Perché il complementarismo è fondamentale per il discepolato

 

Il complementarismo è fondamentale per il discepolato cristiano perché i pastori e le chiese hanno bisogno di sostenere diverse figure della maturità cristiana per l’uomo e la donna.

Il complementarismo insegna che Dio ha creato uomini e donne uguali in valore e dignità, secondo Genesi 1, ma attribuí loro ruoli diversi rispetto l’uno all’altra, secondo Genesi 2.

Questo equilibrio tra uguaglianza e diversità significa che qualche aspetto del discepolato sarà adatto ad entrambi mentre altri aspetti saranno specifici a seconda del sesso. Per questo l’apostolo Paolo può dire che non c’è maschio o femmina in Cristo riguardo alla nostra salvezza, mentre dice anche che egli non permette ad una donna di insegnare o di avere autorità su un uomo per quanto riguarda la chiesa locale (Gal. 3:28; 1 Tim. 2:12).

È facile sbagliare in una direzione o nell’altra fondendo insieme i nostri concetti di discepolato oppure enfatizzando troppo le differenze. Per essere fedeli sia a Genesi 1 sia a 2 sia a diversi tipi di dichiarazioni da parte dell’apostolo Paolo, un concetto corretto sulla maturità cristiana porterà avanti modelli di maturità maschili e femminili che sono sia uguali sia differenti.

Per questo motivo ogni cristiano – maschio e femmina – ha bisogno di vivere una vita di pentimento e di fede. Ogni cristiano ha bisogno di crescere nella conoscenza di Dio e conforme a Cristo. Ogni cristiano ha bisogno di essere unito in una confraternita di credenti. Ma se tutto quello che si insegna riguardo alla maturità cristiana nelle lezioni della scuola domenicale dei bambini, negli studi biblici a casa e nei sermoni settimanali coprisse implicitamente le differenze intese da Dio tra uomini e donne, allora non rappresenterebbe bene la “maturità”.

Tre cose sono necessarie per aiutare a muovere il discepolato in una direzione complementaria (e, io credo, biblica):

i) una visione teologica di come l’uomo cristiano maturo appaia diverso dalla donna cristiana matura;

ii) esempi di mascolinità e di femminilità nelle nostre chiese;

iii) e strategie pastorali per muovere la chiesa in questa direzione.

 

Non passerò qui altro tempo per descrivere questi punti attentamente. Spero che altri saranno ispirati nel fare un lavoro necessario e più considerevole. Ma qui ci sono alcune idee da cui trarre spunto.

 

 

VISIONE TEOLOGICA E CARATTERISTICHE DI DIVERSI AMBITI

Inizia tutto con una visione teologica complementarista sul discepolato.
Nel campo del matrimonio, ecco cosa dicono gli anziani della mia chiesa alle coppie durante la consulenza pre-matrimoniale: “Secondo Genesi 1, l’uomo e la donna dovrebbero entrambi concentrarsi sul Signore Dio e sul governare la terra. Ma secondo Genesi 2, essi hanno diversi modi per fare queste cose. L’uomo si occupa del Giardino, mentre la donna si occupa dell’uomo e di essere un aiuto idoneo per lui. Lei impiega tutti i suoi doni e talenti per supportare il lavoro che lui gestisce. Lui, in cambio, amministra i doni di lei nel modo migliore e non li soffoca, come un gestore infedele”.

Adesso, è relativamente facile vedere cosa significa questo in un matrimonio, in cui ci sono un uomo e una donna in una relazione strutturata autorevolmente. Ma cosa significa questo per una donna sola in una chiesa, che non viene chiamata a sottomettersi ad un uomo come fa una moglie con suo marito? Cosa significa per una donna sposata che lavora? Cosa significa per un uomo sposato con altre donne a casa, in chiesa, al lavoro o nella pubblica piazza?
Bene, queste sono le domande a cui un uomo cristiano maturo aiuta un giovane uomo a rispondere, ed una donna matura aiuta una giovane donna a rispondere. Queste sono le domande che dovrebbero essere fatte nella scuola domenicale, nei piccoli gruppi o durante gli studi biblici organizzati dalla chiesa.
Per completare la “visione teologica” della mascolinità e della femminilità, dovremmo considerare come Genesi 2 potrebbe collegarsi alle altre Scritture e le differenze fondamentali dell’ambito casalingo e del lavoro e della chiesa e della vita pubblica. Allora, abbiamo bisogno di aiutare la nostra comunità di credenti a vivere vite cristiane mascoline e femminili in quei diversi ambiti – e non a vivere vite cristiane generiche.

 

ESEMPIO DI UN AMBITO: LA CHIESA LOCALE

Nella chiesa locale, per esempio, la mascolinità sembra essere legata all’insegnamento della Parola. Ogni uomo cristiano dovrebbe quindi imparare ad interessarsi all’apprendimento della Parola e a promuovere il suo ministero. Non ogni uomo possiede il dono di saper insegnare in chiesa, ma ogni uomo dovrebbe imparare ad insegnarla in altri luoghi (come in casa). Ed ogni uomo possiede qualche dono, come un dono di amministrare o un dono di costruire relazioni, che potrebbe adoperare per promuovere il ministero della Parola nella chiesa.

Invece di una chiesa piena di uomini passivi, che portano in fretta le loro famiglie in macchina quando termina il servizio, immaginate una chiesa piena di uomini che si offrono per promuovere il ministero della Parola. Immaginate gli uomini che fanno questo sul pulpito, nel ministero della musica, nel ministero dei bambini, negli eventi dopo la chiesa, nell’opera evangelica, nel prendersi cura dei forestieri. Oserei dire che sarebbe una chiesa in cui sarebbe facile per una donna di Dio essere una donna di Dio.
In altre parole, le donne sono spesso costrette a dover prendere l’iniziativa e il comando nelle chiese poiché gli uomini falliscono nel farlo. Ma allo stesso modo in cui gli uomini lavorano duramente nel giardino della chiesa, seminando e dissodando il terreno, allo stesso modo le donne cristiane hanno tanto lavoro da fare per aiutare questi uomini. Con gli uomini cristiani al loro posto, le donne cristiane possono adottare più facilmente una posizione di aiuto, di assistenza e facilitare il lavoro della Parola nella chiesa. Fanno questo seguendo la leadership degli uomini giusti. Fanno questo portando avanti il lavoro della Parola in aree in cui può essere più difficile per gli uomini addentrarsi, come nelle vite dei bambini o delle giovani donne.

Notate, ho fornito un esempio di come la mascolinità e la femminilità appaiono diverse in un ambito – la chiesa locale. (Vedi il libro di Richard Philips The Masculine Mandate per una discussione più ampia di quello che dovrebbe caratterizzare gli uomini cristiani al lavoro, a casa, nel lavoro parentale, nelle amicizie e nella chiesa. Nella chiesa, per esempio, benignamente dice che tutti gli uomini dovrebbero essere “costruttori” e “custodi”.) Disciplinare i giovani credenti ad impegnarsi con la chiesa locale, quindi, non dovrebbe essere solo per lei o solo per lui. Si, ci sono punti di comunione: tutti dovrebbero essere interessati a promuovere l’opera della Parola. Ma ci sono punti di differenza: gli uomini dovrebbero imparare ad assumere iniziativa e comando, mentre le donne dovrebbero imparare a facilitare, incoraggiare ed aiutare.

Per essere davvero pratici per un momento, apprezzo gli esempio di C. J. e Carolyn Mahaney nell’insegnare al proprio figlio ad essere sempre il primo volontario nel pregare. In questo modo gli stanno insegnando non solo ad essere un cristiano, ma ad essere un uomo biblicamente cristiano.
In ogni ambiente – penso che sia saggio generalizzare – le donne avrebbero più possibilità di essere donne secondo la volontà di Dio se sono insieme ad uomini che seguono la volontà di Dio nella loro mascolinità. Quando le donne non seguono il modello divino, gli uomini devono solo dare la colpa a se stessi.

 

STRATEGIA PASTORALE

Passando da una visione teologica ad una strategia pastorale per il discepolato, i capi della chiesa dovrebbero insegnare questi diversi modelli di maturità nei corsi per i bambini e per i giovani, nei ministeri di uomini e donne, e nel regolare ministero della predicazione nella chiesa. L’insegnamento si verifica in molte aree nella vita della chiesa, e vale la pena esaminarli uno per uno. Le istruzioni in ciascun campo sono uniformemente unisex, o vengono promosse le differenze bibliche?
Oltre all’insegnamento, i capi della chiesa dovrebbero fornire i buoni esempi della mascolinità e della femminilità nel gregge. Quali tipi di uomini vengono riconosciuti come anziani? Quali donne sono pubblicamente riconosciute nelle preghiere pastorali? Quali uomini e donne sono messe di fronte al gruppo dei giovani?

Troppo spesso, la discussione riguardo al complementarismo si blocca all’inizio. Per esempio, le persone non si interessano a questioni del tipo se sia appropriato per le donne adulte insegnare agli uomini delle scuole superiori. Chiedono dove si trova la linea di confine. Ma concentrarsi sui limiti di cosa sia lecito è un po’ come una coppia di fidanzati che chiede “Cosa possiamo fare nella nostra relazione fisicamente? Tenerci per mano? Baciarci?”
C’è un luogo per queste domande, ma quello che serve prima di tutto è un atteggiamento positivo sul come promuovere la mascolinità e la femminilità tra i ragazzi e le ragazze. La coppia di fidanzati, invece di chiedere “Quanto lontano possiamo spingerci?” dovrebbe invece chiedere “Come possiamo esserci di aiuto l’uno con l’altra e prepararci al meglio per il matrimonio?” Nella chiesa, allo stesso modo, dovremmo chiedere “Come possiamo aiutare al meglio queste ragazze a diventare delle donne mature e questi ragazzi a diventare degli uomini maturi?” Ma questa è una domanda che una chiesa non pensa mai di chiedere se non ha soprattutto una visione positiva della mascolinità cristiana e della femminilità cristiana.

Allora proviamoci di nuovo: Va bene che delle donne adulte insegnino a degli uomini delle scuole superiori? Sinceramente, non sono proprio sicuro che questo sia lecito oppure no, ma so che voglio che quegli uomini delle scuole superiori imparino cosa significa per gli uomini prendere l’iniziativa e la leadership bibliche nella chiesa. E voglio che le donne imparino cosa significa amare, sostenere e aiutare la leadership maschile nella chiesa. Quindi, farò attenzione a quali modelli mostrargli. Nella maggior parte delle circostanze, metterò degli uomini adulti, che amano la Bibbia e che prendono l’iniziativa, ad insegnare al gruppo intero, mentre metterò delle donne mature ad aiutare e assistere questo ministero.

 

IL COMPLEMENTARISIMO E L’OBIETTIVO DEL DISCEPOLATO

In generale, il complementarisimo per il discepolato cristiano è fondamentale perché fornisce uno scopo al discepolato. Come uomo, voglio aiutare gli altri uomini con cui passo il tempo a sapere cosa significa essere un leader e un promotore, avere coraggio, proteggere, fare sacrifici per quelli più deboli di me, e così via. Mia moglie, d’altra parte, vuole aiutare le donne con cui passa il tempo a sapere cosa significa essere una sostenitrice, un aiuto, a rendere le cose più facili, a consigliare, ad essere entusiasta, a sgridare di tanto in tanto, e così via.

Io voglio aiutare gli uomini a sapere come fare questo in chiesa, a casa, e ovunque sia possibile. Lei vuole aiutare le donne a sapere come fare questo in chiesa, a casa, e ovunque sia appropriato.

Non tanto tempo fa, un ragazzo mi chiese un consiglio riguardo ad una donna che stava corteggiando. Io e lui avevamo passato molto tempo insieme. Lui aveva fiducia in me. E quindi io fui in grado di parlare in modo molto diretto: “Fratello, è ora di farti avanti ed essere un uomo”. Poi gli descrissi in che modo questa mascolinità poteva apparire nelle sue circostanze.

Ancora una volta, questo era semplice da fare, perché avevamo a che fare con l’area del corteggiamento, da Promise Keepers (un’organizzazione evangelica cristiana per uomini) a James Dobson. La domanda più difficile è, come appaiono la mascolinità e la femminilità in molte altre aree della vita? Ancora, cosa stiamo facendo per promuovere questi modelli attraverso il discepolato?

 

IL COMPLEMENTARISMO E IL VANGELO

Enfatizzare queste differenze è davvero così importante? Sì. Dio ha collegato direttamente queste distinzioni nella creazione in Genesi capitolo 2. Perché? In modo che tutta la creazione avrebbe avuto un’immagine del vangelo, in cui Paolo dice che mariti e mogli raffigurano il loro amore l’uno per l’altra (Ef. 5). Quando una chiesa sostiene modelli di mascolinità e femminilità bibliche, allora, rende il vangelo più semplice da capire.

Senza tali modelli, il vangelo è semplicemente più difficile da spiegare, quasi come il traduttore biblico che vuole descrivere Gesù come “l’agnello” di Dio in una cultura selvaggia che non ha mai sentito parlare di un agnello o di un sacrificio. Vi sorprende che il diavolo, che odia il vangelo, voglia rendere omogenei uomini e donne, in tal modo da offuscare una serie di immagini che rappresentano il vangelo?

 

Il concetto di complementarietà nel discepolato non è fondamentale per il vangelo, ma di sicuro lo aiuta.

 

 

(Traduzione a cura di Francesca Farolfi)

 

Tematiche: Discepolato, Famiglia, Marito, Matrimonio, Moglie

Jonathan Leeman

Jonathan Leeman 

 

Jonathan Leeman è il capo redattore del ministero di 9Marks. Ha conseguito un master in scienze politiche. Dopo la chiamata al ministero, Jonathan ha ottenuto un Master of Divinity e un dottorato in teologia, lavorando come pastore ad interim.

Oggi è il curatore dei libri di 9Marks e del 9Marks Journal, ed è co-conduttore di Pastors Talk.  Ha scritto per diverse pubblicazioni ed è autore o curatore di numerosi libri.

Jonathan vive con sua moglie e le quattro figlie vicino a Washington, DC e serve come anziano presso la Chiesa Battista Cheverly. Insegna come docente a contratto presso il Midwestern Baptist Theological Seminary, il Southern Baptist Theological Seminary e il Reformed Theological Seminary.

E’ autore di numerosi libri, tra cui “Essere un membro di Chiesa (Coram Deo, 2020), “La disciplina di Chiesa(Coram Deo, 2020) e Riscoprire la Chiesa (Coram Deo, 2021).

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