Nel nono capitolo del vangelo di Giovanni, leggiamo l’importante storia di un uomo nato cieco, che fu sanato dal miracoloso potere di guarigione di Cristo. Era quel tipo di miracolo, come altri dello stesso genere, che non poteva essere tenuto nascosto.

Si diffuse velocemente dappertutto ciò che Gesù fece a quel giovane uomo. Ma i potenti dell’epoca rifiutarono di credere alla notizia. Leggiamo questo:

18 Ma i Giudei non credettero che lui fosse stato cieco e avesse riacquistato la vista, finché ebbero chiamato i genitori di colui che aveva riacquistato la vista. 19 E chiesero loro: «È questo il vostro figlio che voi dite esser nato cieco? Come mai ora ci vede?». 20 I suoi genitori, rispondendo loro, dissero: «Noi sappiamo che costui è nostro figlio e che è nato cieco, 21 ma come ora ci veda, o chi gli abbia aperto gli occhi, noi non lo sappiamo; domandatelo a lui; egli è adulto, parlerà lui stesso di sé». 22 Questo dissero i suoi genitori, perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto Gesù come il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga.

A questo punto vediamo chiaramente che c’è dell’intimidazione nella scena che si sta svolgendo, Giovanni continua:

 23 Perciò i suoi genitori dissero: «È adulto, chiedetelo a lui». 24 Essi dunque chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio; noi sappiamo che quest’uomo è peccatore». 25 Egli allora rispose e disse: «Se sia peccatore, non lo so; ma una cosa so, che prima ero cieco e ora ci vedo».

Ero cieco, ma ora vedo, un verso della famosa canzone di John Newton Stupenda Grazia.

Giovanni 9 è un testo fondamentale per spiegare il piano di Dio riguardo alla disabilità fisica ed è altrettanto un capitolo chiave per comprendere come noi cristiani, cambiati dalla grazia di Dio, possiamo testimoniare Cristo difronte alle persone più influenti e colte del mondo. Di seguito il pastore John ce lo spiega.

 

 

 

Vediamo in questo passaggio il coraggio di un mendicante, un semplice mendicante, che rimane fermo davanti alle autorità religiose, tra gli uomini più colti del paese ed in risposta al coraggio dimostrato, una scia di blasfemia.

 

Testimoniare il potere.

Verso 24: 24 Essi dunque chiamarono di nuovo l’uomo che era stato cieco e gli dissero: «Da’ gloria a Dio; noi sappiamo che quest’uomo è peccatore». 

In altre parole “unisciti a noi nella nostra blasfemia o ti scomunicheremo dalla sinagoga”.

Non è come essere espulsi dalla propria chiesa, perché se questo accade in conseguenza di un atto di disciplina verso una persona ostinata nel suo peccato, sapete cosa succede? Andrà in un’altra chiesa. Nonostante tutte le eventuali lettere di monito che potremo inviare ad altre chiese, ce ne sarà sempre una in cui la persona scomunicata potrà insidiarsi.

Non è quello che accade nel testo di Giovanni. Se venivi espulso dalla sinagoga, eri espulso dal giudaismo. Questo è il contesto. È come essere in un mondo dominato dall’islam. Non puoi sopravvivere come cristiano. Non funzionerebbe. Incredibile. Non è semplicemente: “ti buttiamo fuori dalla sinagoga”, ma significa essere esclusi dalla comunità intera. È incredibile ciò che questo uomo nato cieco stava fronteggiando.

Il versetto 25 è la sua frase più famosa. Le persone in tutto il mondo conoscono questa frase, anche se non hanno dimestichezza con la Bibbia: “25 Egli allora rispose e disse: «Se sia peccatore, non lo so; ma una cosa so, che prima ero cieco e ora ci vedo»”.

Spero che tu riesca a provare qualcosa ascoltando questa frase. Non pensi a te stesso come a un teologo o a uno scienziato, ma sicuramente delle persone hanno sfidato la tua fede con ogni sorta di argomentazione, storica, scientifica, esperienziale. Ti affrontano quando cerchi di essere un testimone coraggioso e costante.

E voglio che tu sia cosciente di questo potere: la testimonianza personale abbatte ogni argomentazione quando sono argomentazioni sbagliate, e sono sempre argomentazioni sbagliate se sono contrarie a Gesù. Non essere intimidito. Il cieco era molto meno istruito di chiunque nelle nostre chiese ed era stato cieco per tutta la sua vita. Ma nella sua semplicità disse coraggiosamente: “Guardate, forse voi sapete cose che io non so, ma IO VEDO”.

 

Le dottrine del coraggio.

Uno dei motivi che mi spinge a predicare e insegnare le dottrine della grazia, è perché ci sono tanti credenti che non sanno come sono stati salvati e non sanno di avere una straordinaria testimonianza a cui credono semplicemente. Il tuo credere è un miracolo, non hai scelto di credere.

Naturalmente se la tua teologia dice “io ho scelto” allora non ci sarà testimonianza del potere di Dio nella tua vita. Ma all’età di 6, 16 o 36 anni quando hai visto Gesù come un bisogno, bellissimo e sufficiente e hai confessato “sono un peccatore, ho bisogno di te, ti ricevo nella mia vita” allora è avvenuto un miracolo. È avvenuto un miracolo. Ecco perché la teologia è importante.

Potrai trovarti difronte al senato e dire: “non so molto di quello che fate qui, so solo una cosa: prima ero cieco e ora vedo la gloria irresistibile di Cristo e morirò per lui. Metterò in gioco la mia vita per la verità che ho trovato in Gesù”. Ecco cosa potrai dire. È davvero potente ed è qui. Arriverà un momento in cui non sapranno cosa fare ed ecco cosa il cieco disse e spero che anche tu vorrai dirlo. Spero che tu abbia la conoscenza necessaria per farlo e, se non è così, spero che ti impegnerai a studiare come sei stato salvato affinché tu sappia che se sei salvato puoi testimoniarlo con potenza.

 

Cuori ciechi.

Il suo coraggio divenne sprezzante: Versetto 27: “Egli rispose loro: «Io ve l’ho già detto e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse diventare anche voi suoi discepoli? »”.

Ehi, cosa stai facendo amico? Ti farai ammazzare. I farisei divennero molto ostili, versetti 28 e 29: 28 Essi perciò l’ingiuriarono e dissero: «Tu sei suo discepolo; ma noi siamo discepoli di Mosè. 29 Noi sappiamo che Dio ha parlato a Mosè; ma quanto a costui non sappiamo da dove venga»”.

La controversia in atto svela un’altra menzogna: i farisei non sono discepoli di Mosè, pensano di esserlo ma non lo sono. Gesù dice infatti in Giovanni 5:46: infatti se voi credeste a Mosè, credereste anche a me, perché egli ha scritto di me.

Non conoscete Mosè, e non conoscete Dio. Parlate di Mosè, leggete di Mosè. Parlate di Dio, leggete la Parola di Dio. Eppure non conoscete Dio, perché se conosceste Dio e Mosè, conoscereste anche me.

Ancora una volta la disputa in corso rivela quello che veramente si trova nei cuori dei capi dei giudei. Adesso scopriamo chi è veramente cieco in questa storia. I farisei prendevano i primi cinque libri delle loro bibbie, li leggevano senza vedere nulla. Sono ciechi. Stiamo osservando d’altra parte un uomo la cui vista sta diventando sempre più chiara e il cui coraggio si fortifica ancora e ancora. I Farisei invece rivelano tutta la loro cecità. E voi non volete far parte di questi ultimi.

 

Gesù alla ricerca.

Gesù e il mendicante hanno una conversazione nei versetti 35-38 dopo che fu cacciato dai capi dei giudei. Ciò che rende questa conversazione così sorprendentemente significativa è che Gesù cercò e trovò il mendicante. Versetto 34:  «Tu sei nato completamente nei peccati e vuoi insegnare a noi?». E lo cacciarono fuori.

Ora, questo è davvero importante. Verso chi si rivolse il mendicante appena fu cacciato dalla comunità? Verso chi si rivolse? Non aveva nessuno. Gesù si rivolse a lui. Lo abbiamo visto anche prima non è così? Gesù lo trovò. Gesù l’aveva cercato. Non è un caso che il capitolo successivo parli del Buon Pastore che raduna le pecore. Non è un caso. Gesù sapeva quello che faceva. Lo trovò. “ Questa è una delle mie pecore, nessuno lo vuole. Io lo voglio”. Questo è quello che prego che Gesù faccia con te nei prossimi cinque minuti di questo podcast. Ti sta cercando. Ti troverà. Ecco perché sei qui e stai ascoltando.

35 Gesù seppe che l’avevano cacciato fuori e, trovatolo, gli disse: «Credi tu nel Figlio di Dio?». 36 Egli rispose e disse: «Chi è, Signore, perché io creda in lui?». 37 E Gesù gli disse: «Tu l’hai visto; è proprio colui che ti sta parlando». 38 Allora egli disse: «Io credo, Signore»; e l’adorò. Giovanni 9:35-38.

Dopo il mendicante esce di scena, non dirà più una parola e non lo rivedremo più. L’ultima cosa che ha fatto è adorare Gesù. Prego che questa sia l’ultima cosa che anch’io farò. Gesù compie l’opera di Dio. Gesù è la gloria di Dio. Gesù è degno di essere adorato. Questo è il punto di tutta la storia. Il mendicante è cieco, chiama Gesù uomo. Poi lo chiama profeta e lo difende nonostante il grande pericolo per la sua vita. Infine lo adora dopo che è stato trovato da Gesù.

 

Finalmente ho visto.

Gesù è venuto nel mondo per cercare gli adoratori. Ecco perché è qui. Lo proclami apertamente e lo difendi con la tua semplice testimonianza? Nessuna grande argomentazione apologetica. Alcuni di voi sono chiamati anche a questo ma la maggior parte no. Voi siete chiamati ad essere testimoni. Se vedete una persona che viene colpita da una macchina potete essere testimoni senza bisogno di alcuna istruzione.

Ho visto. Il 95% dei cristiani sono salvati in questo modo. Niente discorsi complessi, semplicemente: «ho visto, finalmente ho visto. Stavo leggendo il vangelo e non riuscivo più a resistere a quest’uomo. Era reale, è reale, è vero ed è esattamente quello di cui avevo bisogno. Lui è quello di cui il mondo ha bisogno. È reale, non è artefatto. Ho visto».

Voglio chiederti semplicemente, lo proclami apertamente e lo difendi con la tua testimonianza «ero cieco, ma ora vedo?».

 

 

 

 

 

 

Tematiche: Chiedi al pastore John, Cultura e Società, Domande dei lettori al pastore John Piper, Evangelizzazione, podcast, Testimonianza


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John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.