In che modo i cristiani dovrebbero intendere la decima?

 

 

“All’Eterno appartiene la terra e tutto quel che è in essa,

il mondo e i suoi abitanti”

(Salmo 24:1)

 

Quando si parla di amministrazione biblica e questioni finanziarie, qual è il principio guida che viene subito in mente? La risposta più comune è quasi certamente la decima. Eppure, per essere una parola così comune nel linguaggio della vita ecclesiastica, c’è una buona dose di malintesi sul suo significato. Vediamo quindi di chiarire un po’ di confusione esaminando ciò che la Bibbia insegna sulla decima e sul rapporto del cristiano con essa.

 

Innanzitutto, la decima (che significa semplicemente “una decima parte”) era il modello base per la donazione nell’Antico Testamento. Fin dall’inizio, il popolo ebraico doveva portare al Signore la decima dei suoi raccolti e del suo bestiame (Lev. 27:30). Queste decime venivano portate ai Leviti, che poi davano un decimo della decima ai sacerdoti. Questo schema era stato stabilito in modo fermo e corretto nella legge mosaica, ma con l’affermarsi dell’indifferenza spirituale tra il popolo, la pratica cadde in disattenzione. Per esempio, leggiamo lo sgomento di Neemia quando scoprì che questa pratica veniva trascurata: “Seppi pure che le porzioni dovute ai Leviti non erano state date….. Io ammonii i magistrati, e dissi loro: «Perché la casa di Dio è stata abbandonata?»”. (Ne. 13:10-11).

 

In secondo luogo, osserviamo che mentre la decima è il modello di donazione nell’Antico Testamento, nel Nuovo Testamento non è indicata come un obbligo. Ci troviamo di fronte a un eloquente silenzio. Questo silenzio deve essere significativo. Ci aspetteremmo che una persona come Paolo, con la sua intima conoscenza della legge, affermasse il modello dell’Antico Testamento, o almeno vi accennasse come principio da applicare, ma non lo fa.

 

Come deve rispondere allora un cristiano a queste due osservazioni? Dobbiamo applicare la decima come era stata comandata agli israeliti, oppure ignorare quel modello, come sembra fare il Nuovo Testamento?

 

 

È vero che la decima non è esplicitamente comandata nel Nuovo Testamento,

ma non è nemmeno esplicitamente rifiutata.

 

 

Facciamo un’altra osservazione prima di trarre una delle due conclusioni: è vero che la decima non è esplicitamente comandata nel Nuovo Testamento, ma non è nemmeno esplicitamente rifiutata. Quindi, se da un lato non dobbiamo offrire la decima per obbedienza alla legge dell’Antico Testamento, dall’altro non dobbiamo semplicemente ignorare il principio. L’idea di dare il dieci per cento potrebbe essere un buon punto di partenza per i cristiani. Dobbiamo dunque lasciare le cose come stanno?

 

Se non stiamo attenti, il principio della decima può essere usato per alleggerire la nostra coscienza, perché diamo il minimo indispensabile e cerchiamo di tenere Dio fuori dai nostri affari. Il problema di questo tipo di approccio è che, come scrive il salmista, “All’Eterno appartiene la terra”, compreso ogni singolo centesimo e ogni bene che rivendichiamo come nostro! Non importa quale percentuale “diamo” a Dio, Egli possiede tutto.

 

Il rapporto del cristiano con il principio della decima, quindi, non è semplice e limpido. Il dieci per cento potrebbe essere troppo per voi in questo momento, o potrebbe essere troppo comodo!

Quindi, forse il modo migliore per rispondere è usare quel valore come punto di partenza e poi chiedere a Dio saggezza e integrità mentre guardiamo alle nostre finanze e ai nostri cuori, aspettandoci che Lui ci riveli come possiamo usare le nostre finanze nel modo più fedele per la Sua gloria.

 

 

 

Traduzione di Andrea Lavagna

 

 

Tematiche: Decima, Denaro, Vita Cristiana, Volontà di Dio