La puntata di oggi del podcast Chiedi al Pastore John tratterà il tema dell’ansia.
Facendo una rapida ricerca della parola “ansia” o “ansioso” nella casella di posta elettronica del podcast, ho potuto trovare questi termini in ben 620 e-mail diverse.
Le domande sull’ansia arrivano ogni settimana e si presentano in molte forme.
Pastore John, so che hai dei pensieri generali sull’ansia che vorresti condividere.
Oggi ti cederò semplicemente il microfono per sentire il tuo parere su questo tema, più in generale.

 


Lasciate che vi racconti una storia che ha un colpo di scena finale.
Questa storia mi è realmente accaduta circa 35 anni fa ma la racconterò come se fosse una parabola.
È una cosa realmente accaduta, ma è in forma di parabola.
Ha avuto un tale impatto su di me che la ricordo ancora oggi.
Il suo scopo – per me e spero, per voi – è quello di essere istruttiva sul tema dell’ansia e di aiutarci a vivere più liberi dagli effetti paralizzanti e dannosi per la testimonianza, dell’ansia.

 

Parabola della Mastercard perduta

Quando io e Noël eravamo sulla trentina, all’epoca con tre figli (alla fine ne abbiamo avuti cinque), le finanze erano davvero scarse.
Stavamo sforando il nostro budget alla fine di diversi mesi e sapevo di dover prendere l’iniziativa per fare qualcosa.
Partecipammo a un seminario che si teneva nella nostra chiesa e scoprimmo che il colpevole dello sforamento del budget, era la Mastercard che avevamo a quei tempi.
Non riuscivamo ad avere esattamente sotto controllo le spese, così l’abbiamo tagliata a pezzi.
In realtà, ne abbiamo salvato uno.
Ha davvero funzionato.
Abbiamo smesso di usare la carta di credito, abbiamo pagato tutto con assegni e contanti e quindi abbiamo ripreso il controllo sul nostro conto corrente.
Ora, io avevo ancora questa Mastercard, anche se poi non l’ho mai usata.
L’ho portata con me in California durante una vacanza con la famiglia e l’ho persa.
Non avevo idea di dove fosse.
Poteva essere allo spettacolo delle foche a SeaWorld o in un negozio di frutta a Tijuana, dove avevamo attraversato il confine per visitare il Messico.
Poteva essere in chissà quanti McDonald’s dove siamo stati.
Avrebbe potuto essere sulla spiaggia di Coronado, in California, dove la sabbia è davvero oro e i condomini si vendono per un milione e un quarto di dollari (eravamo lì per nuotare non per fare shopping).
La cosa meravigliosa è che questa volta non ho provato alcuna preoccupazione, nessuna.
Ora, badate bene, questo non è naturale per me.
Per natura sono un pessimista nel breve termine. Chiedetelo a mia moglie.
In circostanze normali, avrei pensato che qualcuno avesse già addebitato spese sulla nostra carta fino al limite massimo e che perciò ci trovavamo in guai seri.
Di solito mi sarei arrabbiato con me stesso o con la famiglia.
Avrei sfogato indirettamente la mia frustrazione su qualcuno.
Naturalmente, avrei cercato di trovare un qualche scopo divino nella situazione, che Dio stesse operando attraverso questa situazione, mentre mi sforzavo di essere felice, perché sono un’edonista cristiano e dovrei essere felice.
Questa volta è stato diverso.
Non ho provato alcuna preoccupazione. Non mi sono arrabbiato con nessuno.
Non ho mai provato frustrazione. Sono stato felice per tutto il tempo. Che vittoria!
Per tutto il tempo in cui la carta di credito era persa, ho continuato a vivere come al solito.
Ho avuto fiducia in Dio. Ho amato la mia famiglia.
Quando tornai dalle vacanze, la carta era nella posta in una busta da parte del dottor Fuller, il mio ex insegnante che avevo visitato.
L’aveva trovata sul pavimento della sua auto e me l’aveva restituita inviandomela per posta.
Sapete qual è stato il segreto della mia felicità?
Non sapevo di aver perso la carta di credito.
Non avevo mai guardato nel portafoglio. Non sapevo che fosse sparita.
Stavo lì con la busta in mano e sorridevo.
Ho pensato: “Pensa a quanto sarei stato rabbioso se avessi saputo di averla persa”.
Pensa a quanto sarei stato depresso, preoccupato, arrabbiato, frustrato e irritabile.
Per tutto il tempo, Dio mi ha protetto.
La carta di credito era al sicuro, in una busta sulla strada per Minneapolis e tutta la mia ansia sarebbe stata inutile.
Tutti i danni che avrei arrecato alle persone intorno a me non sarebbero stati assolutamente necessari, perché tutto era sotto controllo.
Ora, vi chiedo: non c’è un senso nella parabola in tutto questo per me? C’è.

Interpretare la parabola

Non appena scopriamo di avere un problema, Dio ci sta già lavorando e la soluzione è in arrivo.
Non sarà sempre così facile e privo di difficoltà, ma Dio è sempre all’opera con una soluzione che è già in arrivo.
L’ho visto accadere più volte nella mia vita.
Arriva una lettera con la soluzione a qualche problema, ma appena il giorno prima ero scoraggiato e abbattuto, senza sapere che nel frattempo la lettera con la soluzione al mio problema era già stata spedita.
Se crediamo nel Dio di Romani 8:28 – che il nostro Dio sovrano opera ogni cosa per il bene di coloro che lo amano e sono chiamati secondo il suo proposito – se crediamo in quel Dio, ci ricorderemo che nel momento in cui avremo consapevolezza di avere un problema, Dio se ne è già occupato.
La soluzione è in arrivo.
Sì, ci sta già lavorando prima ancora che il problema si verifichi inserendosi in un piano per il nostro bene.
E quindi, non agitarti; getta su di Lui tutte le tue ansie.
Sono inutili, come lo sarebbero state le mie per la Mastercard smarrita.

 

 

Tematiche: Ansietà, Chiedi al pastore John, Domande dei lettori al pastore John Piper, Fede, podcast, Sovranità di Dio


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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.