Continua a evangelizzare anche se la gente ti prende per matto!
Hai mai sentito la tua fiducia nel Vangelo vacillare mentre stavi evangelizzando?
Quando parli di Cristo a degli sconosciuti per la strada, vedi la confusione e lo sdegno nei loro occhi. Chiacchierando con un vecchio amico prendendo una tazza di caffè, vedi che niente di quello che dici lo sta colpendo. Dal pulpito invece, vedi le persone che cominciano a sonnecchiare.
Senti le parole che escono dalla tua bocca – parlando di un Cristo crocifisso, chiamando i non credenti a ravvedersi dei loro peccati e ad avere fede in tutto ciò che Dio è e che fa, dicendo che questa è l’unica via che possa salvare la loro anima dalla potenza del peccato e dagli orrori dell’inferno. Senti queste parole per te molto familiari, qualvolta però ti chiedi: “Che senso ha? Credono di stare a sentire un matto!”.
Sappiamo che questa Buona Notizia, il messaggio della croce, è pazzia per tutti quelli che periscono: “Poiché la parola della croce è pazzia per quelli che periscono; ma per noi che siamo sulla via della salvezza, è la potenza di Dio” (1 Cor. 1:18). Però qualche volta la nostra stessa fiducia nel Vangelo vacilla; noi crediamo a questo per noi stessi (o almeno auspichiamo che ci speriamo!) ma ci crediamo a malapena per qualcun altro.
Un periodo di tempo prolungato dove non vediamo molti frutti, genera dei dubbi. Quando ci impegniamo ad evangelizzare e non vediamo risultati, i nostri cuori cominciano a stressarsi. Un’altra conversazione dove la persona sogghigna o fa vedere chiaramente che non gli interessa ci fa chiedere se ci sia davvero qualcosa in ciò che stiamo proclamando. Per persone impegnate nel campo dell’evangelizzazione, il dubbio, lo sconforto o anche la disperazione, sono molto più comuni di ciò che possiamo immaginare.
Hai mai provato qualcosa del genere? Come puoi fortificare il tuo cuore nonostante tali scoraggiamenti? Come puoi continuare ad evangelizzare se quello che dici appare come una pazzia?
Pentiti
Prima di tutto dovremmo pentirci della nostra incredulità riguardo la potenza del Vangelo di Dio proclamato in modo semplice. Dobbiamo vederlo per ciò che è e atteggiarci di conseguenza. L’incredulità è la voce del serpente che ti sussurra all’orecchio quella fatidica domanda “È vero che Dio ha detto…?”.
Dovremmo rivolgerci al Dio che “comandò alla luce di splendere tra le tenebre, che risplendé nei nostri cuori affinché facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:6) e chiederGli di perdonarci per aver dubitato della Sua grazia e della Sua potenza.
Ricerca la Sua grazia
Come seconda cosa dovremmo ricercare la Sua grazia dicendo: “Sì Signore, io credo. Sovvieni alla mia incredulità!” (Marco 9:24). Molti predicatori sono stati confrontati col dubbio che queste verità non siano vere, anche nel momento stesso in cui stavano predicando. Combattere una tale battaglia interna può causare una sofferenza indescrivibile dell’anima quando si sta cercando, esternamente, di far conoscere Cristo.
Allora torniamo da Lui, dandoGli tutte le nostre battaglie e preoccupazioni, chiedendoGli di rendere perfetta la Sua grazia e forza nelle nostre debolezze.
Risveglia la tua fede
Terza cosa da fare è risvegliare e rinforzare la nostra fede. Ci sono diverse cose da ponderare per aiutarci a farlo:
1 – Le promesse di Dio
Ricordati delle promesse di Dio. Dimora nelle certezze della Sua Parola, pregando. Dio dice così della Sua Parola: “così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senz’aver compiuto ciò che io voglio, e condotto a buon fine ciò per cui l’ho mandata.” (Is. 55:11).
Essa dice che il Vangelo è la potenza di Dio per chiunque crede “perché la giustizia di Dio è rivelata in esso di fede in fede” (Rom. 1:16-17). Sappiamo che il messaggio della croce è pazzia per quelli che periscono, ma per quelli che sono stati salvati è la potenza di Dio (1 Cor. 1:18). Con l’aiuto del Suo Spirito dobbiamo credere a quello che Dio dice del Suo Vangelo.
2 – La storia della Chiesa
Considera la storia della Chiesa e come Paolo e i suoi compagni abbiano predicato in giro per tutto il mondo antico. Quando lo fecero, “tutti coloro che erano preordinati alla vita eterna credettero” (At. 13:48).
Dio ha sempre “scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti e ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono affinché nessuna carne si glori alla Sua presenza” (1 Cor. 1:27-29). Paolo stava parlando di tutti i Cristiani della storia e del presente che Dio usò e usa per convertire gli uomini. Dio non è cambiato. Se questo è sempre stato il Suo modo di fare, pieno di grazia, non dovremmo forse noi confidare che Egli voglia fare lo stesso con noi?
3 – Esperienza personale
Ricordati delle tue esperienze personali. Per noi, che siamo stati salvati, questo Vangelo è la potenza di Dio.
Non sei stato forse salvato per aver confidato in Gesù Cristo? Non hai forse ascoltato, poi creduto e poi sei stato liberato? E gli altri tuoi fratelli in Cristo nella tua chiesa? Non sono questi forse dei trofei di grazia divina? Quindi perché gli altri non possono esserlo?
Magari hai ancora dei ricordi vividi delle tue prime esperienze con la Buona Notizia di Cristo prima che Dio ti abbia aperto gli occhi per vedere la gloria di Gesù. Magari hai dei ricordi di come tu sia stato cresciuto con la Parola di Dio in casa, ma anche di come le tue orecchie sorde non l’abbiano ascoltata e il tuo cuore morto non l’abbia accettata fino al giorno in cui sei stato vivificato dalla potenza dello Spirito di Dio.
Se Dio è stato capace di salvare te, miserabile peccatore, perché non potrebbe essere capace di salvare altri, aprendo i loro occhi ciechi e ravvivando le loro anime? E avendoti salvato, non ti ha mai usato in passato per glorificare il Suo nome? Non ti potrebbe usare di nuovo per chiamare altri a sé?
4 – Prospettive più ampie
Considera altri luoghi – quei luoghi nel mondo dove Dio sta operando in modi che potrebbero suscitare in noi della santa invidia. Forse li conosci personalmente o ne hai sentito parlare. Ma li conosci!
Guardati dal risentimento – non lamentarti se il Signore ha pensato giusto benedire questi in modi in cui non ha benedetto te! Fatti coraggio – il braccio del Signore è forse troppo corto per salvare? Il Suo orecchio è forse troppo duro da poter sentire? (Isaia 59:1)? Quando sentiamo raccontare di miracoli potenti da un’altra parte del mondo, ciò dovrebbe incoraggiarci a servire Dio proprio lì dove Lui ci ha posti.
5 – Un compito datoci da Dio
Per finire, guarda al tuo compito. Tuo è il privilegio di far conoscere il nome di Cristo Gesù, il Figlio di Dio incarnato per noi, il quale ha dato la Sua vita prendendo il posto dei peccatori e che ha assicurato che “chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato” (Rom. 10:13).
Non hai bisogno di sapere quando, dove o fino a che punto il Dio della salvezza voglia usarti. Sei chiamato ad andare nel mondo a proclamare il Vangelo a ogni creatura e a lasciare l’esito nelle mani di Dio, dando gloria solo a Lui.
Tematiche: Evangelizzazione, Vangelo, Vita Cristiana
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