Gli anziani ricevono la loro autorità tramite il voto dell’assemblea?

 

 

Quando papa Leone III incoronò il re dei Franchi Carlo Magno il giorno di Natale dell’800 d.C., introdusse  un nuovo rito nell’antica cerimonia di incoronazione. La questione che presto si sollevò fu se il Papa, incoronando Carlo Magno, gli stesse conferendo autorità divina, rendendo così legittimo il suo governo, o se stesse semplicemente compiendo un atto cerimoniale che riconoscesse Carlo Magno come re debitamente nominato da Dio.

In altre parole, da dove veniva l’autorità di Carlo Magno? Da Dio o dal Papa? Le implicazioni che sorsero da questa domanda furono enormi e diventarono la fonte di un conflitto tra chiesa e stato nei successivi quattrocento anni in Occidente.¹ 

Possono emergere domande simili sul ruolo dell’assemblea nel riconoscere gli anziani. Confermando un anziano attraverso il voto, l’assemblea gli conferisce autorità o lo riconosce semplicemente come un dono dato da Dio?

In questo articolo voglio chiarire che il meccanismo di conferma degli anziani (voto congregazionale) non è da intendersi come la fonte dell’autorità degli anziani.

Sebbene gli anziani siano riconosciuti dall’assemblea attraverso un voto, non traggono la loro autorità di insegnare e dirigere dall’assemblea ma da Dio. Come scrive Paolo in Efesini 4:11, i pastori sono “doni” di Cristo alla chiesa. Oppure, come dice Paolo agli anziani di Efeso in Atti 20:28, “Lo Spirito Santo vi ha costituiti . . . come sorveglianti”. Pertanto, la chiesa si sottomette a Cristo riconoscendo quegli anziani come doni attraverso un voto dell’assemblea.

Ciò è diverso da una “teoria del consenso” democratica del governo in cui, secondo il liberalismo classico, l’autorità è delegata dal popolo al governo e continua solo con il suo consenso.² Secondo un tale modello, “i governi . . . traggono i loro giusti poteri dal consenso dei votanti” (Costituzione americana).

La parola chiave qui è “traggono”. L’autorità deriva dal consenso delle persone. Se applicato alla chiesa, un tale modello significherebbe che l’autorità degli anziani deriva dall’assemblea. Sembrerebbe così, con Dio che delega il potere all’assemblea, che a sua volta investe gli anziani della loro autorità.

 

Figura 1: Modello ‘teoria del consenso’ dell’autorità congregazionale

Sebbene a volte questo punto di vista sia stato confuso con il congregazionalismo, la Scrittura insegna che gli anziani traggono la loro autorità direttamente da Dio.³  Infatti, sia gli anziani che l’assemblea  traggono la loro autorità direttamente da Dio: gli anziani per insegnare e dirigere l’assemblea, mentre l’assemblea per riconoscere, sottomettersi e, se necessario, rimuovere gli anziani. Vedi figura 2:

 

 

Figura 2: L’autorità derivata di anziani e assemblea

Ciò viene ulteriormente chiarito distinguendo tra persona e ministero. Gli anziani non hanno autorità per la natura della loro persona ma per la natura del loro ministero. I parallelismi politici possono essere utili. Joseph R. Biden ha autorità in virtù della carica che ricopre, non per qualcosa di intrinseco alla sua persona. Un’elezione non conferisce autorità sulla carica di Presidente; un’elezione nomina una persona alla carica. Allo stesso modo, un voto congregazionale non investe il ministero di anziano con autorità; si limita a conferire il ministero a una determinata persona.

Come scrive Jonathan Leeman, “Sottomettersi a un uomo significa sottomettersi a quell’uomo. Ma sottomettersi a un ministero è sottomettersi a colui che ha costituito il ministero. Questo significa che sottomettersi a un anziano è sottomettersi a Dio, perché Dio lo ha nominato anziano. Qualsiasi genitore che ha lasciato i bambini con una babysitter e tornato a casa la sente raccontare del cattivo comportamento dei propri figli comprende abbastanza bene questa dinamica. La mattina successiva, il genitore dirà al bambino: ‘Disobbedendo chi ho incaricato, hai disobbedito a me’”. 4

Attraverso quel ministero, gli anziani assumono un’autorità che mancava loro prima di essere riconosciuti come anziani e che non avranno se dovessero cessare di servire come anziani. Il “voto”, quindi, deve intendersi come conferma di un particolare uomo come un dono di Cristo per pascere la Chiesa.

Un diagramma più dettagliato potrebbe essere come segue (vedi Figura 3).

 

 

Figura 3: Un grafico di congregazionalismo guidato dagli anziani

Dio ha autorizzato l’assemblea a confermare gli anziani e a sottomettersi a loro, che a loro volta sono autorizzati da Dio a istruire e dirigere l’assemblea. Se necessario, l’assemblea può rimuovere gli anziani. Sia gli anziani che l’assemblea ricevono direttamente da Dio tale autorità.

Tutto questo è ben riassunto dal teologo congregazionalista RW Dale:

Il Nuovo Testamento non ci dà né l’impressione che l’autorità dei vescovi, degli anziani, dei pastori fosse derivata dalla Chiesa, né che il loro ministero è stato creato dalla Chiesa. La Chiesa ha stabilito quali  uomini devono ricoprire il ministero, ma il ministero è stato istituito da Cristo; la Chiesa ha stabilito chi dovrebbe esercitare l’autorità, ma l’autorità proviene da Lui. 5

Lui continua:

Nell’eleggere i suoi ministri la Chiesa agisce non per se stessa, ma per Cristo. Nomina gli uomini che Egli ha scelto e li incarica di esercitare un’autorità che ha conferito. 6

Se l’autorità di un anziano viene da Dio, cosa succede esattamente quando l’assemblea “nomina” un anziano? La nomina è il riconoscimento o la conferma da parte dell’assemblea che un potenziale anziano possiede le qualifiche bibliche che si trovano in 1 Tim. 3:1–7 e Tito 1:5–9. È il riconoscimento: “Quest’uomo è biblicamente qualificato ed è evidentemente un dono di Cristo alla nostra chiesa” (Efesini 4:11). Allo stesso modo, se l’assemblea ritiene che un anziano proposto non soddisfa i requisiti biblici, dovrebbe votare no.

Per riassumere, quindi, devono accadere due cose affinché un uomo possieda l’autorità di anziano. La chiesa deve riconoscerlo o confermarlo in tale veste, e Dio deve autorizzarlo.

 

Conclusione

In tutto ciò, né l’assemblea né gli anziani sono sovrani o autonomi: entrambi si sottomettono a Cristo esercitando l’autorità che Egli ha delegato a ciascuno. E quando ogni parte funziona correttamente, tutto il corpo cresce così da edificarsi nell’amore.

 

 

Traduzione a cura di Maddalena Bennardo

 

Tematiche: Anzianato, Chiesa, Teologia

Caleb Morell

Caleb Morell

Laureato alla Georgetown University e al Southern Baptist Theological Seminary, Caleb Morell è assistente pastorale alla Capitol Hill Baptist Church. Puoi seguirlo su Twitter.

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