Il tuo pastore è probabilmente scoraggiato
I pastori si scoraggiano, ma spesso non lo dicono apertamente, vero? Invece, come un veterano di guerra invalido abile a velare il suo dolore persistente, i pastori tendono a nascondere il loro dolore sotto la superficie e ad andare avanti. Il dolore però persiste e, se si guarda da vicino, anche la debolezza,.
Non sto svelando nessuna novità dicendo che il ministero pastorale è impegnativo e che gli ultimi due anni lo sono stati particolarmente. Non sto scrivendo questo per suscitare compassione, ma per fornire una prospettiva. Non voglio la pietà di nessuno, e sono sicuro che neanche i miei fratelli la vogliono. Allo stesso tempo, non credo che i pastori facciano un grande lavoro per riconoscere ed elaborare lo scoraggiamento. Non credo nemmeno che molti nella chiesa abbiano in mente di incoraggiare il loro pastore. Così qui, nel mezzo di quello che è conosciuto come: il mese dell’apprezzamento del pastore, voglio parlare per e ai pastori, sperando di spostare i venti di scoraggiamento durante questa stagione.
I sintomi dello scoraggiamento
Quando guardo dentro di me, o fuori verso i miei amici e colleghi, vedo una varietà di manifestazioni dello scoraggiamento. Le persone stanno soffrendo. Ecco dieci sintomi dello scoraggiamento.
Aridità spirituale
I pastori cercano di pregare ma sentono che le preghiere non riescono a raggiungere il soffitto. In passato, sembrava che le loro preghiere si accendessero con la facilità di un accendino, ma ora si sentono come se stessero strofinando due bastoncini insieme. Il loro cuore è freddo e il legno sembra bagnato.
Depressione
Forse non clinicamente diagnosticata, ma c’è una sensazione costante che le nuvole scure si siano avvicinate. E non se ne vanno. Questo può apparire come la conseguenza di un semplice cattivo umore. Ma può essere molto peggio, e può comportare inattività, atrofia fisica e mentale, persino il pericolo del suicidio. Questo è molto più diffuso di quanto la gente voglia ammettere o realizzare.
“Non mi azzardo a dire che il tuo pastore è probabilmente scoraggiato.
È tempo di fare qualcosa al riguardo”
Insonnia
Molti pastori non dormono. Gravati dal peso delle decisioni quotidiane, dal rimpianto delle decisioni passate, da difficili situazioni nella consulenza, dalla paura per il futuro, dal senso di colpa per il peccato personale, e dall’aggravante del cuore spezzato dalle persone che si allontanano da Cristo o dalla sua chiesa—si sentono come se stessero dormendo su un letto di spine. Essere esausti e incapaci di dormire ha il suo prezzo. Alimenta una spirale di scoraggiamento.
Aumento di peso
Come la maggior parte del resto del mondo, questi ultimi due anni ci hanno rimodellato (in senso figurato e letteralmente), e come altri, i pastori sentono il bisogno di conforto. Sfortunatamente, rivolgersi al cibo, alle bevande o alle attività ricreative per il nostro conforto non solo fallirà, ma aggraverà anche il nostro problema, diminuendo la salute fisica in modo analogo alla loro controparte spirituale. I centimetri in più sulla vita possono essere una manifestazione di scoraggiamento. Le lacrime del nostro cuore possono finire in posti inaspettati.
Diminuzione dello zelo
I pastori sono entrati nel ministero con un certo grado di zelo. Ora, si sentono come se stessero camminando contro un vento contrario di avversità, che non diminuirà. Quando si cammina in una tempesta di neve su per una collina, anche il più zelante uomo del mondo può avere il pensiero di tornare indietro.
Dimissioni
Non è un segreto che i pastori si stanno dimettendo in numero elevato. La maggior parte dei lettori di questo articolo può pensare a qualcuno che conosce, e che ha lasciato il ministero. È difficile pensare di servire in un ministero infruttuoso. I pastori possono anche sentirsi come se la barca del ministero stia imbarcando acqua, perché loro sono il Giona; pensando che le cose andranno forse meglio se ne usciranno. Questo è il ragionamento e la prudenza quando si naviga nella stagnazione. È un luogo doloroso.
Pugnalate
Ho visto diversi uomini che in passato sembravano ragionevoli diventare molto più polemici. Ci possono essere molte ragioni per questo, ma penso che per alcuni ci sia una reazione per il modo in cui sono stati trattati nel ministero. Rispondono a tono online o sulla carta stampata, perché sono stanchi di prendere colpi in altri modi. Non sto giustificando la propensione al litigio, ma credo che lo scoraggiamento nel ministero ne sia un fattore scatenante. Quando vedo le provocazioni su Twitter, mi chiedo come sia andata l’ultima riunione degli anziani di quel fratello, potrebbero esserci un milione di motivi in ballo, ma sono abbastanza sicuro che sia scoraggiato. Sono preoccupato per lui.
Comunione
Allo stesso modo, penso che l’aumento dello spirito fraterno tra i ragazzi che prima erano più ecumenici in senso lato è parzialmente comprensibile alla luce di un desiderio di unità. Sono stanchi di sopportare gli attacchi. Vogliono ottenere una vittoria. La comunità può aiutare quando vanno alla conferenza, ma lo scoraggiamento sul campo permane; non può guarire la ferita. A volte la maschera soltanto, e l’incoraggiamento peggiora.
Distrazioni
Come il resto della società, i pastori possono essere attratti da vari oggetti luccicanti. Quando ci sembra che il nostro cuore stia sanguinando e il lavoro è arduo, le distrazioni possono attirarci rapidamente. Sfortunatamente, oggi abbiamo un milione di esempi di distrazioni. Se i pastori sono distratti, potrebbe essere perché mancano di disciplina. Ma potrebbe dipendere dal fatto che sono immersi fino al collo nello scoraggiamento.
Giustizia personale
Che sia la fonte o la conseguenza(o entrambi), dello scoraggiamento, la giustizia personale è un problema. È tanto dilagante nel ministero quanto nella chiesa. Quando ci sentiamo giusti, allora stiamo sopravvalutando i nostri meriti. Vediamo il pungiglione nella coda quando Dio “incrocia i nostri giusti disegni” e ci permette di sopportare stagioni difficili. In modo sottile o più esplicito, il pastore che si autocommisera sentirà, penserà o dirà: “Non è giusto. Ti ho servito per tutti questi anni e questo è ciò che ottengo?”. La giustizia personale sussurra: “Non ne vale la pena. Vai a fare qualcos’altro dove sei apprezzato”. Questo nasce e porta allo scoraggiamento.
Potrei elencarne un’altra dozzina, ma avete capito bene. Stanno succedendo molte cose; non credo che sia tutto ciò che vediamo in superficie. Lo scoraggiamento fa la sua comparsa da sotto un milione di rocce diverse. E non è mai piacevole.
“Il lavoro del ministero richiede il suo impegno e coloro che sono pastori e si preoccupano dei pastori dovrebbero tenere gli occhi e i cuori aperti, e le loro preghiere costanti”
Antidoti per lo scoraggiamento
Cosa possiamo fare noi (membri della chiesa e pastori), contro lo scoraggiamento? Ecco alcuni antidoti pratici per curare lo scoraggiamento.
Incoraggiarli
Ho sentito di molte chiese che fanno delle sedute intensive di dibattito e confronto per incoraggiare e ringraziare i loro pastori. Lode a Dio per queste fedeli comunità! Possono scegliere di dare un anno sabbatico, aumentare lo stipendio o mandarlo ad una conferenza. Queste sono tutte cose buone che lui senza dubbio apprezzerà.
Ma c’è un regalo di cui avrà sempre bisogno, ed è meno costoso e probabilmente più prezioso: l’incoraggiamento.
Dato che anche i pastori si scoraggiano, una comunità potrebbe ringraziare il proprio pastore, semplicemente dicendogli parole incoraggianti. Parlagli della fedeltà del Signore, della potenza della Parola, del modo in cui Dio ha usato il suo ministero della predicazione della Parola nella vita dei credenti, di come la chiesa sta pregando per lui, ecc. Immagina se un quarto della chiesa considerasse una priorità incoraggiare il proprio pastore? Potrebbero semplicemente salvare il suo ministero (Ebrei 3:13).
Passa del tempo con Gesù
Pastori, abbiamo bisogno di Gesù, non solo della teologia classica. Thomas Goodwin mi ha ricordato questo punto. Dice che possiamo diventare colpevoli di guardare Cristo attraverso riflessioni secondarie. I pastori possono essere attivi nel ministero, nello studio e nelle varie pratiche che preferiscono, ma non avvicinarsi a Cristo stesso. Goodwin dice: “Che vergogna per i credenti stessi, che sono i Suoi sposi, guardare il proprio Marito solo di riflesso e di seconda mano, attraverso l’intervento e l’assistenza delle proprie grazie, come mediatori tra Lui e loro”. Dio non voglia che abbiamo altro mediatore se non Cristo (1 Timoteo 2:5)!
Quindi, fratelli pastori, passate del tempo a conoscere meglio, stimare, amare e valorizzare Gesù (Filippesi 2:1; 4:8).
Finisci la giornata
Posso pensare a dozzine di conversazioni che ho avuto con pastori esauriti.
Non importa che finiscano la loro vita come pastori; non possono nemmeno immaginare di finire questo mese––o la settimana. Sono in ginocchio, senza fiato, pronti a farla finita. È qui che la prospettiva deve cambiare.
In tempi difficili, non si tratta di finire la carriera quest’anno, il mese o anche la settimana. Si tratta del giorno. Finisci fedelmente la giornata. Il tuo obiettivo è arrivare alla fine della giornata, anche attraverso lacrime e dolori, continuando a confidare e a fare tesoro di Gesù (Ebrei 12:1-13). Vogliamo posare la testa sul cuscino e dire: “Signore, grazie per avermi tenuto nel tuo gregge per un altro giorno. Tu sei un Pastore buono e fedele”; per poi svegliarsi e, per grazia di Dio, farlo di nuovo il giorno dopo. Accumula molti di questi giorni, e un giorno ti sveglierai, e la debolezza pastorale non ci sarà più––niente più dolore. Entrerai nel giorno eterno, il tuo giubilo eterno. Allora sarai a casa, faccia a faccia con il Tuo Pastore Principale! Allora tutto questo sarà un guadagno!
Il lavoro del ministero richiede il suo impegno e coloro che sono pastori e si preoccupano dei pastori dovrebbero tenere gli occhi e i cuori aperti, e le loro preghiere costanti.
Traduzione a cura di Andrea Lavagna.
Tematiche: Depressione, Incoraggiamento ed esortazione, Pastorato
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