Il ruolo della donna nella formazione di una chiesa sana (parte 2)
La donna che testimonia della bontà di Dio (adorazione)
Il documento Fondamenta dà una definizione di adorazione biblica che include le testimonianze del popolo di Dio. [12] Quando nella Bibbia Giacomo ci spiega che nessuno è capace di domare la lingua, che può benedire e anche maledire, non ci dice nulla di nuovo (Giacomo 3:5-12). Nel mio contesto culturale, le donne, in particolare, sono note per essere pettegole. Si divorano a vicenda come a un banchetto, senza nemmeno rendersi conto che le loro parole sono “veleno mortale”.
Che rivoluzione in una chiesa incontrare un gruppo di donne che usano le loro parole per fare del bene! Questo sì che è parte di un culto gradito: un sacrificio di lode e labbra che confessano il suo nome (Ebrei 12:28, 13:15). Ho scoperto che, proprio come il pettegolezzo alimenta altri pettegolezzi, tra coloro che hanno un cuore rigenerato la lode alimenta altra lode. Quando ascoltiamo testimonianze di lode a Dio, la nostra prospettiva cambia: il pettegolezzo diventa sgradevole e vediamo la vita con occhi spirituali, offrendo le nostre testimonianze. Molte delle donne nella mia chiesa offrono regolarmente questo culto accettevole, spronando anche me a lodare e benedire l’intera chiesa.
La donna che si impegna (comunione)
Un’abitudine comune nel mio paese è un concetto forse meglio descritto come l’arte di offendersi. Di solito comporta una sorta di silenzio o ritirata, che in certi casi è una mossa temporanea, per punire e dare una lezione, ma che può diventare una vera e propria rottura del rapporto. Succede tra amici, nei matrimoni e anche sui social, quando si accetta o si rimuove un amico. Darby Strickland dice: “Ci sono persone così ossessionate dai propri diritti e concentrati sui propri bisogni che sono convinte che gli altri esistono per soddisfare le loro esigenze. Se non succede, li puniscono”. [13] In Asia Centrale questo comportamento non è solo prerogativa delle donne, ma esistono alcuni membri del sesso femminile che perfezionano l’arte al punto di renderla quasi una professione, innescando una manipolazione emotiva che rispecchia in pieno la maledizione del peccato sulle donne.
La donna che è disposta a impegnarsi, e che fa il passo in più, riflette l’amore di Cristo che è paziente e che sopporta. La donna che si impegna nelle relazioni, prendendosi cura dell’altra, che usa le Scritture per incoraggiare e per confrontarsi, persegue la pace e porta i pesi dell’altra, questa è la donna che rispecchia il Vangelo stesso. Quando accade nella chiesa, a prescindere da età, etnia o status sociale, è una testimonianza potente verso un mondo esterno che ci osserva. La donna che si impegna nei rapporti rispecchia l’essenza della comunione biblica.
La donna che prega per la chiesa (preghiera)
Uno dei miei ruoli qui in Asia è quello di ‘stratega della preghiera’. Collaboro con un team che fonda chiese in tutta l’Asia Centrale e che ha a cuore la preghiera. La stragrande maggioranza di queste persone sono donne. Traete voi le vostre conclusioni sugli uomini e la preghiera (Paolo, infatti, in 1 Timoteo 2:8, raccomanda agli uomini di pregare); ma la realtà è che le donne sembrano essere attratte in modo speciale da quello che è una delle più intime delle discipline spirituali.
Che dono e che opportunità per le donne sfruttare questa forza e usarla pregando per la chiesa: i suoi anziani, i diaconi, la crescita, i sermoni, la santità e l’unità. Molte delle donne della mia chiesa in Asia amano pregare. Pregano disperatamente, perché sanno di aver bisogno di aiuto, e credono fermamente che Dio le ascolti e agisca di conseguenza. La donna di Dio che prega specificamente per la salute della chiesa avrà un impatto enorme, poiché sappiamo che “la preghiera del giusto ha una grande efficacia” (Giacomo 5:16).
Donne che si mettono in guardia a vicenda (responsabilità e disciplina)
Nel mio contesto culturale, una delle tentazioni più dure per le donne che vengono a Cristo arriva nell’ambito dell’amore e del matrimonio. Per la donna non sposata, in particolare, è difficile confrontarsi con le scarse prospettive di un matrimonio cristiano, resistere ai familiari musulmani che la vogliono vedere sposata mettendole pressione. Poi c’è la dura realtà di vedere scivolar via gli anni fertili. Anche la credente più zelante può cadere se incontra l’uomo che promette di amarla e di rispettare la sua fede cristiana.
Questa è solo una delle aree di difficolta per noi donne quando ci esortiamo, ci incoraggiamo e ci mettiamo in guardia a vicenda. Quando le donne sono coinvolte e impegnate una nella vita dell’altra, spesso riescono a vedere i segni della tentazione e della debolezza prima che queste si trasformino in peccato. Le esortazioni e le cure reciproche non funzionano però se non sono presenti le altre caratteristiche di una chiesa sana, in particolare se manca una sottomissione all’autorità della Parola e una sana cultura di comunione. Donne che si esortano e si incitano a vicenda alla santità saranno una benedizione per la Chiesa e aiuteranno a evitare in essa molti casi di disciplina.
La donna che sostiene la chiesa (donare)
Mentre tutti sono chiamati a donare generosamente per il sostegno del ministerio, è interessante prendere nota di quelle donne citate nel Nuovo Testamento come benefattrici generose. Susanna e Giovanna sostenevano Gesù con i loro beni (Luca 8:1-3). Febe sosteneva molti, incluso Paolo (Romani 16:1-2). Lidia condivideva le sue ricchezze, compreso l’uso della propria casa (Atti 16:14). Ma non sono solo le donne ricche ad essere menzionate. Una vedova, sconosciuta a tutti, è quella che Gesù loda per il suo sacrificio: “ha messo tutto ciò che possedeva, tutto quanto aveva per vivere” (Marco 12:44).
I miei compaesani hanno grandi problemi economici. L’economia è in rovina e molti faticano persino a comprarsi da mangiare. Ciononostante, coloro che donano alla chiesa rispecchiano la consapevolezza che il denaro non appartiene a loro. Nella loro vita ogni cosa appartiene a Dio, ed Egli benedirà chi dona con gioia (2 Corinzi 9:6-7). Come ricca americana, mi sento spesso a disagio quando interagisco con le donne della mia chiesa riguardo alle finanze. Ma, alla fine, possiamo e dobbiamo rispecchiare il donatore allegro, sia che siamo ricche come Susanna o povere come la vedova. La donna che dona con generosità sosterrà la crescita del Vangelo attraverso il ministero della chiesa locale.
Donne che condividono la visione (missione)
In Apocalisse troviamo l’apice della visione missionaria: “vidi una folla immensa che nessuno poteva contare, proveniente da tutte le nazioni, tribù, popoli e lingue, che stava in piedi davanti al trono e davanti all’Agnello” (Apocalisse 7:9). Nel contesto in cui mi trovo ho notato che è difficile per il credente pensare a chi sta al di fuori del proprio paese a causa di tutti i bisogni spirituali che lo assillano. Nella mia chiesa, preghiamo regolarmente per i perduti, per i quartieri che ci circondano, per vicini e parenti, e persino per il paese nel suo insieme, ma raramente parliamo delle nazioni. Tra le donne della mia chiesa, c’è un disperato bisogno che Dio salvi mariti, genitori e figli.
La visione di Apocalisse 7 mostra la gloria di Dio e trasforma il nostro piccolo mondo. Ci porta oltre la nostra prospettiva limitata e ci mette in prima fila, davanti ai propositi e ai piani di Dio. Quando una donna vede e comprende questa grande visione, non va a sostituire le sue preghiere per la famiglia, anzi, le valorizza e permette alle piccole prospettive di crescere e diventare il grande piano di Dio. La donna che prega, che osserva e che aspetta che Dio compia il Suo grande piano tra le nazioni, aiuterà la Chiesa a rimanere fedele ai propositi di Dio e, chissà, forse un giorno partirà anche lei per servire tra le nazioni. [14]
La donna che persevera
Ho ancora molta strada da fare per adempiere al mio ruolo di aiuto nella chiesa. Il mio ego, i miei piani personali e la mia pigrizia si insinuano e mi distraggono dal compito che Dio mi ha dato. In quella conversazione sulle lezioni di inglese che ho menzionato all’inizio di questo articolo, io ho espresso la mia indignazione, mascherata da fedeltà alla visione biblica della chiesa. In realtà la mia indignazione era ipocrisia e non aveva nulla a che fare con la purezza biblica: semplicemente, non mi piace insegnare inglese. Forse invece questo è un modo in cui potrò impegnarmi nelle relazioni e sostenere il corpo. Quindi, con mente rinnovata, vorrei tornare a quella conversazione, e prego che il Signore mi mostri cosa significa veramente essere un aiuto per la chiesa, per la gloria di Dio e per il bene del suo corpo. Spero che anche tu possa fare lo stesso.
Nota dell’editore: questo articolo è stato pubblicato originariamente nel Great Commission Baptist Journal of Missions ed è stato ripubblicato con permesso.
[12] IMB, Foundations, 63.
[13] Darby Strickland, “Entitlement: When Expectations go Toxic,” https://www.ccef.org/wp-content/uploads/2016/06/Entitlement-When_Expectations_Go_Toxic_Strickland-1.pdf 20, accessed March 14, 2023.
[14] Shanee S, “Coworkers: A Biblical Study on Women in Missions,” 2019, https://drive.google.com/file/d/1ih-V5tQQVJ4VLoRbKHe6Y65BHG5gW2Ik/view, accessed March 14, 2023.
Foto di Becca Tapert su Unsplash
Coram Deo, per approfondire, ti consiglia La crescita della donna nella chiesa di Keri Folmar:
Tematiche: Chiesa, Donne, Membri di chiesa
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