Nel’episodio di oggi affronteremo la maestà e il mistero della croce nel disegno di Dio.

La domanda credo ci conduca qui e lo vedremo tra poco.

La domanda è di un ascoltatore di nome Tim.

“Pastore John, ciao e grazie per questo podcast. 1 Timoteo 2:3–4 dice che Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati. Egli vuole raggiungere questo scopo. Ma non tutti gli uomini sono salvati.

Questo significa che (1) Dio non farà ciò che vuole fare? O (2) Dio non può fare ciò che vuole fare?

Deve essere una di queste due opzioni, giusto?”

 

 

No, perché ciò che la Bibbia mostra più e più volte è che ci sono, in molti casi, due volontà – V-O-L-O-N-T-A’ – due volontà in Dio, non solo una.

Quindi non è esatto dire che Dio non farà ciò che vuole fare, poiché scegliendo di fare ciò che non vuole fare, sta facendo, in un altro senso, ciò che vuole fare.

Sarebbe superficiale saltare alla conclusione che Dio è schizofrenico o con una doppia personalità o perennemente frustrato perché, nell’infinita complessità della mente e del cuore di Dio, ci sono molti modi in cui egli sperimenta molteplici volontà – diversi livelli di volontà di desideri o intenzioni o proponimenti – in perfetta armonia tra loro, ognuno dei quali esprime qualche aspetto della sua natura in una giusta unità con gli altri aspetti.

 

La volontà di Dio nella Scrittura

Permettetemi di spiegare cosa intendo quando dico che la Bibbia indica ripetutamente questi diversi livelli o modi di volere o desideri in Dio.

Per esempio, in 1 Timoteo 2:4, il testo di cui Tim ci sta chiedendo, Paolo dice:

“[Dio] vuole” – quella parola è thelei in greco, che significa “vuole” o “desidera” – “che tutte le persone siano salvate e giungano alla conoscenza della verità”.

Ma non salva tutti. Ora, perché no?

Tutti devono affrontare questo passo della scrittura, non solo alcuni gruppi.

Chiunque creda, cioè tutti i cristiani, nella saggezza, nella potenza e nella bontà di Dio direbbe che la risposta è che qualche altra volontà – o qualche altro desiderio o proponimento di Dio – ha la precedenza sulla volontà che tutti siano salvati.

Penso che tutti direbbero qualcosa di questo tipo.

Un determinato gruppo, definito Arminiano, dice che questo accade perché Dio è più vincolato al nostro libero arbitrio, alla nostra autodeterminazione finale, piuttosto che nel salvare tutti. Il desiderio di preservare l’autodeterminazione umana ha la precedenza sul desiderio che tutti siano salvati. Questo sarebbe il modo in cui un Arminiano interpreterebbe questo passo.

L’altro gruppo, a volte chiamato Calvinista, sostiene che Dio è più vincolato a glorificare la propria libera e sovrana grazia piuttosto che a salvare tutti.

Ora, penso che questa seconda interpretazione sia quella giusta. Uno dei motivi per cui lo sostengo è a causa di ciò che dice 2 Timoteo 2:25–26.

 

Dio desidera il pentimento e lo rifiuta.

In 2 Timoteo 2:25–26, Paolo dice che dovremmo esortare i peccatori con mansuetudine, e “nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità”, che è un’espressione ripresa da 1 Timoteo 2:4.

In altre parole, la ragione per cui alcune persone credono e altre non credono, non è perché possiedono la capacità di autodeterminare il proprio destino, ma perché Dio può o non può concedere loro di ravvedersi e credere.

È un dono di grazia sovrana.

Quindi Dio vuole che tutti siano salvati, ma in un altro senso, non vuole che tutti siano salvati.

Una di queste rappresenta una vera espressione di compassione, mentre l’altra costituisce una vera espressione della sovrana saggezza e della libera grazia di Dio.

Ora, tornerò su questo aspetto con una spiegazione storica, che potrebbe rendere questo concetto un po’ più intelligibile, ma continuiamo a illustrare questa idea dei molteplici livelli del volere o desiderare che si trovano in Dio.

 

Dio proibisce l’omicidio e lo ordina.

Ecco un altro esempio. Egli comanda: “Non uccidere” (Esodo 20:13).

La sua volontà è che le persone non uccidano. Questa è la volontà di Dio.

Ma Atti 4:27–28 dice che “Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d’Israele”, nell’uccidere Gesù – tutti si unirono e lo uccisero – fecero “tutte le cose che la tua (di Dio) mano e il tuo (di Dio) consiglio avevano prestabilito che avvenissero”.

Dio pianificò la morte di Suo Figlio per mano di uomini assassini e malvagi.

La nostra salvezza dipende da questa realtà. Questo è il centro del Vangelo.

Questa questione della sovranità di Dio sugli uomini peccatori è al centro del vangelo e non semplicemente una disputa teologica marginale.

La volontà di Dio che suo Figlio fosse ucciso aveva la precedenza sulla sua volontà che le persone non uccidessero.

Gli studenti biblici, per secoli, hanno affrontato questo tema e hanno chiamato queste due volontà con vari nomi, come “volontà di comando” e “volontà di decreto”. Un’altra combinazione di espressioni è “volontà morale” e “volontà sovrana”.

 

Dio proibisce la falsa testimonianza e la manda.

Ecco un terzo esempio di questi due livelli o tipi di volontà in Dio.

“Non renderai falsa testimonianza” (Esodo 20:16).

La volontà di Dio è che le persone dicano la verità e non siano ingannate, non pensino falsità e non ingannino gli altri.

Eppure in 2 Tessalonicesi 2:10–12 si dice:

[Le persone] hanno rifiutato di amare la verità per essere salvati. 11 E per questo Dio manderà loro efficacia di errore, perché credano alla menzogna, 12 affinché siano giudicati tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nella malvagità!

Essi “credono alla menzogna”. Dicono ciò che è falso. Pensano ciò che è falso.

Paolo dice che Dio ha mandato questa efficacia d’errore come punizione. La volontà di Dio che le persone credano alla verità e la dicano è subordinata, nel loro caso, all’altra volontà di Dio, che si manifesta nel suo mandare loto l’inganno.

 

Dio si prende cura dei malvagi e li distrugge.

Ecco un altro esempio. In Ezechiele 33:11, Dio dice:

“io non mi compiaccio della morte dell’empio, ma che l’empio si converta dalla sua via e viva“.

Eppure, nella Bibbia, Dio toglie giustamente la vita ai malvagi.

Isaia 11:4:

Colpirà il paese con la verga della sua bocca e col soffio delle sue labbra farà morire l’empio“.

Egli non prova piacere nella morte dei malvagi. Cioè, non lo desidera. Tuttavia, provoca quella morte.

Deuteronomio 32:39.

Io faccio morire e faccio vivere, ferisco e risano, e non vi è nessuno che possa liberare dalla mia mano“.

 

Dio affligge, ma non ‘dal cuore’.

Ecco un altro esempio di queste due volontà in Dio.

Questo esempio può portarci nel modo più diretto nell’anima di Dio.

Almeno, ho scoperto per me stesso e per molte persone che Lamentazioni 3:32–33 è davvero illuminante riguardo alla natura di Dio e al modo in cui opera la Sua volontà.

Ecco cosa dice: “32 ma, se affligge (Dio affligge), avrà compassione, secondo la moltitudine delle sue misericordie, 33 poiché non è volentieri che umilia ed affligge i figli degli uomini.”.

Ora, questo è davvero sorprendente. Dio causa dolore. Dio affligge i figli degli uomini, ma poi aggiunge: “Non è volentieri” (Lamentazioni 3:33). Questa è una traduzione molto letterale e buona.

Ora, che cosa dobbiamo pensare? Egli vuole farlo, ma non vuole farlo “volentieri”.

Potete capire perché dico che la Bibbia, più e più volte, indica la mente e il cuore di Dio come complessi: volere una cosa, volere anche che quest’altra volontà non venga messa in atto.

E questo non è dovuto – come sarebbe, diciamo, nel nostro caso – a forze esterne.

Nessuno sta torcendo il braccio di Dio.

Tutta la saggezza e tutte le realtà morali che formano le scelte di Dio provengono da Dio stesso.

 

L’esempio di Washington

Ecco un’illustrazione che ho detto avrei dato per aiutare forse a rendere questo concetto un po ‘più intelligibile.

Questa illustrazione viene da The Life of George Washington.

Il giudice capo John Marshall scrisse The Life of George Washington e racconta la storia di un certo maggiore dell’esercito André che aveva commesso tradimento e messo a rischio la nascente repubblica americana.

George Washington firmò la condanna a morte di André.

Sta per essere giustiziato. E John Marshall commenta nella sua biografia:

“Forse in nessuna occasione della sua vita il comandante in capo ha obbedito con più riluttanza ai severi mandati del dovere e della politica”.

Due volontà operavano in Washington: compassione e giustizia.

Un commentatore della decisione di Washington ha detto:

“La volontà di Washington di firmare la condanna a morte di André non derivava dal fatto che la sua compassione fosse lieve o finta [irreale], ma dal fatto che era razionalmente controbilanciata da un complesso di giudizi superiori: di saggezza, dovere, patriottismo e indignazione morale”.

Poi aggiunge: “La pietà era reale, ma era trattenuta da elementi superiori della ragione”.

Washington aveva il potere ufficiale e fisico di assolvere il criminale, ma non aveva elementi sanzionatori nella sua saggezza e giustizia per farlo.

Allo stesso modo, direi che l’assenza di una volontà in Dio di salvare non implica necessariamente l’assenza di compassione. È reale. Quel volere in Dio, quel desiderare in Dio, è reale.

Il fatto che ci siano due volontà in Dio indica una profonda ma complessa unità, nel rivelare aspetti della natura di Dio che sono entrambi veri e reali.

Nella nostra esperienza, possiamo sentirli come conflittuali o frustranti, ma penso che sarebbe avventato dire che Dio sperimenta la sua compassione e la giustizia della sua ira in questo stesso modo.

In Dio questa dicotomia è armoniosa. Egli ci rivela entrambi questi diversi aspetti della sua volontà in modo che possiamo avere un vero assaggio di come è realmente Dio.

 

 

 

 

 

 

Tematiche: Chiedi al pastore John, Domande dei lettori al pastore John Piper, podcast, Salvezza, Sovranità di Dio, Volontà di Dio


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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.