Cosa succede quando un credente muore?
Un lettore ci ha scritto recentemente per chiederci: “Nel vostro libro dite che quando un cristiano muore, una parte finisce nella tomba e un’altra va ai piedi di Gesù. Dove trovo questo concetto nella Bibbia?”
Gesù disse al ladrone morente sulla croce: ”Oggi tu sarai con me in paradiso”(Luca 23:43). L’apostolo Paolo disse che morire era essere con Cristo (Filippesi 1:23), e che essere assenti dal corpo era essere alla presenza di Dio (2 Corinzi 5:8). Dopo la loro morte, i martiri sono descritti in paradiso, supplicando Dio di portare giustizia sulla terra (Apocalisse 6:9-11).
Ho usato l’analogia di qualcuno che esce da una stanza, e di come abbia semplicemente cambiato posto, non cessato di esistere. Nel mio libro Heaven, racconto la storia di una bambina di 5 anni, Emily Kimball, che lungo gli anni ha aiutato molti lettori e i loro cari:
Quando Emily fu ricoverata in ospedale e venne a sapere che doveva morire, iniziò a piangere. Anche se amava Gesù e voleva stare con Lui, non voleva lasciare la sua famiglia. Poi sua madre ebbe un’idea ispirata. Chiese ad Emily di uscire dalla porta ed entrare in un’altra stanza, e chiuse la porta dietro di lei. Uno alla volta, tutti i membri della famiglia cominciarono ad uscire dalla porta e raggiungerla. Sua madre le spiegò che sarebbe stato così. Emily li avrebbe preceduti in paradiso, poi il resto della famiglia l’avrebbe raggiunta. Emily comprese. Sarebbe stata la prima a varcare la soglia della morte. Alla fine, il resto della famiglia sarebbe arrivato, probabilmente uno per volta, raggiungendola dall’altra parte.
L’analogia sarebbe stata ancora più completa se la stanza in cui entrava Emily avesse compreso qualcuno che rappresentava Gesù ad accoglierla, insieme ai cari che erano già morti e i personaggi della Bibbia con gli angeli. Inoltre, avrebbe aiutato dire che la stanza in cui sarebbe andata sarebbe stata bella da togliere il fiato, e avesse contenuto immagini di una Nuova Terra, vasta e inesplorata, dove Emily, la sua famiglia e gli amici sarebbero un giorno andati per vivere con Gesù per sempre.
Ogni persona che sta leggendo quest’articolo sta morendo. Forse hai motivo di credere che la morte arriverà molto presto. Puoi sentirti travagliato, incerto, o impreparato ad andartene. Accertati della tua relazione con Gesù. Sii sicuro che conti solo su di Lui per la tua salvezza, su nient’altro e nessun altro, e sicuramente su nessuna buona azione che tu possa aver compiuto. Poi permettiti di essere eccitato per ciò che ti aspetta dall’altra parte della porta della morte.
Ho letto spesso questa descrizione della morte del credente ai funerali:
“Sono in piedi sulla spiaggia. Una nave di fianco a me spiega le sue bianche vele alla brezza del mattino e salpa per l’oceano blu. È un’immagine di forza e bellezza e resto ad ammirarla finché, infine, appare come una specie di bianca nuvola dove il cielo e il mare si uniscono per mescolarsi. Poi sento qualcuno di fianco a me dire: <Ecco, se n’è andata>.
Andata dove? Via dalla mia vista, ecco tutto. È la stessa in altezza, larghezza e spessore di quando era al mio fianco. Ed esattamente capace come prima di portare il suo carico di paure fino alla sua destinazione. La sua misura ridotta è in ME, non in lei.
E proprio nel momento in cui qualcuno a fianco a me dice <Ecco, se n’è andata>, ci sono altri occhi che la guardano arrivare, e altre voci pronte a dire gioiosamente <Ecco che arriva!>. E questo è morire”.
Il posto del nostro arrivo sarà un bellissimo, anche se temporaneo, posto dove aspetteremo il culmine della storia: il ritorno di Gesù risorto, che resusciterà noi. Quando il Suo regno del millennio sarà compiuto (sia esso non letteralmente un regno presente o un regno futuro letteralmente di mille anni), lo raggiungeremo per regnare sulla Nuova Terra, libera dal peccato e dalla Maledizione.
Cinque mesi prima di morire, C.S. Lewis scrisse a una donna che temeva di morire entro breve tempo. Lewis disse: “Non riesci a vedere la morte come amica e liberatrice?… Cosa c’è da temere?… Hai confessato i tuoi peccati. … Questo mondo è stato così gentile con te che ti dispiace lasciarlo? Ci sono cose migliori davanti a noi di qualsiasi ne lasciamo dietro. … Il Signore ti dice: <Pace, figliola, pace. Rilassati. Lasciati andare. Io ti prenderò. Ti fidi così poco di me?>… Naturalmente può darsi che non sia ancora arrivato il tuo momento. Allora approfittane per fare delle buone prove per quando arriverà.”
Lewis firmò la lettera “Tuo (e, come te, uno stanco viaggiatore, vicino alla fine del suo viaggio)”.
Vediamo la vita diversamente quando realizziamo che la morte non è un muro, ma un tornello; un piccolo ostacolo che segna un grande inizio.
Traduzione a cura di Alessia Pescarmona
Tematiche: Morte, Risurrezione, Vita Cristiana
© Coram Deo
Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.