La benedizione degli operatori di pace
Il mondo ha bisogno degli operatori di pace. A volte le nostre città sembrano zone di guerra. Anche quando non siamo letteralmente in pericolo, i media digitali stimolano la diffusione di parole distruttive. Siamo stati tartassati da persone che si aspettano che il peggio di noi si manifesti, in modo tale che si intensifichino i conflitti, si affannino a cercare di vincere a tutti i costi. E di conseguenza anche noi agiamo così.
La cura di Dio alle guerre di questo mondo è quella di creare una nuova umanità che ami la pace. Gesù ha iniziato il suo ministero di operatore di pace “proclamando il vangelo del regno” (Matteo 4:23). Nel Sermone sul Monte Gesù ha emesso la costituzione del regno. La comunità purificata dal suo sangue e rinnovata dal suo Spirito sarà distinta dal mondo. Nelle Beatitudini Gesù unisce un tratto del regno a una promessa di benedizione per coloro che camminano come lui. Ecco la settima beatitudine: “Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio” (Matteo 5: 9). Gesù ci invita a promuovere la pace in un mondo di guerra (Salmo 120:7). Come rispondiamo al suo invito? Tre cose sono vere per ogni operatore di pace.
Gli operatori di pace sono pacificati dal Vangelo
James Boice ha detto bene: “Solo coloro che per primi hanno sperimentato la pace con Dio sulla croce di Cristo possono diventare operatori di pace”. Per natura tutti sono nemici di Dio (Romani 8:7). Il male del peccato originale spinge le persone a passare i loro giorni “nella cattiveria e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda” (Tito 3:3). Questo è vero per tutti noi.
Quando lo Spirito Santo entra nella vita di una persona, comincia a estinguere il suo odio verso Dio e gli altri. Lui conferisce ai suoi figli un senso della propria malvagità e dell’aggressività. Prima di incontrare Gesù, l’apostolo Paolo era un “un persecutore e un violento” (1 Timoteo 1:13), parole sue. Dopo aver incontrato Gesù, egli credeva che il popolo di Dio dovesse “vivere in pace con tutti” (Romani 12:18). Prima che Paolo cambiasse il mondo, dovette essere cambiato lui stesso.
Gli operatori di pace giungono a Gesù e continuano a venire a Gesù. L’atto di diventare cristiani è una sottomissione volontaria a Dio; accettiamo la sua offerta di pace sigillata con il sangue di Gesù. Ci pentiamo delle ferite che la nostra violenza ha causato. Rinunciamo alle armi della carne e ci impegniamo a camminare solo con il “vangelo della pace” (Efesini 6:15). E continuiamo a farlo per tutta la vita. Le persone devono essere trasformate come Gesù prima di poter fare la pace come Gesù.
Gli operatori di pace praticano deliberatamente la pace
Gli operatori di pace si impegnano a non peggiorare le cose ma a migliorarle intenzionalmente. Gli operatori di pace non aggiungono benzina sul fuoco. Ciò richiede un attento ascolto. Martyn Lloyd Jones ha detto che il primo passo pratico più importante per diventare un operatore di pace è questo: imparare a non parlare. Quante volte gettiamo la benzina della nostra opinione sul fuoco della discordia prima di capire veramente? Fare ciò è un vero disastro perché i nostri sentimenti più forti sono spesso avvelenati dall’ignoranza. Gesù sapeva cosa c’è in una persona (Giovanni 2:25), noi no. Ma ci sentiamo come se lo sapessimo. Così aggiriamo il motto di Giacomo: “Sii pronto ad ascoltare, lento a parlare” (1:19). L’ascolto corregge le nostre prime impressioni. Quella donna aggressiva potrebbe essere spaventata. Quell’uomo di cui abbiamo paura potrebbe essere un alleato. La tua teoria sul perché qualcuno ha fatto qualcosa potrebbe essere totalmente sbagliata, anche il contrario della verità.
Certamente, non si pratica la pace semplicemente evitando i guai. L’ascolto non è tutto ciò che dobbiamo fare. Non possiamo sacrificare la verità, il principio del mutuo compromesso, o rinunciare al nostro dovere. Ma dobbiamo evitare ogni inutile contesa. E questo è difficile da fare senza ascoltare.
“La pace del popolo di Dio è un pegno della sua adozione”
Fare pace è una vocazione sacrificante. Occorre riconoscere che Dio viene glorificato di più non facendo valere i vostri diritti e sopportando volentieri le vostre colpe. Questo è ciò che ha deciso di fare Gesù; Dio viene glorificato di più non facendo valere il suo diritto di giustizia. Gli operatori di pace, come Cristo, sacrificano il loro diritto di esigere una pena ogni volta che vengono offesi. E fanno i primi passi per portare alla riconciliazione, come ha fatto Gesù. Gesù ha fatto la pace per mezzo di una croce insanguinata (Colossesi 1:20). Fino a dove ti spingerai?
Gli operatori di pace sperimentano la benedizione di Dio
La promessa di Gesù consiste nel fatto che la pace è la sua stessa ricompensa. Per mezzo della pace i credenti si trovano “sulla strada verso una vita celeste”. Essi stanno già procedendo nella giusta direzione. La “Ripresa” dalla caduta “è cominciata e Dio garantirà una completa guarigione”. [1] Le persone litigiose, che infrangono la pace, che creano conflitti, semplicemente non sono felici. Il comando di Paolo di “vivere in pace tra loro” (Rom. 12:16) è positivo, vero?
In particolare Gesù promette questa benedizione: gli operatori di pace sono chiamati figli di Dio. È ovvio agli occhi degli osservatori che i veri operatori di pace sono figli di Dio; si comportano come il Principe della Pace. Questo riconoscimento è una grandissima benedizione. Gli operatori di pace, ha detto Lloyd Jones, replicano ciò che Dio ha fatto. Se Dio si fosse fatto carico dei suoi diritti e della sua dignità… ognuno di noi… sarebbe stato consegnato all’inferno… Proprio perché Dio è un ‘Dio della pace’, ha mandato suo Figlio, e così ci ha offerto una via di salvezza. Essere un operatore di pace significa essere come Dio”.[2] La pace del popolo di Dio è un pegno della sua adozione.
La scelta è nostra. Possiamo continuare ad agire sulla base delle passioni che sono in guerra dentro di noi (Gc. 4:1). Oppure, possiamo sottometterci a Dio, fare la pace come Dio e ricevere la garanzia di essere diventati figli di Dio.
[1] Jakob Van Bruggen, The sermon on the Mmunt: A Travel Guide for Christians, Winnipeg: Premier Publishing, 1986,19.
[2] Martyn Lloyd Jones, Studies in the sermon on the mount, vol. 1,Grand Rapids, Wm. B. Eerdmans Publishing Company, 1959, 126.
Traduzione di Andrea Lavagna.
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Tematiche: Pace, Vangelo, Vita Cristiana
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