Dieci cose che dovresti sapere sulle confessioni e sui credi storici della Chiesa

 

 

1. I credi sono sinceri

Le sette nascondono ciò in cui credono finché non ti ritrovi talmente risucchiato nel loro vortice da non riuscire più a venirne fuori. Le chiese oneste fanno l’esatto opposto: esse proclamano ciò in cui credono e, nel caso dei credi e delle confessioni migliori, specificano anche alcune cose in cui non credono. Vogliamo che tutti sappiano quali sono le idee e i fatti più importanti rivelati o negati dalla Bibbia, perciò li riassumiamo nei nostri credi.

 

2. I credi promuovono l’unità

I migliori riassunti dottrinali promuovono l’unità della Chiesa. Essi ci aiutano a identificare gli elementi che abbiamo in comune con altri cristiani attraverso un insieme condiviso di priorità e di insegnamenti, ma non si limitano a questo. Questi riassunti hanno anche il potenziale di creare pace nella Chiesa, poiché, grazie ad essi, le persone che visitano una determinata chiesa potranno subito vedere quali sono i suoi insegnamenti e confrontarli con la Scrittura. Quest’ultima è l’unica base su cui gli insegnamenti cristiani dovrebbero essere fondati. Evitare camuffamenti dottrinali minimizza le sorprese spiacevoli.

 

3. I credi sono antichi

I credi cristiani classici sono stati scritti nei primi secoli di storia della Chiesa, mentre la maggior parte delle confessioni è stata scritta durante la Riforma protestante. Questa è una buona cosa. Quando si tratta di dichiarazioni dottrinali (e di molte altre cose!), l’età non è un problema, bensì un beneficio. Studiare questi testi è utile in quanto essi ci ricordano che il cristianesimo non è stato inventato la settimana scorsa.

 

4. I credi e le confessioni possono essere lunghi

Le confessioni e i credi lunghi sono utili. Spesso le confessioni di fede delle chiese evangeliche sono troppo corte e non abbastanza teologiche. A mio avviso, se vogliamo essere dei fedeli testimoni di Cristo nella nostra generazione, la Chiesa dovrebbe definire la propria posizione teologica nei minimi dettagli piuttosto che accontentarsi di elencare solo i punti essenziali. Una decina di punti dottrinali su un sito web probabilmente non basta a far prosperare la Chiesa, né a promuovere la sua missione, che non è solo quella di evangelizzare, bensì anche di insegnare alle nazioni. I grandi credi e le grandi confessioni offrono una fede vasta e una visione ben accetta del Dio trino e della sua opera, nonché dichiarazioni più robuste del vangelo di Cristo.

 

5. I credi ci ricordano che non siamo soli

I credi classici ci ricordano che non siamo i soli a leggere la Bibbia. Leggiamo la Bibbia come un unico corpo e nel farlo troviamo unità. Recitando un credo in chiesa dichiariamo di comprendere la Bibbia in modi simili a come l’hanno compresa altri cristiani nel corso del tempo e in tutto il mondo.

 

6. I credi e le confessioni mettono in luce i disaccordi

I credi ci mostrano anche i nostri disaccordi, e anche questa è una buona cosa. È molto meglio parlare delle nostre differenze piuttosto che nasconderle e far finta che non esistano. Nel primo decennio del Cinquecento, con la Riforma protestante, furono molte le cose apprese e le dottrine dibattute tra i riformatori e la Chiesa cattolica romana, tanto che i credi furono sostituiti da dichiarazioni più lunghe contenenti le dottrine a cui i cristiani aderivano.

 

I credi erano ancora in uso, soprattutto nell’adorazione, tuttavia i luterani e i cristiani riformati iniziarono a scrivere delle confessioni che avevano lo scopo di affermare il loro pensiero. Queste confessioni esprimevano in modo dettagliato le dottrine condivise con la fede cattolica romana, ma anche i punti di disaccordo con il cattolicesimo romano. Riguardo a questi punti, essi si sentivano costretti a ritornare agli insegnamenti della Chiesa primitiva e soprattutto della Bibbia.

 

Inoltre, le confessioni mettono in luce i temi su cui gli stessi riformatori non erano d’accordo tra di loro. Questo è utile; sapere quali sono le cose su cui non siamo d’accordo favorisce il dialogo, mentre vivere con delle etichette di cui non si conosce il significato produce solo conflitti.

I credi non fungono solo da strumenti di insegnamento, bensì anche di adorazione. Essi ci ricordano il motivo per cui siamo riuniti, ovvero per chi è Dio e per ciò che egli ha fatto.

 

7. I credi e le confessioni ci aiutano a imparare

I credi e le confessioni fanno molta attenzione al modo in cui vengono formulate le frasi. Essi forniscono delle etichette che facilitano l’apprendimento delle dottrine cristiane. Questi documenti sono degli strumenti di apprendimento che ci aiutano a crescere nella nostra conoscenza della fede cristiana.

Grazie a testi come questi, ad esempio, i cristiani non devono più accontentarsi di parlare della “salvezza” solo nella sua accezione più generale. Quando siamo consapevoli di tutto l’insegnamento cristiano, possiamo celebrare la giustificazione, scoprire l’adozione e benedire Dio per la santificazione, la perseveranza e la glorificazione.

 

8. I credi e le confessioni ci aiutano ad evitare gli errori

Proprio come in passato le confessioni e i credi sono stati dei baluardi contro gli errori dottrinali, essi lo sono ancora oggi. Spesso gli eretici sono poco creativi. Nel corso dei secoli i loro errori sono rimasti gli stessi. I credi stabiliscono dei parametri dottrinali che proteggono i principi della Chiesa dalla tendenza sempre più diffusa a credere in tutto ciò che è nuovo e stravagante.

Un consiglio: prima di predicare una dottrina complicata o che si presta facilmente ad essere espressa nel modo sbagliato, può essere utile per i pastori leggere la sezione di un credo o di una confessione che spieghi quella dottrina.

 

9. I credi e le confessioni ci aiutano ad adorare

I credi non fungono solo da strumenti di insegnamento, bensì anche di adorazione. Essi ci ricordano il motivo per cui siamo riuniti, ovvero per chi è Dio e per ciò che egli ha fatto. Anche se sono poco utilizzate, le confessione possono essere utili anche per l’adorazione. Le precisazioni in esse contenute forniscono un materiale più vasto per la lode di quanto non facciano le generalizzazioni. Dire di più riguardo al carattere di Dio e alla grazia del vangelo produce una maggiore fiducia nella preghiera e nella lode.

 

10. Le confessioni e i credi sono biblici

Fin dall’inizio, la parola di Dio ha offerto delle confessioni di fede e il popolo di Dio le ha utilizzate. Nella chiave di volta dei libri di Mosè, i lettori dell’Antico Testamento troveranno la seguente affermazione: “Ascolta, Israele: l’Eterno, il nostro DIO, l’Eterno è uno” (Dt 6:4).

Anche i lettori del Nuovo Testamento possono trovare un esempio di questo quando Paolo fornisce ai Corinzi un riassunto del suo insegnamento: “Infatti vi ho prima di tutto trasmesso ciò che ho anch’io ricevuto, e cioè che Cristo è morto per i nostri peccati secondo le Scritture, che fu sepolto e risuscitò il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e poi ai dodici” (1 Cor 15:3-5).

Quando Paolo dette delle istruzioni a Timoteo, gli ricordò di seguire il modello delle sane parole (1 Tim 1:13), affinché la chiesa non fosse sballottata e non rimanesse nell’incertezza.

I riassunti biblici sono biblici!

 

 

 

Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi

Tematiche: Teologia

Chad Van Dixhoorn

Chad Van Dixhoorn

 

(PhD, Cambridge University) è professore di storia della chiesa e teologia presso il Reformed Theological Seminary. È anche ricercatore onorario presso l’Università dell’East Anglia. Van Dixhoorn ha ricoperto numerosi incarichi pastorali e di insegnamento ed è stato ampiamente riconosciuto per la pubblicazione di un’opera in cinque volumi sull’Assemblea di Westminster, The Minutes and Papers of the Westminster Assembly, 1643-1652.

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