Quali sono alcuni degli errori dei pastori riguardo alla disciplina ecclesiastica?

 

  1. Non insegnano alla loro congregazione che cos’è la disciplina ecclesiastica e perché praticarla.

 

  1. Non insegnano, non praticandola, a partecipare in maniera significativa alla vita della chiesa come membri attivi. Ciò non porta ad una cultura del discepolato personale nè il coinvolgimento nella vita l’uno dell’altro in modo che i credenti confessino il peccato in modo trasparente l’uno con l’altro. Questo non insegna cosa sia l’appartenenza né ad avere un vero elenco di chi è membro della chiesa.

 

  1. Non insegnano alla loro chiesa cosa sia la conversione biblica, specialmente il bisogno di pentimento. Una congregazione che non capisce il valore del pentimento nella vita cristiana avrà difficoltà a capire perché ha bisogno di disciplinare qualcuno che non si pente del proprio peccato.

 

  1. Non insegnano ai nuovi membri che entrano in chiesa la possibilità e la necessità della disciplina ecclesiastica.

 

  1. Non insegnano ai nuovi membri che la chiesa non può accettare l’allontanamento preventivo da parte di una membro con lo scopo di evitare la disciplina. Questo non tiene conto del punto di Matteo 18:15-20. Inoltre, la natura di un patto di una chiesa richiede il consenso della chiesa sia per entrare sia per uscire dalla chiesa.

 

  1. I pastori non desiderano che i documenti pubblici di chiesa (statuto, atto costitutivo e così via) affrontino le procedure da adottare in caso di disciplina ecclesiastica, esponendo così la chiesa a rischi.

 

  1. Seguono i passi di Matteo 18:15-17 o 1 Corinzi 5 a seconda delle circostanze. In una situazione di Matteo 18, per esempio, non riescono a iniziare l’intervento di disciplina affrontando il peccato in via privata.

 

  1. Non danno il tempo sufficiente all’intervento di disciplina di muoversi attraverso i vari passi di Matteo 18:15-17. Per esempio, si muovono così velocemente da un passo all’altro che non danno al peccatore il tempo sufficiente per ragionare ed essere guidato verso il pentimento.

 

  1. Chiedono che la comunità agisca in fretta (troppo in fretta). Per esempio, non riescono a occupare lo spazio tra “dite alla chiesa” e “se non ascolta la chiesa, trattatelo come un pagano o un esattore delle tasse”. Tranne quando una chiesa ha a che fare con un peccato pubblico scandaloso tipo quello di 1 Corinzi 5, peccato che richiede una rimozione immediata, i leader dovrebbero dare tempo alla congregazione sia di elaborare le informazioni sia di perseguire il peccatore non pentito.

 

  1. Alcuni pastori trattano i processi di disciplina ecclesiastica come un processo legale con poca considerazione per la cura del cuore dell’individuo non pentito.
  2. Prestano poca attenzione alle differenze tra i diversi tipi di peccatori e a come questo potrebbe essere influenzato dal fattore tempo che dovremmo attendere prima di procedere alle fasi successive della disciplina (vedi 1 Tessalonicesi 5:14).

 

  1. Essi dimenticano che anche loro vivono della misericordia del Vangelo e quindi perseguono la disciplina da una posizione ipocrita. Molti errori derivano da questa posizione sbagliata poiché viene utilizzato un tono troppo severo e un certo appannamento.

 

  1. Non riescono ad amare veramente il peccatore …

 

  1. Non riescono a supplicare il Signore per il loro pentimento.

 

  1. Esigono troppo da uno stoppino ardente o da una canna rotta. In altre parole, le richieste per il pentimento e la reintegrazione sono troppo elevate per una persona che è stata profondamente schiavizzata nella morsa del peccato.

 

  1. Non riescono a istruire adeguatamente la comunità su come interagire con il peccatore non pentito, come ad esempio come relazionarsi con lui in situazioni sociali e come aiutare il loro pentimento.

 

  1. Alcuni pastori non riescono ad invitare l’individuo disciplinato a continuare a frequentare i culti di chiesa in modo da permettere loro di poter continuare ad ascoltare la Parola di Dio (tranne che nelle situazioni in cui il peccato impenitente è una grave minaccia per la chiesa). Inoltre, non riescono a informare la chiesa che tutti dovrebbero sperare che l’individuo disciplinato continui a partecipare.

 

  1. Alcuni pastori mettono la responsabilità di disciplinare interamente sulle spalle di un solo uomo, il pastore con maggiori responsabilità nel ministero. Così facendo i credenti verranno tentati di accusare il pastore più anziano di essere vendicativo, ciò sarebbe più difficile da fare se la disciplina venisse da un intero corpo di anziani.

 

  1. Alcuni pastori coinvolgono sufficientemente gli anziani nella vita della chiesa, cosicché gli anziani non sono consapevoli dello stato del gregge. Questo fallimento nella disciplina formativa indebolirà inevitabilmente la capacità della chiesa di applicare correttamente la disciplina.

 

  1. Non insegnano la Parola di Dio su base settimanale.

 

  1. Consentono alla chiesa di affrontare il caso da disciplinare con uno spirito (ingiusto) di punizione, piuttosto che con l’amorevole desiderio di avvertire il peccatore impenitente della punizione finale di Dio che verrà.

 

  1. Perseguono la disciplina per motivazioni non bibliche (il gioco a carte, balli, ecc.).

 

  1. Perseguono la disciplina per qualsiasi altra ragione che non sia per il bene dell’individuo, il bene della chiesa, il bene della città che guarda e la gloria di Cristo.

 

 

 

Libro consigliato per l’approfondimento:

 

 

 

Tematiche: Disciplina di chiesa

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