Otto elementi essenziali per la vita cristiana
Intervista con John Piper
Oggi esaminiamo uno dei testi biblici preferiti di John Piper in merito alla vita cristiana, il testo a cui mi riferisco è 2 Tessalonicesi 1:11-12 di cui il pastore John non parla spesso, ma quando lo fa si percepisce subito il significato; ne ha parlato alcune volte qui nel podcast e qualche tempo fa disse: “Incoraggio tutti a meditare su ogni singola frase di questi due versetti”.
Rileggiamo questi due versetti. ” Per questo scopo” è ciò che intende nei versetti precedenti ovvero “affinché possiate rimanere meravigliati dal Signore quando verrà”.
A questo scopo preghiamo sempre per voi, affinché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento con la sua potenza ogni proposito di bene [o buon proposito] e ogni opera di fede, affinché il nome del Signore nostro Gesù sia glorificato in voi e voi in Lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo.
Notiamo dunque otto cose cruciali in questi due versetti.
1. La chiamata di Dio
C’è una chiamata di Dio in e per ogni credente, versetto 11: “… affinché il nostro Dio vi renda degni della Sua chiamata “, cioè quel destino glorioso che Egli ha per voi, destinati a far parte del Suo regno, di essere partecipi della Sua Gloria e venirne plasmati. Il punto più chiaro per capire che è questo il significato si trova in 1 Tessalonicesi 2:12 che recita così: “[Vi] ho scongiurati di comportarvi in maniera degna di Dio, perché Dio vi chiama al suo regno e alla sua gloria.”.
Dunque, la chiamata di ogni cristiano è che sia destinato: siamo tutti destinati e saremo lì un giorno, nel regno di Dio e nella sua gloriain modo perfetto; perciò la vostra vocazione è quella di partecipare al regno di Dio e di condividere la gloria di Dio, come sarà sempre più evidente quando affronteremo quella parte dei due versetti; questo è il numero uno, la chiamata di Dio.
2. Rendersi degni della Sua chiamata
Esiste un farsi degni della chiamata al versetto 11: “… affinché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata”. Ecco cosa sta facendo Dio se sei un cristiano: vi rende degni della sua chiamata; essere considerato degno di qualcosa non significa meritarsela, ma esserne reso idoneo, adatto o appropriato.
Se veniste a sapere che la regina d’Inghilterra ha deciso di venire ad alloggiare in una delle camere da letto della vostra casa il primo pensiero molto probabilmente sarà: “Non sono degno di lei e la stanza non lo è di certo”, il che è vero tuttavia, quello che vorreste dire con “devo rendere la stanza degna della regina” è che lei possiede il valore e la stanza ha bisogno di un po’ di lavoro: “Voglio rendere la stanza opportuna e adatta”. Essendo che ha già deciso di venire non si tratta più di meritare la sua presenza.
Il Signore ha posto il suo favore sul suo popolo e ha detto: “Sarete nel mio regno, sarete miei figli e sarete lì a glorificarmi”; dopodiché si occuperà di vestirci, di adattarci a quel destino che viene chiamato “essere resi degni della nostra vocazione”; questo è il numero due.
3. I buoni propositi realizzati
Pertanto, c’è un adempimento nell’esercizio di quell’essere resi degni alla chiamata, c’è un compimento dei nostri buoni propositi al versetto 11: “… affinché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento ogni buon proposito” o “ogni proposito di bene”; perciò, la vita cristiana è una vita di progetti e di pianificazione, una vita di propositi e di intenzioni.
Dio ha dato a ciascuno di voi la volontà, Egli ha intenzione di usare la vostra volontà per fare piani, scopi, progetti, intenti e propositi; per fare qualcosa di giusto, di bello e di buono ogni ora della vostra giornata. Ecco perché abbiamo cervello e volontà, perché abbiamo arbitrio.
4. La potenza di Dio in noi
E la domanda è: come fanno questi propositi a diventare reali, a trasformarsi in azioni, a realizzarsi? Ed è questo il numero quattro: per mezzo della potenza di Dio, il Versetto 11 dice: “… affinché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento ogni proposito di bene e ogni opera di fede per mezzo della sua potenza”, perciò i nostri propositi diventano opere per mezzo della Sua potenza e Lui desidera ottenere la gloria dal loro adempimento; ed è per questo che offre la potenza affinché ottenga la gloria.
Se realizzaste i vostri propositi con le vostre forze otterreste la gloria, e sarebbe giusto così; se invece dipendete da Lui per realizzare con la sua forza i vostri propositi la gloria spetterà a Lui solo, ed è giusto che sia così perché questo è il modo in cui ha stabilito le cose.
E allora, in che modo i nostri buoni propositi diventano atti? Come diventa efficace il proposito di fare una cosa giusta e di non fare una cosa sbagliata? Con la potenza di Dio, ecco come. perciò la vita cristiana è una vita di potenza soprannaturale che interviene, si muove e ci dà la possibilità di realizzare le nostre intenzioni.
5. Le opere della fede
Come possiamo attingere a questo potere? Come possiamo avvalerci di questa potenza? Come possiamo dipendere da tale forza? Per fede; al versetto 11 leggiamo: “… affinché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e porti a compimento ogni buon proposito”, ogni proposito di bene, “e ogni opera di fede”. Quando Dio con la sua potenza realizza un buon proposito questo diventa un’opera di fede. Questo è il modo in cui interpreto la connessione tra l’adempimento di un proposito di bene e un’opera di fede: la potenza di Dio che permette che ciò avvenga.
Quando la potenza di Dio vi raggiunge nel vostro buon proposito, vi incontra facendo sì che quel proposito diventi un’opera, chiamata ora “opera di fede”, che mostra come avete agito; capito? È un’opera di fede che si potrebbe chiamare un’opera di potenza, è vero; Egli ti sta rendendo partecipe del quadro perché il Signore ha già detto che la sua potenza realizza i vostri propositi e li trasforma in adempimenti: cioè opere, fatti e atti; per poi aggiungere: “E questi atti sono atti di fede”, il che mi dice esattamente qual è il mio ruolo nell’avvalermi della potenza divina per realizzare i propositi che ho nella vita: devo fidarmi di Lui. Devo fidarmi della sua promessa di darmi potenza questa sera per realizzare un proposito che ho in mente per quando tornerò a casa.
È questo che devo fare: credergli e confidare in lui perché questa è la connessione alla Sua potenza; sia la spina sia l’elettricità sono in suo potere e la spina è la mia fede: “Mi fido di te Padre”e in un attimo giunge la sua potenza. Ecco come opera la fede: essa entra e l’energia ne fluisce attraverso; Dio l’ha ideato in questo modo affinché, quando sei come un bambino piccolo che si appoggia su di Lui per ottenere la potenza necessaria a realizzare i propri propositi, Egli ottiene la gloria. Cosa che faremo tra un attimo, anzi un secondo.
6. La gloria di Gesù in noi
In questo testo il nome di Gesù sta per essere glorificato; ora siamo al versetto 12: … quando Dio adempie i nostri propositi attraverso la nostra fede e li trasforma in opere frutto di questa stessa fede, Gesù ottiene la gloria, ecco dunque al versetto 12: “. . . affinché il nome del Signore nostro Gesù sia glorificato in voi”. Perciò, quando la potenza di Dio passa attraverso la vostra dichiarazione di fede e trasforma i vostri buoni propositi di compiere il bene e di evitare il male, Gesù ottiene la gloria.
Il che significa, dato che non è ancora stato menzionato in questi due versetti, che Paolo presuppone che il potere che chiama “potere di Dio” sia il potere acquistato e fornito da Gesù, che è esattamente ciò che ho argomentato la settimana scorsa; quando Cristo morì, ciò che acquistò per noi fu che Dio non sarebbe più stato contro di noi. Il suo potere non è più dedicato alla nostra distruzione, non è più dedicato alla nostra condanna, tutto il suo potere ora grazie alla Croce e al nostro legame con il Figlio, si riversa su di noi per il nostro bene e non per la nostra morte.
Chiunque conosca il Vangelo, e spero che il messaggio di domenica scorsa non abbia smesso di essere concreto per voi, sa che è molto appropriato che Paolo dica qui che il nome di Cristo sarà glorificato. Quando Dio con la sua potenza entra nella vita di persone imperfette come me, che non meritano alcun aiuto da parte sua, e prende i miei piccoli e vani propositi di fare il bene, e li fa diventare in qualche misura buone opere, Gesù ottiene la gloria; proprio così, anche il Padre ottiene la gloria ma è Gesù ad esser chiamato a riceverla. Egli ha acquistato quel meraviglioso atto di santificazione che ci permette di adempiere ai nostri propositi.
7. La nostra gloria in Lui
E noi siamo glorificati in Lui, perciò in questo processo Egli è glorificato e ci dice che lo siamo pure noi in Lui. Leggiamo di nuovo il versetto 12: “… affinché il nome del Signore nostro Gesù sia glorificato in voi e voi in Lui”. Perciò, oltre a prenderla su di Se ci dona potenza coprendo tutti i nostri peccati; garantisce a tutti i noi i privilegi di fronte a Dio così che veniamo conformati a somiglianza di Cristo, affinché i nostri propositi di bene si realizzino grazie alla fede in esso.
Di conseguenza anche noi diventeremo degni della Sua gloria. “Noi tutti… vedendo la gloria del Signore, veniamo trasformati nella stessa immagine, di gloria in gloria” (2 Corinzi 3:18); ed ecco il giorno in cui questo sarà compiuto, in un attimo, in un batter d’occhio, con l’ultima tromba, quando saremo trasformati e salvati per non peccare mai più; si affretti quel giorno.
8. Interamente per grazia
Tutto questo è avvenuto per grazia del nostro Dio e del Signore Gesù, fine del versetto 12: “… affinché il nome del Signore nostro Gesù sia glorificato in voi e voi in Lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo”, perciò è tutta opera della grazia: la grazia del nostro Padre e la grazia del nostro Signore Gesù. La forza che ci viene incontro momento per momento per realizzare i nostri propositi di bene è la potenza e quindi l’estensione della grazia.
Dalla grazia alla gloria
Questi sono gli otto elementi cruciali, indispensabili e meravigliosi dei versetti 11 e 12 perciò, lasciate che provi a riassumerli; ma come operano? Mettiamoli insieme nell’ordine in cui agiscono invece che nell’ordine in cui si presentano.
Paolo termina con l’inizio, giusto? Alla base della vita cristiana vi è la grazia e tutto passa da quel fondamento; se ci fosse qualcosa che potremmo fare quaggiù per andare oltre e far sì che tutto avvenga, non si tratterebbe più di grazia; ed è proprio questo il suo significato. Quindi la grazia è gratuita, arriva a noi immeritevoli e inizia a fare cose buone per noi; quindi, è tutto merito suo: la grazia è alla base della vita cristiana.
E da quella grazia fluisce ora la potenza di Dio, e questa potenza scorre attraverso la vostra fede. Se ci occupassimo di altri testi potrei mostrarvi come la potenza, in effetti, risvegli la fede e poi si muova attraverso di essa, suscitando tali propositi per poi realizzarli; eppure tutto quello che c’è scritto qui, che è tutto ciò di cui parliamo, è questo: quando si ha la volontà di fare la cosa giusta e di fare il bene, di onorare Dio, amando le persone ed eliminando il peccato, quel proposito nel realizzarsi, si realizza grazie alla potenza di Dio.
La fede è il modo con cui si attinge a questa potenza, e quando accade Gesù appare glorioso nella vostra vita, e voi partecipate alla glorificazione di Gesù rendendovi sempre più simili a Lui; in qualche modo sia in questa vita sia in modo indescrivibile nella vita che verrà.
Traduzione a cura di YuniAkermi
Foto di Sixteen Miles Out su Unsplash
Tematiche: Gloria di Dio, ritorno di Gesù, Salvezza, Vita Cristiana
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