Protestante e cattolico: qual è la differenza?

 

Se oggi chiediamo a un protestante serio qual è ai nostri giorni la più grande minaccia al cristianesimo, questi potrebbe menzionare le ostilità culturali, la rivoluzione sessuale o il nominalismo nelle nostre chiese… Se aveste posto la stessa domanda a un protestante cento anni fa, questi avrebbe quasi certamente menzionato la Chiesa Cattolica romana. Fino a poco tempo fa, protestanti e cattolici in questo paese erano, se non nemici, certamente giocatori di squadre avversarie.

 

Oggi gran parte di quell’animosità è svanita. In larga misura lo sblocco tra protestanti e cattolici è stata una buona cosa: protestanti e cattolici sinceri spesso si ritrovano a combattere fianco a fianco nella difesa dei non nati, a sostegno del matrimonio tradizionale e nella lotta per la libertà religiosa. In un’epoca che esclude la dottrina, i protestanti evangelici, teologicamente parlando, hanno più cose in comune con un devoto cattolico romano radicato nell’ortodossia storica di quanto ne abbiano con i membri liberali delle loro stesse denominazioni. Personalmente nel corso degli anni ho beneficiato di autori cattolici come G.K. Chesterton, Richard John Neuhaus e Robert George.

 

Le differenze teologiche tra protestanti e cattolici eppure sono ancora ampie e in alcuni punti molto profonde. A pochi mesi dal cinquecentesimo anniversario della Riforma è ancora importante informarsi in modo adeguato su alcune delle principali questioni che legittimamente ci dividono per non pensare che tutte le “colline teologiche” siano state abbattute e tutte le “valli dogmatiche” trasformate in una pianura.

 

Di seguito sono riportati alcuni dei punti principali che ancora oggi separano cattolici e protestanti. Molti cattolici romani potrebbero non credere (o nemmeno sapere) ciò che afferma la loro teologia formale, ma cercando di capire i documenti ufficiali* della chiesa possiamo farci una buona idea di ciò in cui i cattolici dovrebbero credere e ravvisare quali siano le differenze rispetto al tradizionale credo dei protestanti.

 

 

 

La Chiesa

Fin dal Consiglio Vaticano II, la Chiesa Cattolica ha attenuato la propria posizione nei confronti dei protestanti definendoli “fratelli lontani”. Un cattolico, per essere totalmente parte della chiesa deve essere immerso nel sistema cattolico romano dei sacramenti, degli ordinamenti e sotto l’autorità papale. “Pienamente integrati nella società della Chiesa sono quelli che… sono uniti nella struttura visibile della Chiesa di Cristo, che qui regna attraverso il Sommo Pontefice e i vescovi”.

 

Il Papa, quando parla ex cathedra (cioè quando pronuncia dichiarazioni dottrinali ufficiali), è inoltre considerato infallibile.

 

La Chiesa cattolica ha anche sette sacramenti invece di due: Eucaristia (o Cena del Signore) e battesimo, come i protestanti, a cui si aggiungono penitenza, ordinamenti sacri, matrimonio, conferma e ultimi riti.

 

Le Sacre Scritture

I cattolici hanno un canone biblico più grande: oltre ai 66 libri della Bibbia protestante, le Bibbie cattoliche includono i vangeli apocrifi, con i libri come Tobia, Giuditta, 1 e 2 Maccabei, Siracide e Baruc. L’insegnamento cattolico esalta anche la tradizione molto più di quanto lo facciano i protestanti anche se anche molti evangelici soffrono a ignorare la tradizione e la saggezza del passato. La teologia cattolica va comunque oltre dal semplice rispetto del passato e lo sacralizza. Il Catechismo afferma che “sia la Scrittura che la Tradizione devono essere accettate e onorate con uguali sentimenti di devozione e riverenza”.

 

Allo stesso modo, il Magistero ha l’autorità di dare interpretazioni definitive. “Il compito di dare un’interpretazione autentica della Parola di Dio, sia nella sua forma scritta che in quella della Tradizione, è stata affidata esclusivamente all’ufficio della Chiesa vivente, con i suoi precetti, ai vescovi in comunione con il successore di Pietro, il vescovo di Roma”. La questione dell’autorità continua a essere la più grande divisione pratica tra protestanti e cattolici.

 

La cena del Signore

Centrale alla fede cattolica è la Messa (servizio di adorazione) e, centrale per la Messa, è la celebrazione dell’Eucaristia. I cattolici credono che pane e vino siano transustanziati nel corpo fisico e nel sangue di Gesù Cristo.

 

Gli elementi sono offerti come un sacrificio dalla chiesa e un sacrificio dell’opera di Gesù Cristo alla croce. Questo non è semplicemente un ricordo del sacrificio di Cristo, ma la stessa opera espiatoria: “Il sacrificio di Cristo e il sacrificio dell’Eucaristia sono un unico sacrificio… il sacrificio [dell’Eucaristia] è realmente propiziatorio”.

 

Il battesimo

I cattolici insegnano che “la giustificazione è conferita nel Battesimo”: le acque del battesimo lavano il peccato originale e uniscono a Cristo. Il battesimo non è quindi semplicemente un segno e un sigillo di grazia, ma conferisce una vera grazia salvifica.

 

Maria

Maria non è solo la madre di Cristo, ma la madre della chiesa. Fin dal suo concepimento è stata preservata dalla macchia del peccato originale (immacolata concezione) e alla fine della sua vita terrena “fu elevata con corpo e anima nella gloria celeste ed esaltata dal Signore come Regina su tutte le cose” (assunzione). Intercede per la chiesa, “ci porta continuamente i doni della salvezza eterna” ed è “una madre per noi secondo la grazia”.

 

Maria era, più che la madre di Gesù piena di fede: “La beata vergine è invocata nella Chiesa come avvocato, protettrice, benefattrice e mediatrice”.

 

Il purgatorio

Coloro che muoiono nella grazia di Dio, ma pur sempre imperfettamente purificati, hanno l’assicurazione della vita eterna, ma devono prima subire la purificazione in purgatorio. A causa della presenza di questo stato intermedio, la Chiesa cattolica ha sviluppato la pratica della preghiera per i morti. “La Chiesa elogia anche l’elemosina, le indulgenze e le opere di penitenza intraprese per conto dei morti”.

 

Riguardo alla salvezza di coloro che non conoscono il Vangelo, il Catechismo Cattolico è impegnato nell’esclusivismo: “Coloro che, non per colpa loro, non conoscono il Vangelo di Cristo o la sua Chiesa, ma che tuttavia cercano Dio con cuore sincero, e, mossi dalla grazia, provano con le loro azioni a fare la sua volontà come sanno farlo attraverso i dettami della loro coscienza – anche costoro possono raggiungere la salvezza eterna”.

 

Il merito

Non è proprio giusto dire “I cattolici insegnano che puoi guadagnare la tua salvezza”. Questo potrebbe essere ciò che credono molti cattolici, ma l’insegnamento ufficiale di Roma ha più sfumature sebbene sia ancora molto lontano dalla comprensione della Riforma per sola gratia. Il Catechismo riassume: “Poiché l’iniziativa appartiene a Dio secondo la grazia, nessuno può meritare la grazia iniziale di perdono e giustificazione, all’inizio della conversione. Mossi dallo Spirito Santo e dalla carità, possiamo quindi meritare per noi stessi e per gli altri le grazie necessarie per la nostra santificazione, per l’aumento della grazia e della carità e per il raggiungimento della vita eterna”.

 

La giustificazione

L’insegnamento cattolico rigetta la dottrina protestante della giustizia attribuita. La domanda è questa: la giustizia per cui siamo perdonati e in pace con Dio, è una giustizia che opera in noi o una giustizia conteggiata sul nostro conto? I cattolici dicono la prima, i protestanti quest’ultima. Secondo l’insegnamento cattolico, la giustificazione è più che la dichiarazione di Dio della nostra giustizia basata sull’opera di Cristo, è anche un rinnovamento dell’uomo interiore e la riconciliazione con Dio. Naturalmente, anche queste sono cose buone, ma i cattolici le rendono presenti nella e attraverso la giustificazione, piuttosto che per sola fede.

 

Il Concilio di Trento, della controriforma cattolica del XVI secolo, dichiara: “Se qualcuno dice che gli uomini sono giustificati, o per la sola imputazione della giustizia di Cristo, o per la sola remissione dei peccati, con l’esclusione della grazia e la carità che viene riversata nei loro cuori dallo Spirito Santo, ed è inerente a loro; o anche che la grazia, per cui siamo giustificati, è solo il favore di Dio: sia anatema”. Mentre singoli protestanti e cattolici possono lavorare per trovare un terreno comune sulla giustificazione, l’insegnamento ufficiale della Chiesa romana è ancora contrario a qualsiasi nozione di una giustizia imputata attraverso la sola fede.

 

In conclusione:

Cattolici e protestanti dovrebbero trattarsi decentemente e con rispetto? Ovviamente. Lavoreremo fianco a fianco su importanti questioni morali e sociali? Abbastanza spesso. Possiamo trovare Cristiani rinati che adorano nelle chiese cattoliche? Sono sicuro. I disaccordi tra protestanti e cattolici sono quindi trascurabili? Difficilmente: le differenze esistono ancora e sono ancora un problema.

 

Santificaci con la tua verità, o Signore; la Tua parola è verità.

 

 

 

*(ove non diversamente specificato, le citazioni sono tratte dal Catechismo della Chiesa Cattolica)

 

Traduzione a cura di Maddalena Bennardo

Tematiche: Battesimo, Cattolicesimo, Chiesa, Comunione, Cristianesimo, Salvezza, Storia della Chiesa, Teologia

Kevin DeYoung

Kevin DeYoung

 

Kevin è pastore della Christ Covenant Church a Matthews, Carolina del Nord (Stati Uniti). È professore di teologia sistematica al Reformed Theological Seminary ed è il presidente del Comitato di The Gospel Coalition. Lui e sua moglie Trisha hanno sei bambini.

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