È biblico che le chiese richiedano la decima?

 

Con la decima regolarmente inclusa negli statuti di tante chiese, i pastori o gli anziani devono considerare ogni membro responsabile a donare per il ministero?

Ecco alcune riflessioni…

 

Osservazione Biblica 1.

Dovremmo istruire la comunità nel suo insieme a donare (vedi 2 Cor. 8-9; 1 Cor. 9:14 ), ma non possiamo richiederlo al singolo individuo, per esempio minacciando una scomunica. Dopo tutto il popolo di Dio dovrebbe dare “non di mala voglia né per forza”, ma gioiosamente (2 Cor. 9:7).
Quindi non possiamo obbligare nessuno.

 

Osservazione Biblica 2.

Il Nuovo Testamento non stabilisce una percentuale precisa di quanto la gente debba donare, come invece troviamo in diversi brani dell’Antico Testamento. Così, spieghiamo questi “quanto” come principi:

1) “…metta da parte per conto suo ciò che può in base alle sue entrate…” (1 Cor. 16:2).
2) “…hanno abbondato nelle ricchezze della loro liberalità”, “…secondo le loro possibilità” “…cercate di abbondare anche in quest’opera di grazia” (2 Cor. 8:2,3,7).

Questi due insegnamenti sono in attrito in modo significativo. Da una parte dovremmo rimuovere il peso di una falsa colpevolezza e di leggi meramente umane e fare in modo che la gente faccia calcoli ragionevoli su quanto può donare, mentre ci prendiamo cura dell’altra gestione assegnata da Dio. D’altro canto, dovremmo generalmente incoraggiare a essere generosi e di credere in Dio riguardo al benessere economico.

 

Applicazione Pastorale 1.

Non ho l’abilità di determinare se un individuo pecca o agisce per fede riguardo a quanto tanto o poco sta donando. Non ho “occhi con raggi X” che vedono nel cuore, ne possiedo un calcolatore divino capace di stimare tutte le variabili delle circostanze di una persona, delle entrate, debiti, costi, opportunità e così via, al fine di indicar loro il modo giusto e saggio per un equilibrio nell’offerta.

 

Applicazione Pastorale 2.

Certamente bisogna predicare alla congregazione nella sua interezza, quindi dal pulpito, riguardo al donare.

 

Applicazione Pastorale 3.

È certamente accettabile, persino buono, informarsi occasionalmente dai membri, nell’occasione del discepolato individuale, sulla loro attitudine rispetto al donare; non lo farei in modo specifico, ma nel contesto di informazioni relative ad altre aree della loro vita. “Come senti di stare spiritualmente? Come è il tempo per la preghiera? Lotta alle tentazioni? Tempo con i figli? Come va con il donare e la tua generosità? Come vanno i rapporti al lavoro? In altre parole nella mia cura personale per i membri della chiesa dovrei essere interessato se Gesù è onorato come Signore in ogni aspetto della vita di una persona, incluso il conto in banca, ma non in modo che si distingua da ogni altra area.

 

Applicazione Pastorale 4.

Farò questa domanda (come pure domande in altre aree sensibili, per esempio la concupiscenza), valutando sempre la quantità di fiducia che ho nella relazione. In generale, devo avvertire che la persona si predisponga bene a imparare e abbia fiducia in me prima di addentrarmi in questi argomenti sensibili. Questa è una regola generale, non assoluta.

 

Applicazione Pastorale 5.

Non credo che gli anziani debbano mai esaminare i registri finanziari dei donatori della chiesa , o le quantità donate da loro, per due semplici ragioni:

– Primo, ci sarebbe la tentazione da parte degli anziani di trattare in modo speciale i “grandi” donatori.

– Secondo, non è utile pastoralmente parlando. Potresti vedere che Paolo Rossi sta dando un importo molto basso in base a quello che credi sia il suo introito del suo studio legale. Tuttavia, tu non conosci tutte le sue circostanze. Potrebbe avere una buona ragione e rispettosa di Dio per dare quello che sta dando.

Pensi veramente che il Nuovo Testamento insegni che gli anziani debbano sapere ciò che ogni membro dona e quindi debbano chiedere a ogni membro di aprire i loro estratti conto per controllare ogni volta che hai un sospetto? O assillare i credenti come fanno gli investigatori per le frodi assicurative? Credo proprio di no. Tale comportamento produrrebbe sospetto, paura e legalismo nella chiesa.
Ecco la mia linea guida: predichiamo sull’essere generosi. Discepoliamo, incoraggiamo la gente a fidarsi di Dio sulle questioni relative al denaro, ma lasciamo tutti i dettagli a loro e all’opera dello Spirito Santo nei loro cuori, sapendo che il Nuovo Testamento lascia la libertà su quanto una persona debba dare.

 

 

J Leeman è l’autore di:

 

 

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Tematiche: Chiesa, Crescita spirituale, Denaro, Disciplina, Ministero, Vita Cristiana

Jonathan Leeman

Jonathan Leeman 

 

Jonathan Leeman è il capo redattore del ministero di 9Marks. Ha conseguito un master in scienze politiche. Dopo la chiamata al ministero, Jonathan ha ottenuto un Master of Divinity e un dottorato in teologia, lavorando come pastore ad interim.

Oggi è il curatore dei libri di 9Marks e del 9Marks Journal, ed è co-conduttore di Pastors Talk.  Ha scritto per diverse pubblicazioni ed è autore o curatore di numerosi libri.

Jonathan vive con sua moglie e le quattro figlie vicino a Washington, DC e serve come anziano presso la Chiesa Battista Cheverly. Insegna come docente a contratto presso il Midwestern Baptist Theological Seminary, il Southern Baptist Theological Seminary e il Reformed Theological Seminary.

E’ autore di numerosi libri, tra cui “Essere un membro di Chiesa (Coram Deo, 2020), “La disciplina di Chiesa(Coram Deo, 2020) e Riscoprire la Chiesa (Coram Deo, 2021).

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