Il Natale è più grande di quanto pensi

 

Sono l’unico ad accorgersi che i negozi inizino a essere decorati per Natale sempre prima ogni anno? È solo ottobre, ma gli alberi di Natale sono già comparsi nei centri commerciali. Se sei come me, ami la stagione natalizia ma ogni anno fai più fatica a trovare quella sensazione di… nostalgia? Rimpianto? Non sono sicuro di cosa, in realtà. E anticipare ogni anno le celebrazioni non sembra aiutare, ma piuttosto prolungare questa sensazione di insoddisfazione.

 

Aspettative deluse

C’è qualcosa di indecifrabile in tutto ciò che accompagna le festività che mi scalda il cuore, mi piace e, in molti casi, mi entusiasma; ma poi queste cose arrivano e passano, e non posso fare a meno di sentirmi un po’ insoddisfatto. Tutte le decorazioni, le feste, i film, i regali e tutto il resto non riescono mai a soddisfare le mie aspettative.

Ogni anno, il 26 dicembre, mi ritrovo in una stanza piena di carta regalo strappata, contemplando i piatti sporchi nel lavandino e le decorazioni natalizie che sembrano aver già perso il loro fascino, e penso: É tutto qui? E le solite frasi di circostanza non bastano. Mi ricordo ogni anno che “Gesù è il motivo della stagione”. Mi ricordo di “mantenere Cristo al centro del Natale”. I saggi lo cercano ancora, dopotutto. Ma mi sembra che anche questi annuali “biscotti delle festività” siano diventati un po’ stantii.

È possibile che il Natale non sia tutto ciò che si dice?

 

Il bambin Gesù inscatolato

La risposta è sì. Certo, il Natale non è tutto ciò che si dice sul Natale! Come potrebbe esserlo? Se l’eternità è ciò per cui i nostri cuori sono fatti, allora nemmeno una vita intera di festeggiamenti annuali, per quanto lunghi, può avvicinarsi a lenire il dolore che abbiamo dentro.

Questa è sia la bellezza sia il peso di queste festività natalizie, anche per i cristiani che le amano a dismisura. Il Natale è delizioso, ma è davvero solo un assaggio della benedetta speranza che abbiamo. Penso a questo ogni anno quando tiro fuori l’albero dal ripostiglio e poi rimetterlo in una scatola polverosa accantonata in un angolo del garage. L’albero, come la festività stessa, può solo indicare ciò che ci soddisfa davvero, ma non potrà mai essere ciò che soddisfa in sè.

Alcune persone, naturalmente, trattano tutto il cristianesimo come l’albero o il presepe. Tirano fuori l’idea di fede in occasioni speciali, quando le circostanze lo richiedono. Il vero Gesù non occupa un posto centrale nelle loro vite. È inscatolato nel garage o nella soffitta, nascosto su uno scaffale, messo dietro una vetrina, e tirato fuori quando un pastore viene a far visita ed è tempo di sembrare religiosi. Queste persone devono convivere con quella sensazione di insoddisfazione tutto l’anno. Il Natale è particolarmente deludente per loro.

 

Più grande di quanto immaginiamo

D’altro canto, però, il Natale non è tutto ciò che si dice perché in realtà è più grande di quanto immaginiamo. Il Natale è come il granaio di Aslan nel libro L’ultima battaglia di C. S. Lewis: molto più grande all’interno che all’esterno.

Se non ti piace questa analogia di fantasia, considera questa storica: il vero bambin Gesù Cristo era anche il Figlio di Dio onnipotente e onnipresente. Al momento del suo concepimento da parte dello Spirito Santo, l’embrione di Gesù nella sua forma più piccola, come il più incospicuo germoglio di umanità nascosto nel grembo di una vergine, sosteneva l’universo con la parola del suo potere. Poteva non sembrare granché, ma Egli era il grande “Io Sono”.

Il Natale, visto nel modo giusto (magari socchiudendo gli occhi e arricciando la bocca un po’), può essere un promemoria splendente di questo. È in realtà più grande di quanto pensiamo perché è il periodo dell’anno in cui ci concentriamo soprattutto sulla nascita dell’Antico dei Giorni. È il periodo dell’anno in cui riflettiamo sull’incarnazione di Colui che è asceso. Potremmo riporre quel bambin Gesù di plastica nel garage senza renderci conto che il Signore a cui allude sta riempiendo ogni cosa (Efesini 4:10) e coprirà la terra con la conoscenza della sua gloria (Abacuc 2:14).

 

Prepararsi alla delusione

Poiché tutto ciò è vero, penso sia il momento, anche quest’anno, di fare pace con l’idea di un Natale insoddisfacente. Le festività non devono farci provare una certa sensazione perché la realtà dietro le ombre possa ancora essere all’opera nelle nostre vite. Non dobbiamo sentire lo Spirito per sperimentare la Sua presenza santificante. Non dobbiamo vedere Gesù per fidarci di lui e conoscere il suo amore. Quel bambin Gesù nella mangiatoia era molto più grande di quanto sembra! Ed è per questo che il Natale è molto più grande di quanto pensiamo.

Non so come stai vivendo la stagione dell’Avvento. Forse con speranza, forse con timore. Ma so che nemmeno una festività centrata su Cristo può offrire ciò che Cristo stesso può donarti.

Quindi ti incoraggio almeno a considerare la stagione che ci aspetta con la determinazione a coltivare l’intimità con lui attraverso la sua Parola e la preghiera. Una contemplazione lenta e costante di Gesù può espandere e approfondire la nostra esperienza con lui ogni giorno, ma soprattutto nel giorno di Natale.

 

Tematiche: Natale cristiano

Jared C. Wilson

Jared C. Wilson

 

Direttore del Content Strategy per il Midwestern Seminary, managing editor di For The Church, e autore di più di dieci libri tra cui Gospel Wakefulness, The Pastor’s Justification, and The Prodigal Church.

© The Gospel Coalition, © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.