Bentornati al podcast Chiedi al pastore John. Pastore John, come lei sa, la Scrittura ci dà dei divieti piuttosto chiari riguardo la Cena del Signore.
E, dati questi parametri e i severi moniti che troviamo nel Nuovo Testamento, un ascoltatore di nome Ruben scrive per chiedere questo:
“Pastore John, come faccio a sapere se sono abbastanza santo per la Santa cena?
In quali circostanze un cristiano professante non dovrebbe partecipare alla cena del Signore?”

 


Permettetemi di suggerire tre risposte o tre tipi di risposta basati su tre passi diversi.

  1. In primo luogo, sappi che non dovresti mangiare la Cena del Signore come cristiano professante se sei stato scomunicato dalla tua chiesa. Questo è ovvio.
    Ma lui chiede: quali sono le circostanze?
    E 1 Corinzi 5:9-11 dice così:
    “9 Vi ho scritto nella mia epistola di non immischiarvi con i fornicatori, 10 ma non intendevo affatto con i fornicatori di questo mondo, o con gli avari, o con i ladri, o con gli idolatri, perché altrimenti dovreste uscire dal mondo. 11 Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare”.
    Ora, la domanda posta da Ruben riguarda specificamente un cristiano professante.
    Così, qui nel passo di 1 Corinzi abbiamo un cristiano professante che commette fornicazione — probabilmente — che vive in qualche modo nell’immoralità sessuale o nell’avidità o nell’idolatria o è un oltraggiatore, ubriacone, truffatore: non si deve nemmeno mangiare con un tale.
    Quindi, è chiaro che persone come queste non possono prendere parte alla Cena del Signore.
    Quindi, questa è la prima risposta.
    Se sei stato scomunicato, non dovresti mangiare la Cena del Signore. Puoi trovare un’altra chiesa più accomodante e prendere lì la Cena del Signore.
  • La seconda risposta è che un cristiano professante non dovrebbe mangiare la Cena del Signore se nel momento della distribuzione del pane e del vino, non è disposto a rinunciare a Satana e al peccato, e ad aggrapparsi umilmente a Gesù come al suo tesoro supremo, unica speranza in questa vita e nella prossima.
    E sì, penso che anche i veri cristiani possano avere momenti come questo.
    Paolo disse in 1 Corinzi 11:27-29, questo è il testo chiave:
    “27 Perciò chiunque mangia di questo pane o beve del calice del Signore indegnamente, sarà colpevole del corpo e del sangue del Signore”. E non vuoi fare questo.
    “28 Ora ognuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva del calice, 29 poiché chi ne mangia e beve indegnamente, mangia e beve un giudizio contro se stesso”, seconda frase, “non discernendo il corpo del Signore”.
    Così, ora, non penso che l’espressione “indegnamente” significhi che meritiamo mai la Cena del Signore, ma che c’è una adeguatezza o un’idoneità tra la nostra condizione spirituale e la Cena del Signore. E l’adeguatezza, badate bene, non significa che è richiesta la perfezione da parte nostra. Piuttosto, è una rinuncia al peccato e una guerra contro di esso, una rinuncia a Satana, un abbracciare sinceramente Gesù.
    Questo è il significato della Cena del Signore.
    La nuova alleanza nel sangue di Gesù è il perdono dei peccati.
    Abbracciamo di cuore Gesù come il nostro sostituto, il nostro tesoro, il nostro sacrificio e il nostro Signore.
    L’altra frase, “non discernendo il corpo del Signore”, può riferirsi al corpo di Gesù rappresentato nel pane, oppure al corpo di Cristo come popolo di Dio. In entrambi i casi, l’implicazione è che non riusciamo a vedere e ad agire sulle implicazioni santificanti del corpo di Cristo per il corpo di Cristo. E ci stiamo aggrappando a qualche compromesso con il peccato nel nostro modo di relazionarci ad esso. Se questo è vero, allora non dovremmo mangiare il pane e bere il vino.
    Quindi, cosa dovremmo fare? Questa domanda mi porta al mio ultimo suggerimento.
  • Matteo 5:23–24 dice:
    “23 Se tu dunque stai per presentare la tua offerta all’altare, e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, 24 lascia lì la tua offerta davanti all’altare e va’ prima a riconciliarti con tuo fratello; poi torna e presenta la tua offerta”.
    Credo che la chiara implicazione sia che, se ci troviamo in una relazione peccaminosa e ci aggrappiamo a un pensiero o a un sentimento o a un rancore peccaminoso, dovremmo fare della riconciliazione e della santificazione una priorità rispetto al consumo della Cena del Signore.
    Mettete a posto le cose e poi venite e mangiate.

Ora, lasciatemi concludere così, dopo aver detto tutto questo. Voglio evitare una situazione terribile che ho visto in Germania quando ci sono stato quarant’anni fa.
Vidi dodici persone che prendevano la Cena del Signore in una comunità di diecimila persone e chiesi al pastore: “Dove sono tutti?”.
E lui rispose: “Storicamente qui c’è una lunga tradizione di essere impauriti dal prendere la Cena del Signore”.
In altre parole, voglio evitare la terribile situazione in cui diventiamo così perfezionisti da avere paura di mangiare la Cena del Signore per non attirare un giudizio su noi stessi.
Chiaramente, l’apostolo Paolo sapeva che siamo tutti peccatori e voleva che prendessimo regolarmente la Cena del Signore.

Quindi, se siamo membri di una vera chiesa sana e se non perseveriamo in un peccato noto, ma rinunciamo al peccato, lo odiamo e lo combattiamo rivolgendoci a Cristo come nostro tesoro e speranza e sostituto e punizione e giustizia, allora dovremmo mangiare la Cena del Signore.

 

 

Tematiche: Chiedi al pastore John, Comunione, Domande dei lettori al pastore John Piper, podcast, Vita Cristiana


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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.