Da ragazzo a uomo: i segni della mascolinità (seconda parte)

Quand’è che un ragazzo diventa uomo? Questa non è solo una domanda ipotetica poiché un numero incredibile di ragazzi e giovani uomini sta lottando per rispondere a questa domanda. Molti di loro sono senza padri o altri modelli maschili che siano fedeli nel guidarli e che offrano ispirazione e istruzione. Inoltre, la nostra società è così confusa su questi temi che i ragazzi sono comprensibilmente perplessi. Tragicamente, troppe chiese non affrontano nemmeno questa questione e così seminano una confusione ancora più grande e più colposa.

La prima parte di questa serie presentava sei segni vitali della mascolinità, destinati a definire la transizione da ragazzo a uomo. Ecco ora altri sette segni aggiuntivi che ci aiutano a completare il quadro:

 

  1. Maturità etica sufficiente per prendere decisioni responsabili. Essere un uomo significa prendere decisioni. Uno dei compiti fondamentali della leadership è il processo decisionale. L’indecisione di così tanti uomini contemporanei è la prova di una mascolinità stentata. Naturalmente, un uomo non si affretta a prendere una decisione senza riflessione, considerazione o cura, ma un uomo si mette in gioco nel prendere una decisione e nel mantenerla. Ciò richiede che la responsabilità morale si esprima in un processo decisionale etico maturo che porta gloria a Dio, è fedele alla Parola ed è aperto allo scrutinio morale. Spesso i genitori lasciano i figli impreparati per questo ruolo prendendo decisioni per loro e non insegnando ai ragazzi come pensare e ragionare in termini responsabili, come soppesare le situazioni e pensare chiaramente, e come dare importanza ai valori secondo uno standard biblico. Un vero uomo sa come prendere una decisione e vivere con le sue conseguenze, anche se ciò significa che in seguito dovrà riconoscere di aver sbagliato e di aver imparato da essa, facendo poi le dovute correzioni.

 

  1. 8. Una matura visione del mondo capace di capire cosa è veramente importante. La nostra era postmoderna è segnata da un’inversione di valori e la situazione della mascolinità moderna è resa ancora più sconcertante dal fatto che molti uomini non hanno una visione coerente del mondo. Per il cristiano questo è doppiamente tragico, poiché il nostro discepolato deve essere dimostrato nello sviluppo di una mente cristiana. L’uomo cristiano deve saper interpretare e valutare diverse questioni riguardanti la politica, l’economia, la moralità, l’intrattenimento, l’istruzione e una serie infinita di altri campi. L’assenza di un pensiero biblico coerente sul mondo è un segno chiave di immaturità spirituale. Al ragazzo deve essere insegnato come tradurre la verità cristiana in un autentico pensiero cristiano. Egli deve imparare a difendere la verità biblica davanti ai suoi coetanei e nell’arena pubblica, e deve acquisire la capacità di estendere il pensiero cristiano, basato sui principi biblici, ad ogni ambito della vita.

 

  1. Maturità relazionale sufficiente a comprendere e rispettare gli altri. Gli psicologi ora parlano di “intelligenza emotiva”, o IE, come un fattore importante nello sviluppo personale. Mentre il mondo ha dato in passato molta attenzione al QI (quoziente intellettivo), l’IE è altrettanto importante. Gli individui che non hanno la capacità di relazionarsi agli altri sono destinati a fallire in alcune delle sfide più significative della vita e avranno difficoltà a adempiere alle loro responsabilità e ai ruoli più importanti. Per natura, molti ragazzi interiorizzano. Mentre le ragazze imparano presto a leggere i segnali emotivi e a connettere, molti ragazzi non hanno la capacità di farlo e apparentemente non riescono a capire l’assenza di questa abilità. Mentre un uomo deve dimostrare forza emotiva, costanza e fermezza, egli deve anche essere in grado di relazionarsi con sua moglie, i suoi figli, i suoi coetanei, i suoi colleghi e quant’altri in un modo che dimostri rispetto, comprensione ed empatia consoni. Questo non si imparerà giocando ai videogiochi ed entrando nel mondo virtuale vissuto oggi da molti adolescenti maschi. I genitori, specialmente i padri, devono tirare fuori i loro figli da quel mondo interiore e dimostrare loro cosa significhi relazionarsi con gli altri come uomo e come cristiano.

 

  1. Maturità sociale sufficiente a dare un contributo alla società. Mentre l’arena domestica è il centro essenziale e ineludibile della responsabilità di un uomo, egli è anche chiamato fuori, nel posto di lavoro e nel mondo in senso più ampio, a essere testimone e individuo che dà il proprio contributo al bene comune. Dio ha creato gli esseri umani come creature sociali, e sebbene la nostra cittadinanza ultima sia in cielo, dobbiamo anche adempiere al nostro ruolo di cittadini sulla terra. Un ragazzo deve imparare ad adempiere alle responsabilità politiche come cittadino e alle responsabilità morali come membro di una comunità. L’uomo cristiano ha una responsabilità civica, e ai ragazzi deve essere insegnato a vedersi come plasmatori della società, così come la chiesa è chiamata dal nostro Signore a essere sale e luce. Allo stesso modo, un uomo cristiano deve imparare a relazionarsi con i non credenti, sia come testimoni sia come concittadini di un regno terreno.

 

  1. Maturità verbale sufficiente per comunicare ed esprimersi come uomo. Ecco un fenomeno sorprendente dei nostri tempi: molti ragazzi adolescenti e giovani uomini sembrano comunicare solo attraverso una serie di scatti gutturali, grugniti e un linguaggio rudimentale che difficilmente può essere descritto come verbale. Un uomo deve essere in grado di parlare, di essere compreso e di comunicare in un modo che onori Dio e trasmetta la sua verità agli altri. I genitori devono lavorare con i ragazzi, richiedendo loro di parlare, di scandire le parole e di imparare il rispetto per la lingua. Questo rispetto deve estendersi alla capacità di enunciare le parole in modo che l’articolazione sia chiara e la comunicazione abbia successo. Questa abilità deve essere appresa a tavola, nelle conversazionidi famiglia e nel colloquio individuale, specialmente tra padre e figlio. Al di là del contesto della conversazione, un ragazzo deve imparare a parlare davanti a gruppi più grandi, aprendo la bocca e proiettando la voce, superando la timidezza naturale e la paura che deriva dal guardare una folla. Anche se non tutti gli uomini diventeranno oratori pubblici, ogni uomo dovrebbe avere la capacità di prendere posizione, articolare le proprie parole ed esporre il proprio caso quando la verità è sotto attacco e quando la fede e la convinzione devono essere messe in discussione.

 

  1. Maturità caratteriale sufficiente a dimostrare coraggio sotto attacco. La letteratura è piena di storie di coraggio, eroismo e audacia i cui caratteri principali sono uomini. Almeno, così era una volta. Ora, con la mascolinità minimizzata ed emarginata dalle élite culturali, la sovversione ideologica e la confusione dei media, dobbiamo riconquistare un impegno per il coraggio che si traduce nelle sfide della vita reale affrontate dall’uomo cristiano. A volte, questo coraggio si dimostra quando un uomo rischia la propria vita in difesa degli altri, specialmente di sua moglie e dei suoi figli, ma anche di chiunque abbia bisogno di soccorso. Più spesso, questo coraggio si dimostra nel prendere posizione quando ci si trova sotto pressione, rifiutando di soccombere alla tentazione del silenzio e stando fermi come modello ed esempio per gli altri, che saranno poi incoraggiati a mantenere la propria posizione. In questi giorni, la mascolinità biblica richiede un grande coraggio. Le ideologie e le visioni del mondo prevalenti di quest’epoca sono intrinsecamente ostili alla verità cristiana e sono corrosive per la fedeltà cristiana. Ci vuole grande coraggio perché un ragazzo si impegni per la purezza sessuale e perché un uomo si dedichi senza riserve a sua moglie. Ci vuole grande coraggio per dire no a ciò che questa cultura insiste siano i legittimi piaceri e le delizie della carne. Ci vuole coraggio per servire come marito e padre devoto, per crescere i figli nella cura e nell’istruzione del Signore. Ci vuole coraggio per mantenere l’integrità personale in un mondo che svaluta la verità, denigra la parola di Dio e promette realizzazione e felicità solo attraverso l’affermazione di un’autonomia personale non diluita. La vera sicurezza di un uomo è radicata nella fonte del coraggio e il coraggio è la prova del carattere. Alla fine, il carattere di un uomo si rivela nella palestra delle sfide quotidiane. Per la maggior parte degli uomini, la vita porterà anche momenti in cui gli sarà richiesto un coraggio straordinario, se vorrà rimanere fedele e vero. I genitori dovrebbero prestare molta attenzione al carattere dei loro figli, perché se il carattere è corrotto, nient’altro avrà davvero importanza.

 

  1. Maturità biblica sufficiente perguidare in qualche capacità nella chiesa. Uno sguardo ravvicinato a molte chiese rivelerà che un problema centrale è la mancanza di maturità biblica tra gli uomini della congregazione e la mancanza di conoscenza biblica che li lascia mal equipaggiati e completamente impreparati a esercitare una leadership spirituale. Ai ragazzi deve essere insegnato a conoscere, a onorare e a comprendere la Bibbia, facendone tesoro. Essi dovrebbero sapere come orientarsi nel testo biblico e sentirsi a loro agio nello studio della Parola di Dio. Bisogna insegnare loro a leggere con cura, “esponendo rettamente la parola della verità”, e ad applicare le verità eterne della Parola di Dio alle sfide della mascolinità moderna. Inoltre, devono essere pronti a prendere il loro posto come leader nella chiesa locale. Mentre Dio ha stabilito uffici nella Sua chiesa – esercitati da uomini che sono particolarmente dotati e chiamati – ogni uomo dovrebbe avere una qualche responsabilità all’interno della vita della congregazione. Per alcuni, questo potrebbe significare un ruolo di leadership meno pubblico rispetto ad altri. In ogni caso, un uomo dovrebbe essere in grado di insegnare a qualcuno e di guidare in qualche capacità, esprimendo il suo discepolato personale nell’adempimento di una chiamata divina. C’è un ruolo di leadership per ogni uomo in ogni chiesa, sia quel ruolo pubblico o privato, grande o piccolo, ufficiale o non ufficiale. Un uomo dovrebbe saper pregare davanti agli altri, spiegare il Vangelo e occupare una posizione quando c’è evidente bisogno di leadership.

 

Quand’è che un ragazzo diventa uomo? Sono contento che mi sia stata posta questa domanda. Questa serie rappresenta il mio tentativo di fornire una risposta che sia fedele alle Scritture e sia applicabile alle sfide della vita reale affrontate dagli uomini di oggi. Inoltre, è stato buono per me riflettere su questa domanda e articolare queste caratteristiche mentre cerco di mostrare a mio figlio come crescere nella mascolinità biblica. Sono assolutamente sicuro che c’è ancora molto su cui riflettere e da dire, ma questo può già aiutare tutti noi a vedere le sfide che abbiamo di fronte.

 

Padri, siete assolutamente cruciali per il processo di formazione dei vostri figli. Nessun altro può adempiere alla vostra responsabilità e nessun altro può eguagliare la vostra opportunità di influenzare i vostri figli. Con la parola e con l’esempio, insegniamo ai nostri figli il significato della mascolinità. Possa Dio renderci fedeli mentre cerchiamo di guidare i nostri ragazzi a diventare dei veri uomini cristiani.

 

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Tematiche: Adolescenza, Crescita spirituale, Educazione dei figli, Mascolinità

Albert Mohler

Albert Mohler Jr

 

Il dott. Mohler è presidente del Southern Baptist Theological Seminary (fiore all’occhiello della Southern Baptist Convention e uno dei più grandi seminari del mondo). Ha scritto nove libri e migliaia di articoli su una vasta gamma di argomenti. Lo puoi seguire su Twitter @albertmohler.

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