Essere genitore è un processo

 

 

Tre mentalità

Di che carattere abbiamo bisogno per essere parte di ciò che Dio sta cercando di fare nelle vite dei nostri figli e non ostacolarlo? Ciò che deve essere fatto, noi non possiamo farlo, ma siamo stati scelti per essere uno strumento pronto nelle mani di Colui che è pronto e capace di farlo. Se volete essere uno strumento affilato e pronto nelle mani del grande Autore del cambiamento, ecco tre mentalità che devono modellare la vostra genitorialità.

 

1 – Crescere i figli con la “mentalità del processo”

È importante fare il passaggio mentale/spirituale dal vedere la genitorialità come una serie di incontri correttivi non correlati al vedere la genitorialità come un processo collegato per tutta la vita. Dato che il cambiamento è spesso un processo e raramente un evento, non potete cercare una drammatica e istantanea trasformazione negli incontri con i vostri figli. È raro che il cambiamento sia il risultato di un solo evento drammatico. Avrai conversazioni e momenti interrotti, ma in ogni momento in cui trasmettete saggezza ai vostri figli, in ogni momento in cui vostro figlio vi apre il suo cuore, in cui costruite la sua consapevolezza di sé, in cui ravvivate la sua coscienza, in cui approfondite la sua consapevolezza su Dio, in cui costruite per lui una visione del mondo biblica, lasciate che lo Spirito di Dio faccia ciò che voi non potete fare per vostro figlio. 

Il Padre vostro e dei vostri figli, nella Sua saggezza, ha pensato alla genitorialità come a un processo a tappe. Vi chiama ad apprezzare le piccole cose e a fare piccoli passi insieme ai vostri figli. Vi chiama ad essere soddisfatti quando li aiutate a vedere qualcosa in più di se stessi, di Dio, degli altri, della vita, quando aggiungete un pezzo alla loro consapevolezza morale e spirituale. La genitorialità è fatta di persone incomplete (noi genitori) usate da Dio come agenti della trasformazione delle vite di altre persone incomplete. E sì, i tuoi figli andranno via di casa ancora come persone incomplete. Una delle ultime cose che Gesù disse ai Suoi discepoli era che Egli aveva ancora molto altro da insegnare loro, ma anche che in quel momento non avrebbero capito. Perciò promise loro che avrebbe mandato un altro insegnante per completare il Suo lavoro. L’insegnante migliore del mondo aveva la mentalità del processo, e perciò era disposto a lasciare il Suo lavoro a persone imperfette (Giovanni 16:12-15). 

 

2 – Vedere la genitorialità come un’unica conversazione senza fine 

Come genitore, trovo questa mentalità estremamente liberatoria. Lasciatemi spiegare. Siete liberi dalla pressione di dover ottenere dai vostri figli ciò che in realtà non si otterrà mai da una singola conversazione, che è un singolo momento di una conversazione continua iniziata alla nascita di vostro figlio e che probabilmente non finirà neanche quando avrà lasciato casa vostra. Siete liberi dal dover concentrare tutte le speranze che avete per i vostri figli in un’unica conversazione, perché sapete che, vivendo con i vostri figli, avrete molte opportunità. 

Vedete, Dio ama i vostri figli anche più di voi, e proprio per questo li ha messi in una famiglia fedele, e manifesterà tutto ciò c’è da correggere ancora e ancora nei vostri figli, di modo che abbiate un’opportunità dopo l’altra di fare un altro passo nel processo di consapevolezza, convinzione, impegno e cambiamento di cui vi ha chiamato a far parte. Così ogni giorno cercate un’altra opportunità per far avanzare quella conversazione critica di un altro passo e nel farlo, non considerate quei momenti in cui è necessaria una correzione come interruzioni o seccature, ma come doni di grazia concessi da un Dio che è all’opera nel cuore e nella vita dei vostri figli. Non vi arrabbiate con i vostri figli perché hanno bisogno di voi, ma siate felici perché avete un’altra opportunità di continuare il processo. In una frase, ecco in cosa vi state impegnando: tanti mini-momenti di cambiamento

Potrebbero essere quei pochi momenti prima di andare a letto, una breve chiacchierata a cena, poche parole ben scelte al centro commerciale, qualche commento dopo la scuola, una discussione in macchina. Ma siete chiamati ad essere grati per ognuno di questi momenti e per i passi fatti per salvare, ristabilire e trasformare i vostri figli. Svegliatevi ogni mattina consapevoli di ciò che vi servirà, ma grati per un altro giorno in cui potrete fare passi avanti con i vostri figli nel processo più importante del mondo.

 

3 – Essere genitori dalla “mentalità del processo”

Invece di essere genitori reattivi, dovete vivere insieme ai vostri figli con un “senso del progetto”. Cosa vuol dire? Conoscete i vostri figli; sapete quando tendono ad essere deboli, ciechi, tentati, ribelli, e quali sono le loro difficoltà. Quindi cercate delle opportunità per affrontare ciò che Dio vi ha mostrato sul cuore bisognoso di ogni singolo bambino. Significa che ogni giorno aiuterete i vostri figli a considerare ciò che voi già sapete essere importante. Farete notare le piccole cose ai bambini di quattro anni, e cose più sofisticate agli adolescenti. Ma in ogni caso portate avanti la conversazione perché state facendo i genitori con un senso di progetto. E per questo, siate pronti a cogliere ogni altra opportunità data da Dio.

Poiché la maggior parte di noi non fa il genitore con un senso di progetto, preparato per quando Dio ci darà la prossima opportunità, la nostra genitorialità tende ad essere reattiva. Ci sorprendiamo quando l’ennesimo problema richiede la nostra azione e cerchiamo di risolverlo come meglio possiamo. Il problema è che la genitorialità reattiva tende ad essere emotivamente reattiva. Poiché non ci portiamo dietro questa mentalità da progetto, tendiamo a vedere questi momenti come interruzioni e seccature, e perciò tendiamo ad affrontarli emotivamente. Questo produce nelle menti dei nostri figli una struttura autoritaria irregolare e inconsistente. Ieri, non stavate bene emotivamente e il rumore in casa vi ha fatto impazzire e avete sgridato i vostri figli. Oggi vi sentite bene e lo stesso rumore che li ha messi nei guai ieri non li mette nei guai oggi.

Purtroppo, invece di crescere nel senso di bisogno e di sottomissione all’autorità che Dio ha posto nella loro vita, molti bambini diventano meteorologi emotivi. Imparano che le regole in casa cambiano in base all’umore del genitore presente, quindi controllano costantemente il clima per capire cosa possono fare e cosa no. Dato che l’impegno e l’autorità genitoriale sono inconsistenti, anche la loro ubbidienza diventa inconsistente. Il processo conversazionale non va avanti, i figli non crescono, e i genitori non sono quello strumento di cambiamento che Dio li ha chiamati ad essere. Possiamo fare di meglio. 

 

Seguire il Padre

Se volete essere parte del processo del Padre nelle vite dei vostri figli, dovete impegnarvi a farlo come Lui vuole. In altre parole: se volete essere strumenti nelle mani del Padre, dovete sottomettervi non solo al Suo lavoro, ma anche al Suo carattere. Ora, lasciatemi essere onesto. Ciò che ostacola una buona genitorialità non è la mancanza di buone opportunità, né la personalità dei vostri figli. Una sola cosa ostacola l’essere genitore: il carattere del genitore. Trasformiamo momenti donati da Dio in ragioni per arrabbiarci. Rispondiamo con impazienza alle situazioni che invece richiedono pazienza. Ci inorgogliamo nei momenti in cui siamo chiamati ad ammettere che siamo molto simili ai nostri figli. Lanciamo minacce in momenti in cui è necessaria una tranquilla saggezza. Ci offendiamo personalmente laddove siamo chiamati alla compassione e alla comprensione. Spesso siamo arrabbiati con i nostri figli non perché hanno infranto la legge di Dio, ma perché hanno intralciato le leggi della nostra pace e della nostra comodità. Ci sono momenti in cui pretendiamo, ma dovremmo servire. E purtroppo ci sono momenti in cui siamo arrabbiati perché i nostri figli hanno bisogno di noi per camminare e ci costringono ancora una volta a fare i genitori.

Il tipo di educazione che ho descritto in questo articolo richiede pazienza, umiltà, autocontrollo, sottomissione, gentilezza, amore, fedeltà e gioia. Siamo onesti: nessuna di queste qualità è naturale per noi. Sarebbe giusto per tutti noi dire: “Se questo è ciò che è richiesto per essere un buon genitore, allora non lo sarò mai”. Ma la buona notizia è che non siamo stati lasciati alle nostre sole forze e risorse. Avete notato qualcosa nella lista delle qualità caratteriali che sono necessarie per noi per essere parte del processo di Dio nella vita dei nostri figli? Queste qualità caratteriali vengono tutte da Galati 5:22-23. Sono ciò che è popolarmente conosciuto come il “frutto dello Spirito”. Voglio che pensiate a queste qualità con me per un momento.

Se considerate queste qualità caratteriali come obiettivi morali che avete il compito di raggiungere, vi sembreranno irraggiungibili e scoraggianti. Ecco la verità radicale che come genitori dovete capire. Queste qualità caratteriali non sono uno standard morale che Dio ci pone davanti e aspetta che raggiungiamo. No, sono i doni morali di un Dio di grazia gloriosa. Cosa significa questo? Significa che Dio sapeva che, senza il Suo intervento a nostro favore, non avremmo avuto nessuna di queste qualità caratteriali che governano i nostri cuori e, di conseguenza, modellano le nostre risposte ai nostri figli.

 

Nessuna di queste caratteristiche è naturale per i peccatori come noi. Il peccato getta ognuno di noi non solo in un dramma morale, ma anche in un dilemma morale. Qual è il dilemma? È che ciò che Dio ci assegna, ciò che si aspetta da noi e ciò di cui vuole che facciamo parte, non siamo in grado di farlo perché non abbiamo il carattere naturale per farlo. Ma la buona notizia è che il messaggio della Bibbia non è che Dio ci mette davanti uno standard inattuabile e poi si siede e ci giudica per i nostri fallimenti. No, il messaggio è che Dio ci mette davanti uno standard senza compromessi, poi manda suo Figlio per soddisfare perfettamente quello standard per conto nostro, così che possiamo essere liberi di ammettere i nostri fallimenti e andare da Dio per aiuto.

La croce di Gesù Cristo significa che non devo negare la mia lotta come genitore, non devo comportarmi come se fossi qualcosa che non sono, e sicuramente non devo nascondermi dall’unico che può aiutarmi.

 

Ma c’è di più! Il passo di Galati 5 mi insegna che Dio mi benedice non solo con il perdono, ma anche con un nuovo potenziale. Gesù è morto non solo per perdonarmi, ma per la Sua grazia, anche per trasformarmi. L’elenco delle qualità che abbiamo considerato è il dono della Sua grazia, dato ad ogni credente. Gesù è morto affinché le persone che non amano diventino amorevoli, i lamentosi diventino gioiosi, i bellicosi diventino pacificatori, le persone impazienti diventino disposte ad aspettare, e le persone scortesi diventino note per la loro gentilezza. Tra il “già” della nostra conversione e il “non ancora” del nostro ritorno a casa, questo è ciò su cui Dio sta lavorando nel nostro cuore e nella nostra vita.

Egli lavora attraverso tutte le situazioni mondane, i luoghi e le relazioni della nostra vita per trasformarci progressivamente con la Sua grazia. Il vostro Padre celeste vi ha nel suo processo di grazia affinché abbiate ciò di cui avete bisogno per essere parte del suo processo di grazia nella vita dei vostri figli.

 

Egli vi fa da genitore con una misericordia paziente in modo che siate equipaggiati per essere in grado di fare da genitori ai vostri figli con la stessa grazia, passo dopo passo, che vi viene data ogni giorno. E nei giorni in cui siete tutt’altro che pazienti, ci sono due cose da ricordare.

Primo, tutti i vostri fallimenti sono già stati perdonati, quindi potete ammetterli umilmente, confessarli e cercare l’aiuto di Dio.

Secondo, dovete ricordare che non siete intrappolati nel vostro ciclo di fallimenti perché un Dio di abbondante grazia è all’opera per cambiarvi, farvi maturare e crescere in modo che progressivamente voi siate più spesso parte di ciò che Egli vuole fare nei vostri figli e meno spesso ostacolo.

Come i vostri figli, non siete abbandonati a voi stessi, perché Dio vi benedice ogni giorno con la Sua presenza e la Sua grazia, in modo che voi possiate trasmettere la stessa grazia ai vostri figli. Come voi, hanno bisogno di confessare che non sono all’altezza. E poiché non sono all’altezza, non solo hanno bisogno delle vostre cure parentali, ma, cosa ancora più importante, hanno bisogno del programma di misericordia del Padre celeste che dura tutta la vita e cambia il cuore.

 

 

Quest’articolo è stato adattato da Parenting: 14 Gospel Principles That Can Radically Change Your Family di Paul David Tripp in Italiano “Genitori cristiani” pubblicato da ADI Media. 

 

 

Traduzione a cura di Rebecca Iacone

 

Tematiche: Educazione dei figli, Famiglia, Genitori

Paul D. Tripp

Paul David Tripp 

È pastore, scrittore e conferenziere. E’ presidente di Paul Tripp Ministries, la cui missione consiste nell’applicare la potenza trasformatrice di Gesù Cristo alla vita quotidiana. Questa visione lo ha portato a scrivere 17 libri sulla vita cristiana, a realizzare 14 serie di insegnamenti e a viaggiare in giro per il mondo per parlare come oratore di conferenze. La passione che motiva Paul nel suo ministero è aiutare le persone a capire come il vangelo di Gesù Cristo offra speranza concreta in tutte le circostanze che le persone vivono in questo mondo travagliato.

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