I tre pericoli di un vaccino efficace

 

 

I media stanno dando grande risalto alle notizie sui risultati incoraggianti dei test sui potenziali vaccini per il COVID-19. Inizio questo articolo contro-culturale chiarendo che spero sinceramente che avremo a disposizione un vaccino efficace. Spero davvero che arrivi presto, e che possa essere distribuito in tutto il mondo, non solo nel nostro paese.

I lati positivi sono molto evidenti. Il più ovvio è che il vaccino salverà vite umane. La vita è preziosa e salvare vite è un fine lodevole. Inoltre, il vaccino potrebbe portare un po’ di sollievo ai tanti problemi di salute mentale dovuti ai lockdown e alle restrizioni imposte dal COVID, offrire una via d’uscita per le vittime degli abusi domestici, far riprendere l’educazione scolastica a milioni di alunni e studenti, e offrire migliori prospettive di lavoro per chi è rimasto disoccupato. Desidero tanto che queste sofferenze vengano alleviate. Soffro soprattutto per i giovani che stanno pagando (e che probabilmente continueranno a pagare) il tributo più alto per tutto quello che stiamo subendo.

Sarà una grande gioia tornare a riunirsi liberamente con i fratelli e le sorelle in Cristo, cantare insieme le lodi del Signore e mettere in pratica tutti i comandamenti “gli uni gli altri” presenti nel Nuovo Testamento. Sarà una vera gioia. La società secolare in cui viviamo non può comprendere il profondo dolore che le restrizioni attuali provoca al nostro cuore. Se un vaccino può permettere a tutto questo di ricominciare, alleluia!

E poi ci sarà la possibilità di rivedere famiglie a noi care, trascorrere del tempo con gli amici, tornare ad ospitare persone a casa nostra. Quindi è ovvio che tutti noi desideriamo che sia pronto un vaccino efficace, e presto.

Meditando su tutto questo, mi è sembrato che la Bibbia ci avverta di tre pericoli che potrebbero accompagnare un vaccino efficace, e perciò ci dà tre avvertimenti spirituali. Ho il sospetto che non siano poi così evidenti. Di sicuro i notiziari non ne parlano.

1. Potremmo non permettere che la bontà di Dio ci porti al ravvedimento

Credo che una pandemia sia un ulteriore avvertimento da parte di Dio che c’è un giudizio futuro, e che viviamo in un mondo con cui il Dio santo, puro e giusto è giustamente adirato. Questo non significa che avere una brutta malattia sia sempre una punizione per un peccato particolare; Gesù corresse con fermezza chi pensava in questo modo (per es., Giovanni 9:1-3). Ad ogni modo, una pandemia è un avvertimento rivolto ad ognuno di noi che se non ci ravvediamo, anche noi periremo (Luca 13:1-4). Lo spaventoso spettacolo in Apocalisse (per es., Apocalisse 16:9, 11) in cui vediamo persone che soffrono un anticipo del giudizio finale ma che non si ravvedono dovrebbe ammonirci sulla necessità di ravvederci.

Il fatto che Dio non punisca prontamente tutti i nostri peccati è un segno della sua bontà che dovrebbe spingerci al ravvedimento (Romani 2:4). Una pandemia è, per usare la memorabile espressione di C. S. Lewis, una “misericordia severa”, perché essa ci mette in guardia da cose peggiori nel futuro e di conseguenza ci fa capire il bisogno urgente di convertirci a Dio.

Scrivendo su un disastro naturale avvenuto in Sicilia nel 18° secolo, il poeta cristiano William Cowper fece questa riflessione:

Dio può scegliere il suo bersaglio,

Può punire, se così vuole, il meno malvagio, per avvertire

Il più malvagio. Se egli non ha risparmiato loro,

Trema e sii stupita di essere scampata,

Tu, ben più colpevole Inghilterra, affinché egli ti risparmi!

Nella mia nazione, vedo pochi segni di una società mossa dal COVID-19 al ravvedimento e al timore di Dio. Vedo pochi segni di questo nelle chiese. E, ancora peggio, vedo pochi segni di questo nel mio cuore ipocrita e compiacente. Scrivo queste parole dicendo a me stesso: Christopher, devi ravvederti ogni giorno dai tuoi peccati e riorientamenti nuovamente in Cristo per trovare misericordia.

Troppo spesso, la mia prima reazione (e dico questo a mia vergogna) è mettermi a brontolare, criticare il governo, autocommiserarmi. Che Dio abbia misericordia di me e porti me, le nostre chiese e le nostre nazioni, a un ravvedimento profondo ed esteso.

 

2. Potrebbe alimentare il nostro orgoglio tanto da farci dimenticare di ringraziare Dio

Quanto sono straordinariamente intelligenti gli scienziati e quanto è avanzata l’industria farmaceutica! L’abilità, l’ingegnosità, la laboriosità, la perseveranza e la genialità sbalorditiva di quelli che stanno studiando il vaccino è qualcosa che suscita meraviglia e stupore. E’ straordinario vedere l’intero processo svolgersi con tale velocità e—come sembrerebbe al momento—probabile successo.

E tuttavia (e anche questo non lo apprendiamo dai notiziari) ogni iota di abilità, ogni grammo di energia, ogni accenno di saggezza che essi possiedono proviene interamente dal loro Creatore mediante la sua grazia comune.

Come gli orgogliosi Corinzi, anche loro devono imparare che non hanno niente che non abbiano ricevuto (cf. 1 Corinzi 4:7). Che bello sarebbe se, oltre che elevare preghiere di rinnovato ravvedimento, ringraziassimo Dio per la sua grande misericordia nell’averci dato il dono degli scienziati e le risorse necessarie per creare il vaccino.

 

3. Potrebbe darci un falso senso di sicurezza nel futuro

C’è il sentimento diffuso che, una volta che il vaccino sarà in commercio, potremo tornare beatamente alla normalità.

Certo, alcune cose probabilmente cambieranno; potrebbe esserci molto più lavoro a distanza, i distretti finanziari delle grandi città potrebbero cambiare, cose di questo genere. Ma in un’ottica generale, potremo certamente riprendere da dove abbiamo lasciato, vero?

Saremo di nuovo al sicuro, giusto?

Che assurdità pericolosa! È ovvio che non saremo al sicuro. Questo mi fa ricordare la bestia la cui piaga mortale fu guarita, e tutta la terrà si meravigliò (Apocalisse 13:3); eppure era ancora una bestia, che rimaneva sotto il giudizio di Dio.

Commentando il Salmo 42:7, Giovanni Calvino scrisse con una solennità rinvigorente: “Se dovesse piacere a Dio di far piovere con tanta violenza su di noi, non appena egli avrà aperto le sue paratoie o trombe marine, non ci sarà fine alla nostra miseria finché egli non si sarà placato; poiché egli ha a disposizione mezzi straordinari e sconosciuti per eseguire la sua vendetta contro di noi”.

Potremmo essere al sicuro da un virus (a meno che non muti), ma Dio “ha a disposizione mezzi straordinari e sconosciuti” per eseguire il suo giudizio contro l’umanità peccatrice.

Perciò non esageriamo con le nostre speranze! Se un vaccino efficace verrà scoperto, questo sarà un segno della misericordia di Dio. Ma non pensiamo che così saremo esenti dal giudizio.

Soltanto la morte e la risurrezione di Cristo possono dare la meravigliosa certezza che “non c’è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” (Romani 8:1).

Tutti e tre questi avvertimenti devono essere ascoltati ogni volta che Dio mostra la sua bontà verso di noi in qualsiasi modo. Quando qualcuno di noi viene guarito perfettamente da una malattia, possiamo cadere in una di queste trappole. Quando i medici trovano una cura per una malattia, dovremmo prestare attenzione a questi avvertimenti. La pandemia da COVID-19 e la prospettiva di un vaccino ha forse dato un’insolita pubblicità a questi pericoli?

Spero dunque che la ricerca sul vaccino abbia successo. Lo spero veramente. Comunque sia, desidero pregare che la bontà di Dio ci porti a un rinnovato ravvedimento, che i suoi doni ci spingano alla gratitudine e che una tregua temporanea non c’impedisca di trovare in Cristo il rifugio dall’ira a venire, invitando gli altri a fare altrettanto.

 

 

Il presente articolo è stato precedentemente pubblicato sul sito ImpattoItalia.org. Per gentile concessione.

 

 

Libro consigliato per la lettura:

 

Tematiche: Cultura e Società, Guarigione

Christopher Ash

Christopher Ash 

 

E’ pastore, autore e scrittore in residenza a Tyndale House, Cambridge. E’ l’autore del libro edito da Coram Deo: “Il libro che il tuo pastore vorrebbe che tu leggessi, ma è troppo imbarazzato per chiedertelo“.

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