di una chiara sintesi nell’esporre il pensiero dell’autore; così come è analogo alla recente enfasi ermeneutica su quei significati che permettono un interscambio tra l’intero e le sue parti. Diodati non perde di vista la foresta mentre osserva gli alberi.
L’eredità di Diodati
“Gli anziani che esercitano bene la presidenza siano reputati degni di un doppio onore, principalmente quelli che si affaticano nella parola e nell’insegnamento” (1 Timoteo 5:17). Sebbene assediato da problemi di salute e dagli apparenti fallimenti negli ultimi 30 anni della sua vita, Giovanni Diodati continuò fedelmente a lavorare sulla Parola fino alla fine. La sua carriera da insegnante ebbe inizio quando aveva solo 20 anni. Le sue Annotazioni, pubblicate per la prima volta nel 1607 quando aveva 31 anni, furono poi riviste, tradotte in inglese e pubblicate nuovamente un anno prima della sua morte, all’età di 63 anni. La sua traduzione della Bibbia in italiano fu pubblicata nel 1603 (la KJV inglese venne pubblicata nel 1611) quando aveva soltanto 27 anni; 38 anni dopo, egli stava ancora lavorando su di essa, pubblicandola nel 1641 arricchita di note e di salterio metrico. La Bibbia Diodati è stata rivista sei volte nel corso degli ultimi quattro secoli, portando alla pubblicazione de La Nuova Diodati nel 1991, una Bibbia usata ampiamente dai protestanti italiani odierni. Un’altra Bibbia popolare tra i riformati italiani è la Riveduta, un’opera avviata nel 1924 come revisione della Diodati e basata su un maggior numero di antichi manoscritti greci. La Nuova Riveduta (2006) è disponibile anche con i sussidi e le note di studio del Pastore John McArthur.
Diodati potrebbe essere il più importante riformatore di cui non abbiamo mai sentito parlare, specialmente se consideriamo la Sola Scriptura come la base degli altri “Sola” della Riforma. Quando consideriamo le sue buone opere oggi, a 371 anni dalla sua morte, possiamo dare gloria al nostro Padre celeste.
Ricordatevi dei vostri conduttori, che vi hanno annunziato la parola di Dio e, considerando il risultato della loro condotta, imitate la loro fede (Ebrei 13:7).
Per ulteriori approfondimenti
Sebbene si trovino riferimenti occasionali all’opera del Diodati nella letteratura, sembra che non vi siano trattati definitivi sulla sua vita o analisi complete delle sue opere. Il piccolo libro di Maria Betts, Life of Giovanni Diodati, Genevese Theologian, Translator of the Italian Bible (London: Thynne, 1905) è una traduzione e un compendio di Vie de Jean Diodati, Theologien Genovius di E. de Budé (Lausanne, 1869).
La migliore introduzione alla vita di Diodati e alla sua opera resta probabilmente John Diodati’s Doctrine of Holy Scripture di Andrea Ferrari (Grand Rapids: Reformation Heritage, 2006). Ferrari indaga sul background della vita di Diodati e ne fa una biografia; esamina la sua dottrina della Sola Scriptura partendo dalla tesi di laurea del 1596 su quell’argomento; sonda anche The Pious and Learned Annotations per discernere la maturità del pensiero di Diodati sulla dottrina della Sola Scriptura.
Un altro libro profondamente collegato a Diodati è The Epigones: A study of the Theology of the Genevan Academy at the Time of the Synod of Dort, with Special Reference to Giovanni Diodati, di William McComish (Eugene: Pickwick, 1989). McComish offre uno schizzo biografico del Diodati e un’estesa bibliografia dei suoi scritti.
Tematiche: Biografie, Storia della Chiesa
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