Dipendi da tuo marito: non idolatrarlo!
Mio marito e io avevamo cinque minuti prima che uscisse per andare al lavoro e avevamo molto di cui discutere. Per fortuna, i bambini stavano giocando tranquillamente al piano di sotto, quindi ci siamo sistemati in un angolo della nostra camera da letto e abbiamo iniziato a parlare. Quando il tempo a disposizione è terminato, stavo ancora scaricando due giorni di fardelli e stavo per mettermi a piangere, lui si è avvicinato, mi ha afferrato delicatamente il ginocchio e ha detto: “Ti amo. Mi piacerebbe saperne di più, ma devo proprio andare a lavorare”.
Come poteva abbandonarmi quando chiaramente non stavo bene? Sebbene i miei fardelli fossero pesanti, la maggior parte di questi erano problemi quotidiani; non eravamo nel mezzo di una crisi. Volevo semplicemente che qualcuno ascoltasse ed entrasse in empatia con le mie battaglie. Anche se mio marito voleva sinceramente confortarmi, ha dovuto andarsene. Come potrei andare avanti durante la giornata senza la sua presenza?
Proprio mentre stavo per pregarlo di restare a casa, ho capito una cosa: Dio non sarebbe andato da nessuna parte e io avevo trascurato di portargli i miei pesi.
Il dono perfetto (ma non definitivo) di Dio
Se tu, come me, hai un marito amorevole, dipendi da lui in diversi modi. Fai affidamento su di lui per ascoltare con attenzione, offrire la saggezza biblica, guidare te e la tua famiglia e soddisfare i tuoi bisogni e motivi spirituali. È sbagliato dipendere dai nostri mariti? Ovviamente no. Dio ha assegnato ai mariti ruoli particolari nel matrimonio e le mogli possono aspettarsi che i loro mariti servano le loro famiglie in quei modi (Ef.5:25-33).
È sbagliato dipendere dai nostri mariti? Ovviamente no!
Tuttavia,è possibile per noi trasformare i doni buoni in doni definitivi. Spesso ci aspettiamo che i nostri mariti provvedano a noi emotivamente e spiritualmente e ci dimentichiamo di aggrapparci al Signore.
Paolo avverte che anche se una moglie cristiana è impegnata con Cristo, il suo cuore sarà inevitabilmente diviso, volendo piacere sia al Signore che a suo marito (1Cor.7:33–35). La sfida che affrontiamo nel matrimonio è discernere un equilibrio tra una sana dipendenza dai nostri mariti e la dipendenza definitiva da Dio.
Ecco tre modi per dipendere da tuo marito senza idolatrare il suo ruolo nella tua vita.
1. Onora i suoi doni
Dio dona a ogni marito doni e capacità uniche (Rom.12:6–8). La personalità di tuo marito e il modo in cui esercita i suoi doni sono anche doni di Dio per te. Quindi, dovresti onorare i doni di tuo marito e apprezzare con gioia le sue capacità che migliorano in modo concreto il tuo matrimonio.
Per quanti doni possano avere i nostri mariti hanno capacità limitate. Non saranno attrezzati al punto di gestire ogni situazione, portandoci, forse, a delusioni ingiustificate. Il marito di un’amica potrebbe mostrare doni diversi dai nostri e potremmo essere tentate da invidia, amarezza o risentimento. Se brontoliamo o ci lamentiamo dei doni che i nostri mariti non procurano al nostro matrimonio, questo potrebbe essere indice di dipendenza malsana. Forse pretendiamo troppo.
Tuo marito non può soddisfare tutti i tuoi bisogni, e neanche eserciterà perfettamente i doni che Dio gli ha dato. Ma i limiti dei nostri mariti servono a indicarci Colui che è senza limiti (Sal.147:5). Solo Dio ci equipaggia e ci soddisfa con tutto ciò di cui abbiamo bisogno per la vita e la pietà (2Pt.1:3). Con gli occhi fissi su Gesù, il dono perfetto, possiamo onorare i doni di nostro marito e resistere alla tentazione di criticare le sue imperfezioni.
2. Ricerca la sua saggezza
In più di un’occasione, mio marito ha dispensato saggezza pratica e biblica in un momento difficile come genitori o per prendere una decisione importante. Apprezzo il suo contributo e voglio sentire le sue opinioni. Poiché Dio ha concepito mariti e mogli come collaboratori nel regno di Dio, dovremmo parlare, pregare e prendere decisioni come una coppia (Gen.1:27–28). Quando cerchiamo la saggezza dai nostri mariti, perseguiamo l’unità e ci impegniamo a lavorare insieme per la gloria di Dio (Ef.5:31).
Più di una volta, anche il consiglio di mio marito si è dimostrato sbagliato o la decisione che abbiamo preso non è andata come previsto. È allettante dare la colpa ai nostri mariti per le conseguenze o minacciare di non chiedere mai più il loro consiglio. In questi momenti, dobbiamo ricordare che i nostri mariti hanno una conoscenza limitata. A volte le loro decisioni saranno infauste e la loro conduzione imperfetta.
Un marito offre un enorme conforto, ma solo Dio è il nostro rifugio e la nostra forza.
Dio è la fonte e il dispensatore di ogni sapienza (Giacomo1:17). La sua sapienza è inscrutabile, ricca e affidabile (Rom.11:33). Quando viviamo in completa dipendenza da Cristo siamo in grado di accettare con garbo la saggezza limitata dei nostri mariti. Noi incitiamo, ricerchiamo e ci appoggiamo alla saggezza dei nostri mariti, ma lo facciamo sapendo che dipendono dalla sapienza di Dio tanto quanto noi (Prov.2:6).
3. Aggrappati al suo conforto
Se hai attraversato del dolore, una perdita o sogni infranti durante il tuo matrimonio, conosci il conforto che un marito può offrirti: un caldo abbraccio, un orecchio pronto all’ascolto, una volontà di testimoniare i tuoi terribili pianti: questi sono teneri atti di misericordia. Conosco bene questo conforto nella sofferenza e sono così grata a Dio per avermi concesso un compagno.
Ma a volte i nostri mariti saranno assenti durante i nostri momenti più bui. Potrebbero soffrire in modo diverso e non dare un conforto adeguato. Quindi dobbiamo sempre aggrapparci a Gesù, perché è l’amico che è più affezionato di un marito (Prov.18:24). Non ci lascerà mai né ci abbandonerà (Eb.13:5). Quando arriva la tragedia, Cristo ci da il massimo conforto, perché si è caricato del nostro dolore ed è familiare con la sofferenza (Is.53:3–4). Un marito offre un grande conforto, ma solo Dio è il nostro rifugio e la nostra forza (Sal.46:1).
Spera solo in Cristo
Un marito è un buon dono, un saggio consigliere e un confortevole rifugio. Spero che ogni moglie possa sperimentare questo nel suo matrimonio. Ma anche il miglior marito non potrà mai soddisfare pienamente le nostre anime bisognose.
Dobbiamo riporre la nostra speranza solo in Cristo (1Pt.1:13). Perché sappiamo che un giorno Gesù, lo sposo perfetto, tornerà per ricevere la sua sposa, e noi lo celebreremo perfettamente, lo vedremo pienamente e ci aggrapperemo a lui per sempre. Quando portiamo questo tipo di speranza viva nel nostro matrimonio, possiamo ben dipendere dai nostri mariti perché le nostre anime sono soddisfatte solo in Dio (1Pt.1:4; Sal.107:9).
Traduzione a cura di Maddalena Bennardo
Tematiche: Marito, Matrimonio, Moglie, Vita Cristiana
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