Le donne non sono il problema

 

 

 

La settimana scorsa, man mano che arrivavano notizie sugli abusi spirituali e sessuali di Ravi Zacharias perpetrati a danno di alcune donne, ho letto i vari resoconti con profonda tristezza per le persone colpite in modo più diretto dalla sua cattiva condotta. Il tradimento, la solitudine, la paura e la vergogna che quelle donne hanno vissuto a causa delle sue azioni peccaminose sono in netta contrapposizione alla tenera cura pastorale che Gesù ha esteso alle donne. Gesù ha fasciato le ferite, Zacharias le ha inflitte.

È lampante come le azioni di Zacharias abbiano danneggiato in modo diretto specificatamente quelle donne. Tuttavia, temo anche come le sue azioni avranno un impatto sulle donne nelle chiese di tutto il mondo e come gli uomini retti cercheranno di evitare di seguire le sue orme.

È saggio fare un’attenta riflessione sui nostri comportamenti ed è certamente lodevole essere cauti nelle proprie azioni. Tuttavia, mi preoccupa la possibilità che alcune barriere, sebbene motivate da buone intenzioni, abbiano altresì il potenziale di nuocere alle donne. Pastore, responsabile di chiesa, qualunque azione tu decida di intraprendere nella lotta per la tua purezza, è importante ricordare questo: il problema non sono le donne!

Mentre disponi con risolutezza la tua mente all’azione (1 Pietro 1:13), ecco alcune verità da considerare.

 

1. Avvicinati a Dio (e non allontanarti dalle donne)

Giacomo scrive: “Avvicinatevi a Dio ed egli si avvicinerà a voi; nettate le vostre mani, o peccatori; e purificate i vostri cuori, o voi dal cuore doppio!” (Giacomo 4:8). La lotta contro il peccato inizia col porre il nostro affetto in Dio e col trascorrere del tempo alla sua presenza, meditando sulla sua Parola e considerando il suo carattere. Si tratta di un lavoro quotidiano. Un lavoro del cuore. Un lavoro molto duro.

Come spiegò il puritano John Flavel:

“Mantenere un cuore puro è davvero un lavoro duro. Trascinarsi nei doveri spirituali con uno spirito vago e distratto, non costerà certo grandi fatiche. Mettersi invece davanti al Signore e legare i tuoi pensieri leggeri e vani ad una presenza costante e seria davanti a Lui, questo sì che avrà un costo”.

Allontanarsi dalle donne non è la soluzione, anzi è parte del problema. Non era un bene per Adamo stare da solo nel giardino e non è un bene per gli uomini stare senza donne in chiesa. Gli uomini hanno bisogno di madri, sorelle e figlie nella fede, proprio come le donne hanno bisogno di padri, fratelli e figli. Siamo una famiglia, un magnifico corpo composto da molte parti. Siamo strettamente connessi l’uno all’altro e ogni parte è essenziale affinché possiamo funzionare in modo corretto. L’allontanamento non è il rimedio. Avvicinarsi a Dio lo è.

Inizia ogni giorno con Gesù. Dimora in Lui. Confessa. Pentiti. Obbedisci. Lavora sulla tua anima prima che sul tuo ministero. Svegliati domani mattina con lo stesso obiettivo: dimora, confessa, pentiti, obbedisci.

 

2. Conosci il tuo nemico (non sono le donne)

Il mondo (le sue pubblicità, i suoi condizionamenti e i suoi divertimenti peccaminosi), la carne (i nostri desideri egoistici e bramosi), e il Diavolo (le sue menzogne e le sue lusinghe al male), sono i nemici delle nostre anime. Il mondo ci seduce, la carne ci invita e il Diavolo c’intrappola. Qualunque sia la tentazione che incontriamo, però, abbiamo una promessa: “Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere” (1 Corinzi 10:13).

Se sei attratto da qualcuno in modo inappropriato, usa saggezza nelle tue interazioni. Fuggi tutte le forme di immoralità sessuale (1 Corinzi 6:18) ed evita le lusinghe della donna adultera (Proverbi 7:5).

 

Allontanarsi dalle donne non è la soluzione, anzi è parte del problema.

 

Tuttavia, non creare regole a tappeto che impediscano relazioni o interazioni con tutte le donne. Le donne non sono il tuo nemico. Esse viaggiarono con Gesù e provvidero per Lui secondo le loro possibilità (Luca 8:1—3). Gesù amava Maria e Marta. Mangiò con loro, insegnò anche a loro e pianse con loro (Giovanni 11:5—33). Accolse e diede valore al loro ministero (Matteo 26:13). Le donne possono incoraggiare e benedire il tuo ministero.

 

3. Cerca qualcuno a cui rendere conto della tua vita (ma non a discapito delle donne)

È buono avere qualcuno a cui rendere conto. Cerca persone nella tua vita che ti pongano domande veramente difficili. Installa software di protezione sul tuo computer e cellulare. Evita programmi e canzoni che suscitano desideri sbagliati. Fai attenzione però a non comunicare alle donne che loro sono il problema.

Un pastore una volta mi disse con orgoglio il suo piano di purezza: “Quando sono attratto da una donna, la tratto malissimo”. No, non me lo sto inventando! Lui aveva messo in atto questo piano sbagliato nel suo ministero e io ho assistito agli effetti dolorosi di quella strategia.

 

Se sei attratto da qualcuno in modo inappropriato, usa saggezza nelle tue interazioni.

 

Conosco anche alcuni anziani che sono soliti mettere in copia sempre qualcun altro nella corrispondenza e-mail con delle donne. Sebbene tu stia cercando di comunicare: “Sono irreprensibile”, spesso invece il messaggio che arriva è: “Tu sei pericolosa”.

Credo fermamente nell’importanza dell’essere cauti, ma qualsiasi corrispondenza elettronica ha una forma di rendicontazione intrinseca poiché può essere facilmente inoltrata o copiata. L’email è un modo positivo e proattivo per sostenere in preghiera le donne e interagire con loro a livello teologico (lo stesso Giovanni Calvino manteneva contatti di corrispondenza regolari con delle donne).

 

Proteggi le donne del tuo gregge interagendo con loro, non evitandole.

 

Se inviare email alle donne in generale, in merito a richieste di preghiera, a domande teologiche o alla prossima agape in chiesa è una pietra d’inciampo, dovresti riconsiderare attentamente la tua chiamata ministeriale.

 

4. Pasci il gregge (che comprende anche le donne)

Se sei un anziano o un ministro del gregge di Dio, sei chiamato a essere un pastore anche delle donne. Non è certo un lavoro da svolgere “da remoto”. Gesù spiegò: “Le pecore ascoltano la sua voce, ed egli chiama le sue pecore per nome e le conduce fuori. E, quando ha fatto uscire le sue pecore, va davanti a loro; e le pecore lo seguono, perché conoscono la sua voce” (Giovanni 10:4—5)

Essere lontane dalle tue cure danneggia le donne. Proteggi le donne del tuo gregge interagendo con loro, non evitandole. Conosci i loro nomi e fagli conoscere la tua voce. Interessati a loro. Chiedi come puoi pregare per loro. Incoraggiale nel loro servizio. Sostieni il loro ministero. Una parola gentile e incoraggiante da parte di un anziano o di un pastore può portare grandi benefici. Non commettere l’errore di pensare che la purezza implichi il fatto di evitare le donne. Frequentale. Conoscile. Prenditi cura di loro pastoralmente.

Con la grazia di Dio possiamo impegnarci a vivere vite degne del Vangelo. Sì, alcuni uomini possono usare il loro potere per danneggiare le donne, e alcune donne possono sedurre maliziosamente gli uomini, ma pastori e anziani possono anche danneggiare le sorelle con peccati di omissione. Non confondiamo l’allontanamento dal male con l’allontanamento dalle donne.

 

 

 

 

Traduzione a cura di Eleonora Modena

 

 

Tematiche: Abusi, Chiesa, Comunicazione, Consulenza Biblica, Cura pastorale, Donne, Pastorato, Paura

Melissa Kruger

Melissa Kruger 

 

È direttrice dei contenuti dedicati alle donne presso The Gospel Coalition. È autrice di The Envy of Eve: Finding Contentment in a Covetous World, Walking with God in the Season of Motherhood, In All Things: A Nine Week Devotional Bible Study on Unshakeable Joy, e Growing Together: Taking Mentoring Beyond Small Talk and Prayer Requests. Suo marito Mike è presidente del Seminario Teologico Riformato e hanno tre figli. Scrive inoltre sul suo blog, “Wit’s End”, sul sito di The Gospel Coalition.

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