Dal caos a Cristo
Un ringraziamento per la vita di
Ravi Zacharias
(1946-2020)
Migliaia di persone in tutto il mondo, con un senso di gratitudine e con dolore, stanno dicendo il loro addio terreno a Ravi Zacharias, che ci ha lasciato il 19 maggio qualche mese dopo la diagnosi di cancro. Una persona che con la propria vita arricchisce la nostra è degna di onore, e se ci ha arricchito impegnandosi fedelmente nella predicazione e nell’insegnamento, è degna di doppio onore (1 Timoteo 5:17). Ravi era una di quelle persone.
Ho tratto beneficio da molti libri di Ravi e da molti dei suoi messaggi registrati, ma ciò che è rimasto più impresso nella mia memoria è stata la lettura di Can man live without God (può l’uomo vivere senza Dio?) in un momento cruciale della mia vita, circa venticinque anni fa. Non mi ricordo di aver mai letto o ascoltato un intellettuale famoso più fluente e incisivo che abbia scritto o parlato della storia della filosofia occidentale e delle conseguenze, a volte terribilmente brutali, che essa ha avuto sulla civiltà occidentale, specialmente nel XX secolo. Per di più, Ravi era nato e cresciuto in Oriente, in India.
Ravi descrisse, senza peli sulla lingua, le conseguenze psicologiche e sociali dell’inutilità esistenziale e del fallimento morale prodotti dall’ateismo. Se Dio non esiste, l’innato bisogno dell’uomo di dare un senso alla propria vita è senza fondamento; è un castello sulle nuvole. Se Dio non esiste, non abbiamo alcuna base oggettiva per il nostro senso innato e profondamente intuitivo del bene e del male; si tratterebbe di un costrutto umano proiettato su una realtà amorale, forse un adattamento prodotto dalla selezione naturale e volto al progresso dei nostri geni per le generazioni future. Niente di più.
Una volta che l’uomo si rende conto di non aver alcun significato intrinseco e che non esistono assoluti morali, ma che è lui a doverli creare, e una volta che il freno morale del teismo è stato rimosso, ci saranno delle conseguenze. Conseguenze agghiaccianti come la pazzia del superuomo nietzschiano della Germania nazista e l’utopia marxista dell’Unione Sovietica e della Cina, nonché le carneficine senza precedenti ad esse collegate. Oppure, a livello individuale, conseguenze come la violenza e il suicidio che derivano dal nichilismo e dalla disperazione esistenziale.
“Ravi non solo andò instancabilmente alla ricerca della Verità, bensì insegnò e difese instancabilmente la verità in tutto il mondo.”
Una tale disperazione non era solo teorica per Ravi. All’età di diciassette anni, non vedendo alcuna speranza per il futuro, tentò il suicidio nella casa della sua famiglia, a Nuova Delhi. Quello fu un momento di svolta. Gesù, proprio come fa con molti dei suoi discepoli, venne da Ravi quando aveva toccato il fondo e gli dette un futuro e una speranza. Un uomo che lavorava per il movimento Youth for Christ lo visitò in ospedale e lo lasciò con il seguente versetto: “Poiché io vivo, anche voi vivrete” (Giovanni 14:19). In queste parole, Ravi sentì il suo Signore vivente parlargli; fu allora che quell’adolescente ordinario prese una decisione straordinaria: “Non mi darò per vinto finché non avrò trovato la verità”.
Per più di cinquant’anni, Ravi non solo andò instancabilmente alla ricerca della Verità (Giovanni 14:6), bensì insegnò e difese instancabilmente la verità in tutto il mondo. Il frutto delle sue fatiche si trova nell’eredità della Ravi Zacharias International Ministries (RZIM), l’Oxford Centre for Christian Apologetics, Wellspring International (un’organizzazione che si occupa di aiuti umanitari), ventotto libri, e la lista potrebbe andare avanti.
Tutto questo è il frutto di un seme piantato nel letto di un ospedale di Nuova Delhi dopo un tentato suicidio. Direi che il seme era caduto in un buon terreno, anche se all’epoca solo Gesù poteva saperlo. C’era una cosa che Ravi sapeva bene: non poteva vivere senza Dio. Egli si ispirò alle proprie esperienze quando scrisse:
“Quando l’uomo vive lontano da Dio, regna il caos. Quando l’uomo vive con Dio, come ci è stato rivelato dall’incarnazione di Gesù Cristo, la fame della mente e del cuore viene saziata. In Cristo troviamo logica e consolazione man mano che egli ci rivela, nei modi più verificabili della realtà e dell’esperienza, la natura dell’uomo, della realtà, della storia, del nostro destino e della sofferenza.” (Can man live without God, pagina 179)
Ho un’ulteriore ragione per essere grato per la vita e il ministero di Ravi Zacharias: Michael Ramsden. Lo scorso anno, Michael è subentrato a Ravi in qualità di presidente della RZIM, ma per molti anni è stato a capo della succursale europea della RZIM. Agli inizi degli anni 2000, Michael ha gentilmente prestato il suo servizio presso la succursale europea di Desiring God per il breve tempo che essa è durata e in quel periodo siamo diventati amici. Michael non solo è la persona più intelligente che abbia mai conosciuto, bensì anche una delle più umili, sincere e di grande fede. Ravi ha passato il testimone a un altro operaio degno di doppio onore.
Padre, grazie per la vita di Ravi Zacharias. Grazie per avergli fatto capire che non poteva vivere senza di te. Grazie per esserti rivelato a lui quando tutto ciò in cui credeva era che non poteva continuare a vivere. Grazie per la sua fedele e fruttuosa ricerca della verità e per i suoi sforzi degni di doppio onore nella predicazione, nell’insegnamento, nell’evangelizzazione e nel combattere per la fede. Grazie perché, come ha detto Ajith Fernando, in “un’epoca che ha proclamato il rifiuto della verità assoluta come guida principale nella vita delle persone”, Ravi ha dato prova del fatto “che un ministero che si impegna a dimostrare la validità della verità assoluta è tuttora importante e assolutamente necessario”.
Grazie per le centinaia di migliaia di anime che, come la mia, hai arricchito e rafforzato servendoti di Ravi. Grazie perché ha finito la sua corsa, ha conservato la fede, ha lasciato un’eredità di integrità morale e finanziaria e ha goduto di un matrimonio saldo durato quarantotto anni. Grazie per la prossima generazione di leader dei ministeri collegati alla RZIM, i quali stanno prendendo le redini dell’organizzazione e stanno facendo da guide in uno stesso spirito e attraverso lo stesso Spirito. Da’ loro una doppia misura dell’unzione di Ravi. Non ho alcun dubbio che Ravi avrebbe detto insieme a me “Nel nome di Gesù, amen”.
Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi
Tematiche: Biografie
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