Il ministero pastorale è la più pesante tra le chiamate

 

Hai un versetto della Bibbia che ti salta all’occhio ogni volta che lo leggi? Non importa quante volte ti ci sei imbattuto, ti fermi sempre a meditare su di esso. Questo versetto è una meraviglia infinita per te. Questo versetto potrebbe incoraggiarti, condannarti o lasciarti perplesso, ma ti fermi sempre quando lo vedi.

 

Per me quel versetto è 2 Corinzi 11:28. Per capire cosa ci sia di così sorprendente, devi leggere cosa è successo prima. Per dimostrare il suo apostolato, Paolo si vanta delle sue debolezze ed elenca le prove affrontate: ha ricevuto trentanove frustate per cinque volte e tre volte è stato battuto con le verghe, una folla lo ha lapidato, ha fatto naufragio tre volte, ha affrontato innumerevoli pericoli e passato notti nel freddo e nella fame.

 

Poi, come se questo non bastasse, Paolo dice: “Oltre a queste cose esterne, ciò che mi assilla quotidianamente è la sollecitudine per tutte le chiese”. Questo elenco delle difficoltà e delle sofferenze di Paolo dice molto sul peso che i pastori sopportano nel prendersi cura delle loro chiese.

 

In un certo senso, i pastori fanno semplicemente un lavoro difficile come tanti altri al mondo. Lavoriamo tutti in un mondo deteriorato dal peccato e sappiamo che l’esperienza del lavoro è dura, scomoda e infelice. Allo stesso tempo, a causa della chiamata personale che comporta la guida di una chiesa, attraverso la predicazione della Parola di Dio e la cura delle anime, il ministero pastorale ha una responsabilità difficile da spiegare.

 

Ogni pastore serio lavora faticosamente e con grande responsabilità. Questo non è un mal di pancia o qualcosa di superfluo, ma piuttosto la realtà di essere un pastore. L’opera è impegnativa e ha conseguenze eterne: abbiamo la responsabilità di camminare con le persone nei momenti più difficili della loro vita, la sofferenza di notti insonni per le preoccupazioni  che nascono dalla vita di chiesa, il compito di predicare la Parola di Dio settimanalmente e la gioia di vedere Dio usare tutto per la Sua gloria.

In questo articolo, voglio evidenziare sei pesi che devono sostenere i pastori. Lo faccio non per suscitare simpatia, ma per ricordare ai pastori il giusto senso di responsabilità che dobbiamo avere e il pericolo di sostenere il peso da soli. Se non sei un pastore, il mio scopo è di aiutarti a capire come pregare e incoraggiare il tuo pastore nella chiamata che Dio ha posto su di lui.

 

I pastori devono sostenere il peso di plasmare una vita santa.

Ogni cristiano è chiamato a vivere piamente, in modo degno della chiamata ricevuta. Il pastore è in questa particolare situazione, essendo questo il compito primario a lui richiesto. Gli uomini empi possono attirare folle o stupire il pubblico. Solo i pastori devoti adempiono la loro vocazione in un modo che porta vero onore e gloria a Dio.

L’ostacolo per il pastore è guardare a ogni problema nella chiesa come un giudizio sulla mancanza della sua stessa devozione: “Se camminassi con Gesù più fedelmente… Se passassi più tempo in preghiera… Se fossi un uomo migliore…”

“Non ho mai temuto il diavolo, ma tremo ogni volta che salgo sul pulpito”

Questo è difficile, ma pastore ricorda che sei un cristiano prima di essere un pastore. La tua identità si trova nell’opera di Gesù per te alla croce e nella tua unione con Lui mediante la fede. Metti da parte la tua gioia e come pensi che Dio ti guardi dal frutto apparente o dalla mancanza apparente nella tua chiesa? Apprezza di essere un cristiano, leggi la tua Bibbia, passa del tempo in preghiera, metti a morte il tuo peccato, cresci nelle virtù divine, lavora duramente alla tua vocazione e abbi fede nel tuo Padre ed egli darà il frutto.

 

I pastori devono sostenere il peso di guidare le loro famiglie.

Dio chiama i pastori a essere un esempio per la loro chiesa nel modo in cui guidano le loro famiglie. Il pastore deve essere un marito impegnato e amorevole e un uomo che insegna e educa fedelmente i suoi figli. In realtà, ogni uomo cristiano ha questa responsabilità, ma questo si vede in particolare nella descrizione dell’opera del pastore. Deve essere così se vuole ricoprire la funzione del pastore nella chiesa locale.

Avere la responsabilità di guidare le nostre famiglie può essere complicato. Ho quattro figli di età compresa tra i tredici e i tre anni. Alcuni giorni, sembra che ogni parola che esce dalla mia bocca venga ignorata. Litigano, disubbidiscono e mi chiedo come posso guidare altre persone quando i miei figli non mi ascoltano. Poi, all’improvviso, accade qualcosa che mi mostra che ciò che sto insegnando loro sta arrivando e che Dio sta usando tutto ciò per portare frutto nelle loro vite.

 

Pastore, guida fedelmente la tua famiglia, ma resisti alla tentazione di prendere quotidianamente la sua temperatura spirituale: ci saranno giorni in cui non importa quanto fedelmente conduci la tua famiglia perchè i tuoi figli daranno ampia evidenza del fatto che hanno una natura decaduta in loro e altri giorni vedrai evidenti prove della grazia di Dio nelle loro vite. Guarda nell’insieme come stai amando, insegnando, disciplinando e trascorrendo del tempo con i tuoi figli e non farti scoraggiare da una momentanea mancanza.

 

I pastori devono sostenere il peso della predicazione della Parola di Dio.

Una volta il riformatore scozzese John Knox disse: “Non ho mai temuto il diavolo, ma tremo ogni volta che salgo sul pulpito”. Il peso di portare la Parola di Dio, proclamare il suo messaggio alle persone, applicarlo alle loro vite e chiamarle ad aver fede in Cristo dovrebbe gravare pesantemente su di noi. Non è una cosa facile parlare alle persone per conto di Dio.

La cadenza settimanale della predicazione può essere mentalmente, emotivamente e spiritualmente estenuante se la prendi sul serio. Ogni settimana lottiamo con un passo delle Scritture, cercando di capire cosa significhi e come dovrebbe cambiare la vita delle persone che lo ascoltano. Lavoriamo sulla Bibbia, sui commentari, studiamo le parole e i possibili punti di applicazione. Preghiamo Dio di prendere ciò che diremo e usarlo per la Sua gloria. Quindi predichiamo con tutto il nostro cuore e ci alziamo il lunedì mattina per iniziare a prepararci di nuovo.

 

Pastore, guarda all’opera della predicazione come un artigiano che affila continuamente i suoi strumenti in modo che possa essere più efficace nel suo lavoro. Cresci nella tua conoscenza delle Scritture, sviluppa una comprensione più profonda della vita delle persone a cui predichi, pensa attentamente a strutturare il tuo sermone in modo che le persone vorranno ascoltare e lavora sodo per dichiarare le vecchie verità in modo nuovo e convincente. Qui viene il difficile perché nessuna parola sarà efficace a meno che lo Spirito di Dio non sia al lavoro attraverso le tue parole. Prega che il Padre prenda i tuoi sforzi e li usi per la Sua gloria.

 

I pastori devono sostenere il peso di guidare la chiesa.

Se pensi al ministero e ti immagini su un palcoscenico che parli alle persone, stai visualizzando solo il 2% della settimana di un pastore. Il pastore studia e predica, ma deve compiere anche il mandato divino di prendersi cura della chiesa.

 

Mostriamo di pregare con le persone che soffrono, di camminare con le persone che affrontano difficoltà e di consigliare le persone che affrontano decisioni difficili. Rispondiamo a domande teologiche intricate e spieghiamo le verità che abbiamo spiegato più e più volte. Questo non è un lavoro affascinante, ma è il mezzo semplice che Dio usa per mostrare amore al Suo popolo ed edificare la Sua chiesa.

 

Pastore, non trascurare il tuo ministero personale. Serviamo nel ministero del Supremo Pastore, che ama il Suo popolo e lo ha acquistato con il Suo stesso sangue. (1 Pt. 5:1-5). Non possiamo trascurare di ascoltare le persone del popolo di Dio, pregare con loro e camminare accanto a loro. Gesù mostra il Suo amore alla Sua gente attraverso il nostro ministero e usa la nostra presenza personale per prendersi cura delle anime del Suo popolo.

 

I pastori devono sostenere il peso di raggiungere le loro comunità.

Sono pastore in una contea in cui vedo meno praticanti rispetto a tutto lo Stato dell’Alabama; mentre molti tra voi potrebbero pensare che quei posti non esistano, solo il 14% delle persone nella mia città culturalmente conservatrice frequenta la chiesa in una tipica domenica. Per l’intera contea, quel numero è del 16%. Se questo dato viene esteso per un intero mese, appena il 30% delle oltre 215.000 persone nella nostra zona è collegato a un corpo locale di credenti.

I numeri saranno diversi per la tua comunità, ma il punto è chiaro. Le nostre chiese esistono perché “proclamiate le meraviglie di colui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua mirabile luce” (1 Pt 2:9). Come pastori, Dio ci chiama a guidare le nostre chiese a raggiungere i loro vicini e per plasmarla personalmente. Tra le caratteristiche del pastore elencate in 1 Timoteo 3, Paolo dice che deve essere “ospitale”. Cioè, deve accogliere gli estranei nel nome di Gesù.

 

Pastore, non puoi raggiungere la tua città da solo, ma puoi cercare opportunità per parlare della grazia di Gesù durante la tua giornata. Vai a conoscere i tuoi vicini, sviluppa un’abitudine in cui incontri nuove persone, coinvolgi le persone in conversazioni sincere e prega per avere l’opportunità di parlare di Gesù. Quindi, insegna alle persone della tua chiesa come fare la stessa cosa. Vogliamo che le persone nelle nostre comunità vengano a conoscere Gesù, per questo facciamo evangelizzazione e preghiamo che Dio benedica i nostri sforzi.

 

I pastori devono sostenere il peso di portare il peso.

Confessione: l’idea di scrivere questo articolo mi terrorizzava. Sapere tutto ciò che Dio mi ha chiamato a fare mi travolge ed è giusto così. L’opera del ministero è troppo grande da sopportare per un uomo con le proprie forze ed è troppo per lui da portare per ciò che è in suo potere.

Quando sentiamo il peso di essere un pastore, questo dovrebbe spingerci a lavorare duramente per la gloria di Dio, ma non dovrebbe indurci a lavorare da soli, con le nostre forze o ignorando il comandamento di riposare un giorno su sette. Lavoriamo con la forza che Dio ci fornisce. Serviamo insieme a persone adulte devote che portano insieme a noi il peso e un giorno alla settimana chiudiamo perché lo Spirito di Dio è completamente in grado di funzionare anche quando non lo siamo.

 

Pastore, se cerchi di portare il peso da solo, schiaccerà te, la tua famiglia e le persone intorno a te. La tua gioia sarà indebolita e il tuo cammino con Gesù soffrirà. Fidati di ciò che ti dico. Parlo per esperienza. Lavora duro, ma affidati al Signore per i risultati. Non è la tua chiesa, è la Sua. L’ha comprata con il Suo stesso sangue. Dai responsabilità agli altri leader: non hai tutti i doni… il corpo di Gesù, però ce li ha.

 

La responsabilità del ministero pastorale può essere pesante, ma può anche dare gioia. Siamo al servizio del Supremo Pastore. Mentre lavoriamo ci darà la forza, porterà frutto nelle nostre fatiche, Egli si glorificherà attraverso i nostri sforzi. Potresti non vedere tutto ora, ma quando apparirà il Supremo Pastore, vedremo cosa ha fatto attraverso di noi e poi gli daremo la gloria perché Egli ha fatto tutto.

 

Traduzione a cura di Maddalena Bennardo

 

Tematiche: Chiesa, Famiglia, Ministero, Pastorato, Predicazione

Scott Slayton

Scott Slayton

Scott Slayton (M.Div., SBTS) è il pastore capo della chiesa battista del Chelsea Village a Chelsea, in Alabama. Scott e sua moglie Beth hanno quattro figli: Hannah, Sarah Kate, Leah e Matt. Scrive regolarmente sul suo blog One Degree to Another.

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