La nascita di Gesù ci aiuta a morire
Una nuova visione della morte
Ci sono milioni di libri che parlano di come vivere, ma pochissimi che parlano di come morire. Un sacco di persone vogliono insegnarci come posticipare la morte vivendo in modo sano, ma pochissime insegnano come affrontare la morte quando la salute ci abbandona. Anche se trovassimo il coraggio di parlare della morte, di chi possiamo fidarci in materia di morte? Non ci sono molte persone in grado di parlare con cognizione di causa su come morire. Molti possono aiutarci a vivere, ma chi può aiutarci a morire?
In Luca 2:21-38, incontriamo un uomo prossimo alla morte, Simeone, che tiene in braccio un bambino appena nato che lo ha aiutato a morire. Che cosa c’era nella nuova vita del bambino Gesù a dare a Simeone una nuova visione della morte?
Gesù ci aiuta a morire con la sua pace
Quando i genitori di Gesù lo portarono al tempio per presentarlo al Signore, Dio fece in modo che incontrassero un credente anziano ripieno di Spirito di nome Simeone. Dio aveva promesso a Simeone che egli avrebbe visto il Salvatore prima di morire, e il Signore lo condusse per mezzo dello Spirito Santo a incontrare Gesù quel giorno. Quando Simeone vide Gesù, lo prese in braccio, benedisse Dio, e disse:
Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo,
secondo la tua parola;
perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
che hai preparata dinanzi a tutti i popoli (Luca 2:29-31)
Non appena vide la nuova vita di Gesù, Simeone ebbe una nuova visione della sua morte. Quando vide il Salvatore, egli vide la sua salvezza. Egli poteva andarsene in pace perché Gesù gli aveva dato pace.
La nascita di Gesù ci aiuta a morire.
Cosa dire dell’oscurità della morte?
Gesù ci aiuta a morire con la sua luce
La morte è oscura. È un’esperienza buia per il moribondo e per i suoi cari. Quello che viene dopo è fioco e misterioso. Perché dobbiamo morire? Qual è lo scopo della morte? Cosa c’è dopo? La morte è oscura, misteriosa, cupa.
Ma non per Simeone. La vista di Gesù accese una luce in lui. Egli poteva andarsene in pace perché Gesù è “luce da illuminare le genti, e gloria del tuo popolo Israele” (2:32). Simeone riconobbe che la nuvola di gloria risplendente che conduceva Israele nel deserto nell’Antico Testamento era il Figlio di Dio che stava stringendo tra le sue braccia. Quello che un tempo era nuvola e fuoco ora era carne e sangue. La luce di Israele ora stava per essere rivelata anche ai Gentili. Gesù sostituì le tenebre dell’ignoranza, del dubbio e della depressione con la luce della conoscenza, della certezza e della fiducia. Ora noi sappiamo cosa succede nella morte, cosa c’è dopo la morte e dove andiamo dopo la morte.
Se questa è la funzione della nascita di Cristo, cosa dire della sua morte?
Gesù ci aiuta a morire con la sua morte
Sebbene Gesù fosse venuto per portare la luce, molti volevano spegnere la sua luce. Simeone profetizzò che, nonostante avesse salvato altri dalla morte, Gesù sarebbe stato messo a morte. “Ecco, egli è posto a caduta e a rialzamento di molti in Israele, come segno di contraddizione (e a te stessa una spada trafiggerà l’anima), affinché i pensieri di molti cuori siano svelati” (2:34–35). Simeone guardò questo bambino prezioso e vide che una spada avrebbe trafitto non solo l’anima di sua madre, ma anche la sua. Tuttavia, questa lama affilata avrebbe separato non solo le fibre della sua carne, ma anche gli uomini, rivelando chi sono veramente davanti a Dio.
La nostra speranza di vita dopo la morte risiede nella vita e nella morte di Cristo.
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Tematiche: Morte, Natale cristiano, Sofferenza
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