Perché i cristiani dovrebbero ascoltare attentamente e parlare con gentilezza
Mi piace molto quel video, di quattro minuti, di Russell Moore che risponde alla domanda “perché i cristiani dovrebbero parlare con gentilezza?”
Penso che questo messaggio sia importantissimo nella mia vita ora più che mai.
Ecco alcune citazioni dal video:
“Le persone che sono più arrabbiate con noi adesso potrebbero benissimo essere nostri futuri fratelli e sorelle in Cristo”.
“Parliamo con gentilezza non perché temiamo i nostri oppositori, non perché abbiamo paura dei nostri nemici, ma perché rappresentiamo Cristo”.
“Noi diciamo ciò che Lui ci ha detto di dire, ma lo diciamo anche nel modo in cui Lui lo dice”.
“Raccontiamo verità cristiane con un accento cristiano”.
“Le persone non cambiano idea se noi le umiliamo”.
So che alcuni citeranno i profeti, che talvolta si arrabbiavano con la gente, e Giovanni Battista, che predicava un messaggio di ravvedimento e accusò Erode del suo peccato. Gesù rimproverò i Farisei e cacciò i cambiavalute dal tempio. Paolo affrontò anche l’apostolo Pietro. Certamente, c’è posto anche per questo tipo di cose.
Dobbiamo essere sufficientemente coraggiosi da prendere la parola e dire la verità anche quando è scomoda, ma ciò non significa che dobbiamo avere uno spirito belligerante quando accade! Gesù disse la verità, ma senza malizia e senza cattive attitudini, come invece accade sul web, ma anche nella vita reale, per molti che si professano cristiani. Non abbiamo bisogno di profeti autoproclamati la cui idea di ministero è quella di entrare sui social media e sganciare le loro bombe assassine e insulti ipocriti, apparentemente nel nome di Gesù.
La più potente difesa della verità dell’Evangelo è l’unità nell’amore del popolo di Dio. Gesù pregò per i suoi discepoli “Io sono in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato e li hai amati, come hai amato me” (Giov. 17:23).
Il nostro bisogno oggi è di seguaci di Cristo che portano i frutti dello Spirito e amano il loro prossimo: “Ma il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fede, mansuetudine, autocontrollo” (Ga. 5:22). Questi attributi dovrebbero essere un promemoria che andiamo a vedere prima di postare qualcosa astiosamente presi dalla rabbia, o prima di sputare contro quelli con cui non siamo d’accordo.
“Sia ogni uomo pronto ad ascoltare, lento a parlare e lento all’ira” (Gc. 1:19). Quando siamo lenti nell’ascoltare, perché sappiamo che tanto abbiamo sempre ragione su tutto e che sappiamo anche cosa VERAMENTE l’altra persona sta pensando, stiamo disonorando la Parola di Dio. Quando siamo veloci a parlare perché quella persona ha bisogno di essere corretta e noi abbiamo fatto le nostre ricerche (che talvolta si limitano a leggere qualche articolo online, che dice esattamente ciò che vogliamo credere), disonoriamo Gesù. Quando facciamo presto ad arrabbiarci, perché siamo stufi di tutta la gente stupida e dal pensiero unico che c’è là fuori, disonoriamo Gesù.
Le nostre chiese, oggi, hanno un disperato bisogno di quell’umiltà che rigetta la religione dai sentimenti malvagi e che mostra invece gentilezza, attenendosi alle verità bibliche. Non dobbiamo essere semplicemente un gruppo con interessi particolari che si lamenta sempre perché la gente se la prende con noi. Sfortunatamente, molti non credenti conoscono solo due tipi di cristiani: quelli che parlano della verità senza grazia e quelli che sono molto carini, ma non parlano mai della verità. Quello che hanno bisogno di vedere è un terzo tipo di cristiani: quelli che, con spirito di grazia, li amano e dicono loro umilmente e gentilmente quale sia la verità.
“Vestitevi dunque come eletti di Dio, santi e diletti, di viscere di misericordia, di benignità, di umiltà, di mansuetudine e di pazienza” (Col. 3:12).
“Ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come ministri di Dio… con purità, con conoscenza, con pazienza, con benignità, con lo Spirito Santo, con amore non finto,” (2 Cor. 6:4,6).
“Ma amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e il vostro premio sarà grande e sarete i figli dell’Altissimo, perché egli è benigno verso gli ingrati e i malvagi” (Lc. 6:35).
“Ora un servo del Signore non deve contendere, ma deve essere mite verso tutti, atto ad insegnare e paziente, ammaestrando con mansuetudine gli oppositori, nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi perché giungano a riconoscere la verità” (2 Tim. 2:24-25).
“L’amore è paziente, è benigno; l’amore non invidia, non si mette in mostra, non si gonfia, non si comporta in modo indecoroso, non cerca le cose proprie, non si irrita, non sospetta il male; non si rallegra dell’ingiustizia, ma gioisce con la verità, tollera ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Cor. 13:4-7).
“Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonato in Cristo” (Ef. 4:32).
Per maggiori informazioni, consultare il libro di Randy Alcorn: The Grace and Truth Paradox.
Traduzione a cura di Alessia Pescarmona
Tematiche: Crescita spirituale, Purezza, Umiltà, Vita Cristiana
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