Il più grande sermone di Spurgeon
Perché i cristiani di oggi sono affascinati dal predicatore britannico del 19° secolo Charles Haddon Spurgeon?
Sono cresciuto nel Regno Unito e sono uno studente di storia della chiesa, quindi è impossibile per me ignorare l’impatto che ha avuto Spurgeon.
Nel 1892 Spurgeon morì lo stesso mese di un cardinale e di un principe. Il cardinale viveva una vita di privilegi, status e grande potere; Il principe godeva di tutte le opportunità e i lussi che la sua dinastia poteva offrire, Spurgeon non aveva nessuno di questi benefici. In un mondo in cui la classe e il lignaggio avevano ancora un grande peso, egli era il figlio ed il nipote, poco istruito, di ministri del Vangelo.
Eppure, quando Spurgeon morì all’età di 57 anni tutta Londra lo pianse. Il corpo di Spurgeon giacque nella sala del Metropolitan Tabernacle per tre giorni, mentre 60.000 persone erano in lutto. Il giorno della sua sepoltura, negozi e pub chiusero le porte, le bandiere sventolavano a mezz’asta. Mentre il carro funebre si dirigeva verso il cimitero, 100.000 persone si allineavano per assistere ad un corteo funebre che si estendeva per più di due miglia.
Tutto questo per un uomo che una volta commentò la propria reputazione:
Se l’essere considerato, ancora una volta, come il fango delle strade, essere lo zimbello degli sciocchi e la canzone dell’ubriacone mi renderà più utile al mio Maestro, e più utile alla Sua causa, lo preferirò a tutta questa moltitudine, o a tutti gli applausi che l’uomo potrebbe mai dare.
Il giovane predicatore
Quando Spurgeon aveva solo 10 anni, un missionario in visita disse che un giorno avrebbe predicato a migliaia di persone; questa profezia si avverò. Una domenica mattina, quando aveva solo 15 anni, Spurgeon si mise in cammino per partecipare al culto di una chiesa della comunità locale, la denominazione in cui sia suo padre sia suo nonno erano ministri. Lungo la strada, una feroce tempesta di neve lo costrinse a prendere una strada secondaria, cercò rifugio dalla tempesta in una chiesa metodista primitiva, e attribuì al sermone che ascoltò quella mattina la sua conversione.
Nonostante i suoi studi limitati, Spurgeon possedeva un’insaziabile sete di apprendimento. Leggeva una media di sei libri alla settimana, tanto che da adulto, la sua biblioteca personale avrebbe raggiunto la sbalorditiva cifra di 12.000 volumi. Spurgeon era un ragazzo quando iniziò il suo ministero, ma era un giovane con una mente brillante e un notevole dono per l’oratoria. Quando metteva piede dietro il pulpito, i suoi ascoltatori si stupivano di trovare un giovane esile che pronunciava messaggi con potenza e complessità ben oltre la sua età, ma allo stesso tempo, sempre in un modo che risultava coinvolgente ed accessibile. I fedeli viaggiarono miglia di distanza per ascoltarlo.
Diciotto mesi dopo che il giovane predicatore aveva accettato il suo primo incarico pastorale, fu invitato a predicare alla New Park Street Chapel di Londra; la comunità era così in attratta dal suo messaggio che votarono per farlo continuare a predicare per altri sei mesi. Il diciannovenne Spurgeon si trasferì a Londra, le folle crescevano e crescevano. Nel giro di pochi anni, il ragazzo predicatore di campagna, era conosciuto in tutta l’Inghilterra ed in tutto il mondo.
La sofferenza di Spurgeon
La predicazione coinvolgente di Spurgeon trasmetteva il messaggio che bruciava nel suo cuore, l’assoluta autorità e sufficienza della Bibbia, l’onnipotenza di un Dio amorevole, e la vita richiesta a coloro che reclamavano la salvezza in Gesù Cristo.
Possedeva una solida base di teologia, ma questo non impedì a Spurgeon di soffrire molte difficoltà nella sua vita.
Nonostante la sua enorme popolarità presso le masse di Londra, il suo stile sensazionale di predicazione gli procurò aspre critiche da parte dei suoi contemporanei: “Spesso sono caduto in ginocchio”, disse, “con il sudore caldo che saliva dalla mia fronte sotto qualche nuova calunnia riversata su di me; in un’agonia di dolore il mio cuore è stato quasi spezzato”. I colleghi ministri lo aggredivano verbalmente, chiamandolo “buffone da pulpito”, tale feroce condanna era incredibilmente dolorosa per un uomo che aveva lottato per tutta la vita con oscuri attacchi di depressione.
La comunità, durante uno dei suoi sermoni, credendo che l’edificio stesse andando in fiamme, si precipitò verso le uscite, ma morirono sette fedeli. Sulla scia del disastro, Spurgeon scese in una profonda depressione. Da quel momento in poi, oscure stagioni di depressione lo perseguitarono senza tregua. Riflettendo su uno di questi episodi disse: “Il mio spirito era così abbattuto che potevo piangere di ora in ora come un bambino, eppure non sapevo per cosa stessi piangendo”.
Oltre alla sua profonda angoscia emotiva e mentale, Spurgeon portava anche il peso dell’infermità fisica. A volte, soffriva di una gotta così dolorosa che non poteva camminare o dormire, spesso, la sua malattia lo confinava a letto per settimane.
Il conforto di un Dio immutabile
Spurgeon ha predicato a più di 10 milioni di persone durante la sua vita. Quei sermoni, così come i suoi scritti, hanno influenzato altri milioni di persone dopo la sua morte; anche in questo modo, non c’è sermone più rilevante, ad oggi, di quello che Spurgeon ha predicato con la sua vita, mentre affrontava la sofferenza nei vincoli della fede.
“Non c’è sermone più rilevante ad oggi di quello che Spurgeon ha predicato con la sua vita, mentre affrontava la sofferenza nei vincoli della fede”
Alla fine, la sua incrollabile fede nell’onnipotenza di Dio portò conforto nei suoi momenti più bui. La consapevolezza che nel mezzo del suo dolore, un Dio amorevole era incessantemente in controllo gli diede il coraggio di cui aveva bisogno per perseverare.
Nell’ultimo sermone di Spurgeon, egli testimoniò l’amore fedele di Dio in mezzo alla sofferenza:
“Egli è il più magnanimo dei capitani. Non c’è mai stato nessun altro come Lui tra i principi più importanti. È sempre presente nella battaglia più dura; quando il vento soffia gelido, sceglie di stare sempre nel lato oscuro della collina. La parte più pesante della croce è sempre sulle Sue spalle”.
In un mondo in cui i fanatici entrano nei luoghi di culto per abbattere i fedeli, e le notizie di ogni giorno portano notizie di “guerre e voci di guerre”, l’ultimo sermone di Spurgeon porta una luce nella notte più buia. Il nostro Re-Pastore detiene il controllo, proclama Spurgeon a coloro che soffrono, e il Suo amore non verrà mai meno.
Traduzione di Andrea Lavagna.
Tematiche: Biografie, Sofferenza, Testimonianza
© Coram Deo
Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.