Ero un predicatore credente che non predicava il Vangelo

 

 

 

 

Sono stato un ministro del Vangelo che per molti anni non ha predicato il Vangelo al suo gregge. Com’è successo? Lasciatemi fare un passo indietro.

 

Siamo nei primi anni quaranta. Immaginate un giovane zelante in piedi su un tavolo da biliardo nella piccola città di DuBois, nella Pennsylvania occidentale, che predica il Vangelo a mio padre e ai suoi amici. Mio padre trascorreva la maggior parte del suo tempo libero da adolescente nella sala da biliardo fumando sigarette e sprecando denaro. È cresciuto in una chiesa liberale. Non aveva mai ascoltato il Vangelo fino a quando un audace, autoproclamato araldo della buona novella appoggiato a un tavolo da biliardo annunciò che “Cristo è morto per gli empi”.

 

Il messaggio della croce fu chiaramente annunciato ma senza risultati immediati. Il giovane predicatore non vide mai il frutto della sua fatica; morì durante la seconda guerra mondiale. Poco dopo la guerra Dio salvò i miei genitori appena sposati e, per il resto della sua vita, mio padre rimase grato per quel giovane che inizialmente gli portò il messaggio della grazia salvifica. Visse il resto dei suoi giorni impegnandosi per il Vangelo.

Lavorava come DJ della radio top-40. Ogni giorno interrompeva la trasmissione dicendo: “Questo è il vostro amico campagnolo, Charles Archibald Moore, che vi saluta e vi incoraggia a riporre la vostra fede e la vostra fiducia in Gesù Cristo e nel suo prezioso sangue”. Non si è mai vergognato del Vangelo e ha sempre considerato l’abilità di un predicatore in base a quante volte menziona “il sangue di Gesù Cristo”.

 

Andiamo avanti velocemente fino al 1961. Sono nato lo stesso giorno in cui è stata sepolta la mia nonna materna. Al suo funerale, mio zio giunse alla fede salvifica attraverso la predicazione di quello stesso vangelo. Tutto questo per dire che il Vangelo è stato il fulcro della nostra vita familiare molto prima che io nascessi. Non lo faccio notare per vantarmi ma per affermare che Dio mi ha benedetto facendomi nascere in una casa dove il Vangelo era una priorità. Alla fine, Dio mi ha condotto alla vita spirituale all’età di sedici anni quando, dopo aver ascoltato il Vangelo per l’ennesima volta, lo Spirito Santo mi ha rigenerato e mi ha concesso il ravvedimento e la fede salvifica.

 

Ho trascorso gli anni del mio college condividendo il Vangelo in modo deciso con le persone che si erano perse a causa dell’influenza di un ministero del campus. Mi sono laureato all’Università della Georgia nel 1984 e due giorni dopo ho iniziato il mio primo ministero. Ho lavorato con entusiasmo come direttore dei giovani e i miei sforzi evangelistici hanno dimostrato che ero pienamente convinto che il potere di Dio per la salvezza si basi sul Vangelo. Anche se il mio metodo a quel tempo era decisionista, il mio impegno per quegli adolescenti era sincero e genuino.

 

Grazie a Dio c’è stato un grande cambiamento nella mia teologia in questa fase della vita. Le verità della soteriologia riformata mi toccarono il cuore e il mio entusiasmo per salvare le persone perdute rimase. Col tempo ho conseguito un M.Div. e sono diventato il pastore della North Shore Baptist Church di Bayside, NY. Se doveste ascoltare i miei sermoni dal 1984 al 2005—e vi suggerisco vivamente di non investire il vostro tempo in questo modo—sarebbe difficile trovare un solo messaggio in cui non predicassi il Vangelo ai non credenti. Sono cresciuto con il Vangelo, ho creduto al Vangelo, ho predicato il Vangelo!

 

Eppure, le mie predicazioni e tutto il mio ministero erano inconsistenti. C’era sempre una parte del messaggio dedicata ai non credenti. Dicevo loro in termini chiari la necessità di venire per fede a Cristo per la vita eterna. Non rimpiango per come mi sono rivolto a chi è nemico di Dio. C’era il Vangelo in ogni messaggio che ho predicato, ma c’era un problema: era limitato ai non convertiti. Una volta spuntata la casella della chiamata obbligatoria alla salvezza, predicavo il resto del sermone ai credenti. La sezione del messaggio dedicata alla crescita spirituale poteva essere fedele al testo, ma era di solito dettata da motivazioni moralistiche e/o legalistiche.

 

Com’era possibile questo? Nella mia visione del mondo, il Vangelo era per i non salvati—e solo per i non salvati—. L’applicazione pratica per la vita cristiana quotidiana era segnata da lunghe liste di cose da fare e di solito motivata dal senso di colpa e di vergogna. I messaggi includevano sempre un invito come “venite a Gesù per la salvezza”, ed erano, poi per la maggior parte, discorsi motivazionali basati sulle opere, con il supporto di capitoli e versetti. Questo era tristemente vero perché non avevo capito che il Vangelo è sia per i non salvati sia per i salvati, sia per l’evangelizzazione sia per la santificazione.

 

Non stavo nascondendo intenzionalmente l’aiuto fornito dal Vangelo ai santi; semplicemente non capivo che il Vangelo è per i credenti. Come ho fatto a non capirlo quando è così evidente nel Nuovo Testamento? Non lo saprò mai. Posso, tuttavia, paragonarlo alla mia scoperta delle dottrine della grazia. Quando la sovranità di Dio su tutte le cose mi è stata indicata, l’ho vista improvvisamente ovunque nelle Sacre Scritture. Era come se qualcuno mi avesse sottratto la Bibbia nel cuore della notte e avesse inserito in ogni pagina dei versetti che sostenevano la gloriosa verità che “la salvezza appartiene al Signore”. Allo stesso modo, quando mi è stato fatto notare che il Vangelo è per i salvati, è stata una rivelazione altrettanto profonda. Per ironia, molti dei versetti che sostengono in modo inequivocabile il fatto che i cristiani hanno bisogno del Vangelo erano versetti che avevo imparato a memoria da bambino. Per questo è così importante insegnare non solo ciò che un versetto dice, ma anche ciò che significa.

 

Dio si è servito del mio desiderio di approfondire il tema della fondazione di chiese per rivelarmi questa verità. Nel 2005 ho conosciuto alcuni uomini che facevano parte di una chiesa di Sovereign Grace. Conoscevo poco del loro ministero. Sapevo che avevano una buona musica e che erano molto fecondi nel fondare chiese. Quando mi invitarono a partecipare a una conferenza di pastori nell’aprile del 2005, ci andai con l’intenzione di imparare qualcosa su come la nostra chiesa potesse migliorare nel fondare chiese a New York. Le mie intenzioni erano nobili ma Dio aveva riservato per me qualcosa di molto più importante.

 

All’epoca non ero molto abile nel fondare chiese e, purtroppo, quella conferenza non ha fatto nulla per migliorare le mie capacità. Ancora oggi, quindici anni dopo, sono ancora relativamente carente nella fondazione di chiese. Tuttavia, sono stato gentilmente portato a qualcosa di infinitamente più prezioso, proprio il chiaro insegnamento della Scrittura che il Vangelo è di primaria importanza nella vita di un figlio di Dio. In quella conferenza, il pastore Mike Bullmore, di Bristol, Wisconsin, ha predicato un sermone intitolato “La centralità pratica del Vangelo”. Una luce si è accesa nella mia testa e la mia vita è stata cambiata per sempre. Il piccolo libro arancione di C.J. Mahaney, The Cross Centered Life, ha rafforzato tutto ciò che ho imparato a quella conferenza. Fui ulteriormente aiutato dal libro di Jerry Bridges nel suo capolavoro, The Gospel for Real Life.

 

Ricordo ancora l’incontro profondo e rivoluzionario che ho avuto con Dio e la sua Parola. Queste verità che hanno invaso il mio pensiero e la mia predicazione hanno avuto un profondo impatto anche sul mio cuore e sul mio ministero. Non ho una terminologia sufficiente per esprimere a parole la gioia che ha inondato il mio cuore quando ho visto che ogni aspetto della mia vita in Cristo è definito dal fatto che Cristo, il mio Redentore, ha sofferto al mio posto e che è risorto per la mia giustificazione. Ancora una volta, è stato proprio sotto i miei occhi per tutto il tempo e non l’avevo visto.

 

Tutto ciò che dico, può essere dimostrato semplicemente leggendo le parole scritte nella Bibbia. Non è necessario avere un dispositivo di decodifica speciale per vedere che il Vangelo è per chi è rigenerato. Questo glorioso vangelo arriva in profondità in tutti gli aspetti della vita. Una nuova enfasi sul Vangelo porterà contemporaneamente una più profonda convinzione del peccato e un più dolce sollievo quando sarà applicato all’anima. Ho sempre vissuto con un sistema di valori molto legalistico, basato sulle prestazioni. Nella mia teologia, il concetto di “grazia” ha sempre avuto un’enfasi forense rispetto alla mia giustificazione. Per essere chiari, ci credo ancora! Non ho mai potuto applicare la “grazia” nella vita quotidiana fino a quando non ho visto i modi in cui il Vangelo illumina e influenza la vita cristiana. Tutte queste connessioni con Cristo crocifisso hanno cambiato radicalmente il modo in cui ho vissuto, insegnato e svolto il mio ministero.

 

La mia comunità, quando ho trasmesso il mio ritrovato amore per il Vangelo, l’ha subito abbracciato con gioia. In effetti, non ricordo che alcuno abbia opposto resistenza alla priorità assoluta che il Vangelo è di primaria importanza. Quindici anni dopo, è un piacere scrivere quest’articolo e ricordare la storia di come Dio abbia toccato il mio cuore con queste gloriose verità.

 

Permettetemi di citare alcuni esempi della Scrittura su come il Vangelo abbia illuminato il mio pensiero, la mia predicazione e la mia vita.

 

  • Dare: 2 Corinzi 8:9 “Infatti, voi conoscete la grazia del nostro Signore Gesù Cristo il quale, essendo ricco, si è fatto povero per voi, affinché, mediante la sua povertà, voi poteste diventare ricchi”.
  • Servizio: Marco 10:45 “Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.
  • Matrimonio: Efesini 5:25 “Mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei”.
  • Purezza: 1 Corinzi 6:20 “Infatti siete stati comprati a caro prezzo, glorificate dunque Dio nel vostro corpo”.
  • Perdono: Efesini 4:32 “Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo”.

 

Sembra così strano ora ma, come ho detto all’inizio, sono stato in realtà un ministro del Vangelo che per molti anni non ha predicato il Vangelo al suo gregge.

 

Anche adesso ho una lotta settimanale (a volte giornaliera) per mantenere Cristo e il suo vangelo come caratteristica preminente dei miei sermoni e del mio servizio. Sono lieto che mi sia continuamente ricordato ciò che Paolo ha detto a un gruppo di cristiani a Corinto: “Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi” (1 Corinzi 15:1).

 

Perché l’apostolo dovrebbe dare quest’avvertimento a chi già lo sa? Perché dovrebbe rilevare il Vangelo (che è di primaria importanza) a persone che sono già state salvate da esso? Perché il Vangelo non è solo il mezzo con cui siamo salvati, ma è anche il mezzo con cui camminiamo in questa vita.

 

Colossesi 2:6 “Come dunque avete ricevuto Cristo Gesù, il Signore, così camminate in lui”.

 

Ho sempre pensato a questo verso, ma non ho mai compreso questo verso!

 

In che modo abbiamo ricevuto Cristo? Attraverso il Vangelo! Allo stesso modo, attraverso quello stesso vangelo dobbiamo camminare.

 

Esaminate la vostra vita, il vostro ministero e i vostri sermoni. Il messaggio di Cristo crocifisso caratterizza in modo inconfondibile la vostra persona? Io stesso devo ripetere a me stesso questa domanda regolarmente. Speriamo che un esame personale pieno di grazia, guidato dallo Spirito, possa focalizzare la vostra attenzione sulla croce. E, si spera, ci sarà una gioia corrispondente che accompagnerà questa verità.

 

 

Traduzione di Andrea Lavagna.

 

Tematiche: Predicazione, Vangelo

Ed Moore 

Ed Moore 

 

E’ il pastore della North Shore Baptist Church di Bayside, New York.

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