Il Dio che converte i cuori a Sé

 

In 1 Re 18, leggiamo l’incredibile racconto della sconfitta compiuta da Dio sui profeti di Baal. La storia è memorabile; a quel tempo Israele era diviso. Avrebbe dovuto seguire Baal o seguire il Dio vivente? Per come si presentavano le cose, il popolo d’Israele “zoppicava tra due lati”, come disse Elia (1 Re 18:21). Così arrivò un ultimo avvertimento. Il popolo di Dio sarebbe salito sul Monte Carmelo per assistere alla preparazione di due sacrifici: un sacrificio, che comprendeva un toro, sarebbe stato compiuto da Elia e posto su dei tronchi; un altro toro, invece,sarebbe stato posto dai profeti di Baal, nella medesima maniera su tronchi. Offerte uguali. In seguito, i profeti avrebbero fatto scendere il fuoco divino per bruciare i sacrifici. I 450 profeti di Baal si presentarono per primi e chiamarono a gran voce. Gridarono. Del loro dio il nulla.

Allora Elia, l’unico profeta di Dio presente sulla scena, preparò il suo sacrificio, lo fece bagnare con vasi pieni d’acqua per tre volte e poi chiese a Dio di intervenire, come leggiamo in 1 Re 18:36-39. Nelle parole di Elia:

«Signore, Dio di Abraamo, d’Isacco e d’Israele, fa’ che oggi si conosca che Tu sei Dio in Israele, che io sono Tuo servo, e che ho fatto tutte queste cose per ordine Tuo. Rispondimi, o SIGNORE, rispondimi, affinché questo popolo riconosca che Tu, o SIGNORE, sei Dio, e che Tu sei colui che converte il loro cuore!»
Allora cadde il fuoco del SIGNORE, e consumò l’olocausto, la legna, le pietre e la polvere, e prosciugò l’acqua che era nel fosso. Tutto il popolo, veduto ciò, si gettò con la faccia a terra, e disse: « Il Signore, è Dio; il Signore, è Dio

Messaggio ripieno di potenza. Dunque, qual è il risultato? L’abbiamo sentito nel versetto 37. Eccolo di nuovo: “affinché questo popolo sappia che Tu, o Signore, sei Dio, e che Tu sei Colui che converte il loro cuore”. Il versetto 37 ha bisogno di essere meditato, ed è quello che faremo oggi. Pochi istanti dopo, dopo questo evento drammatico, Elia salì sul monte Carmelo. Per spiegarci quello che successe, abbiamo qui il Pastore John Piper.

Elia salì in vetta al Carmelo, e gettatosi a terra, si mise la faccia tra le ginocchia e disse al suo servo: «Ora va’ su, e guarda dalla parte del mare!» Ed egli andò su, guardò, e disse: «Non c’è nulla». Elia gli disse: «Ritornaci sette volte!» E la settima volta, il servo disse: «Ecco una nuvoletta grossa come la palma della mano, che sale dal mare». Allora Elia ordinò: «Sali e di’ ad Acab: “Attacca i cavalli al carro e scendi, perché la pioggia non ti fermi”».In un momento il cielo si oscurò di nuvole, il vento si scatenò, e cadde una gran pioggia. Acab montò sul suo carro, e se ne andò a Izreel. La mano del SIGNORE fu sopra Elia, il quale si cinse i fianchi, e corse davanti ad Acab fino all’ingresso di Izreel (1 Re 18:42-46).

Elia non zoppicava. Non si zoppica quando si segue Gesù. Non mi interessa se tu sei su di una sedia a rotelle: non si zoppica quando si segue Gesù; si corre. Correva prima della pioggia. Non zoppicava; non zoppicò- lui corse. Questa è la sua storia.

 

Il sovrano di ogni cuore

Allora, qual è il punto principale – quello che tutto il resto della vicenda sostiene e verso il quale riconduce? Accennavo, mentre stavamo proseguendo, che penso si trovi nel versetto 37, dato che è lo stesso Elia ad affermare: “Questo è ciò che voglio che il popolo sappia”. Non tutte le storie sono chiare come questa, ma il profeta stesso apre la bocca e raccoglie il nocciolo della questione e prosegue : “Dio, fa’ che sappiano questo. Fa’ che comprendano ciò di tutto questo”. Allora, di che cosa si tratta? Versetto 37: “Rispondimi, o Signore, rispondimi, perché questo popolo sappia”, ma sappiano che cosa?  In realtà due cose:

1. “Che tu, o Signore, sei Dio”. Tu sei Dio. Non sei un’idea, non sei un pensiero, non sei un ricordo, non sei una tradizione, non sei una religione, non sei una proiezione della nostra immaginazione, non sei una forza, non sei un’imitazione e non sei un simbolo. Tu sei Dio – il Dio vivente, attivo, che invia fuoco dal cielo, che odia il peccato, che distrugge l’idolatria, che ascolta la preghiera, sei un Dio che instaura una relazione personale con noi. Questo è il punto numero uno: faglielo conoscere, faglielo capire, che Tu sei Dio. Questo è davvero ciò di cui abbiamo bisogno tutti noi.

 

2. “Perché questo popolo sappia… che Tu hai convertito i loro cuori”. La NIV dice: “che Tu stai trasformando i loro cuori”. Fa’ che il Tuo popolo sappia questo. Questo è il punto che prendo in esame. Fa’ che questi uomini sappiano questo. Penso che sia questa la volontà di Dio per voi, che si comprende da questo testo. Dovrebbe essere la mia preghiera per voi: Prego che questi uomini, da questa storia, discernano che Tu, il Dio sovrano, sei Colui che converte i cuori degli uomini verso di Sé.

Così i loro cuori avevano tradito Dio, disprezzato Dio, sminuito Dio, svalutato Dio, amato altre cose più di Dio, e quel che è avvenuto sul Monte Carmelo ha lo scopo di far conoscere al popolo di Dio  che chiunque si sia rivolto a Lui,  il Signore lo ha portato a Sé. Questo è il principio della storia. Così quando il popolo grida dal cuore: “Il Signore, è Dio; il Signore, è Dio”, Dio ha fatto questo (verso 39). Dio ha fatto questo. È vero, il Signore domina il fuoco. È vero, il Signore domina la carne del toro, il legno dell’altare, le rocce. Ecco che Lui regge la pioggia, fa piovere quando vuole che accada.

Ma questo testo parla principalmente di come Dio domini il cuore. Egli cambia i cuori. Il Signore guida il cuore dell’uomo: “Rispondimi, o Signore, rispondimi, perché questo popolo sappia che Tu, o Signore, sei Dio, e che hai fatto convertire i loro cuori” (versetto 37). “Sappi questo, Israele”. Non significa semplicemente che si tratti di un avvenimento. Elia vuole che lo sappiano. Sta pregando che Dio faccia in modo che ne vengano a conoscenza.

 

Dio deve farlo

Deve esserci un valore aggiunto per voi questo pomeriggio, domani, tra dieci anni. Deve esserci un valore per voi conoscere quanto segue: che se il cuore di una persona si rivolge a Dio, Egli lo trasforma. Deve esserci un significato, un valore entusiasmante, per voi sapere questo, che Elia lo pregava come la pietra miliare dell’evento: “Fa’ che sappiano questo”.

Voglio dire, ci sono persone in tutto il mondo che direbbero: “Wow! Fuoco che cade dal cielo, che consuma tori e acqua e legno e pietre – questo è impressionante!” Elia non pregava che lo sapessero; pregava che lo capissero; se il tuo cuore, in questo momento, sta facendo veramente sul serio con Dio, Dio lo sta compiendo.

Come americano cresciuto nel Sud, dove un tipo di determinazione era così predominante e diffusa, non ho mai sentito questa enfasi nella mia infanzia, non l’ho mai sentita. Quando si trattava di un cuore che passava dall’incredulità alla fede, si faceva così. Si fa così. Nessuno insisteva: “Dio, fallo. Fallo in questa stanza. Sia fatta la Tua volontà”. Questo è ciò che Elia sta supplicando.

 

Traduzione a cura di Yuni Akermi

 

Foto di Davide Cantelli su Unsplash

 

Tematiche: Amore di Dio, Antico Testamento, Conversione, Teologia

John Piper

John Piper

È il fondatore di Desiring God, per il quale ricopre anche il ministero di insegnante, inoltre, è il rettore del Bethlehem College & Seminary. Ha servito per trentatré anni come pastore presso la chiesa battista Bethlehem Baptist Church di Minneapolis, in Minnesota e ha scritto più di cinquanta libri, tra cui e Non sprecare la tua vita (Ed Coram Deo), Rischiare è giusto (Ed Coram Deo), Coronavirus e Cristo (Ed Coram Deo), Stupefatto da Dio (Ed Coram Deo) e Desiderare Dio.

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