Comportatevi da uomini

 

Satana gioisce nel denigrare ciò che di buono Dio ha fatto. È sempre stato nel piano di Dio per la sua Chiesa avere una certa mascolinità nella leadership e che la mascolinità fluisca allo stesso modo tra i membri di chiesa. Una delle deprimenti realtà della nostra cultura moderna è l’assalto alla mascolinità come se questa fosse una cosa brutta. Mentre certamente possiamo tutti concordare che il dominio maschile (il maschilismo n.d.r.) non fa parte del piano di Dio per la Chiesa, il piano per sradicare la leadership maschile con le sue caratteristiche dalla Chiesa di Dio non è certamente sano, anzi possiamo dire che sia peccaminoso. 

 

Paolo, a conclusione della sua lettera alla chiesa nella città di Corinto, scrisse in 1 Corinzi 16:13-14: “Vegliate, state fermi nella fede, comportatevi virilmente, siate forti. Tutte le cose che fate, fatele con amore.” Dobbiamo ricordarci che Paolo stava scrivendo ad una chiesa che aveva un disperato bisogno di correzione pratica e teologica. L’apostolo prese una posizione ferma nei confronti del loro peccato, e così indicò loro quali fossero i mezzi adeguati per seguire il Vangelo di Cristo. A quanto pare, uno dei loro problemi era legato all’amore e alla mancanza di mascolinità. A tal proposito Robertson Nicoll osserva che queste esortazioni sono dirette rispettivamente nei confronti di disattenzione, incostanza, infantilismo, e mancanza di vigore morale presenti nella Chiesa di Corinto. [1]

 

Oggi continuiamo a vedere che la Chiesa di Cristo soffre per mancanza di mascolinità. Questo è il risultato dei duri attacchi femministi così come del problema dell’adolescenza perpetua che continua ad ostacolare gli uomini dal prendere ruoli chiave all’interno della chiesa locale.

Questi problemi insieme creano ulteriori freni ai ministeri, ai doni ed al bisogno di leadership forti. Faremmo bene a ricordare le parole di Paolo alla chiesa di Corinto: “comportatevi virilmente”.

 

La femminilizzazione della Chiesa

L’agenda liberal ha preso di mira la mascolinità e lo fa da molti anni, fin dal women’s liberation movement. In questa ideologia liberal insegnano che Dio non è un uomo, che Paolo era sessista e che Gesù era un femminista. Questa agenda politica ha preso anche di mira le traduzioni della Bibbia, con l’intento di produrre testi “gender neutral” e rimuovendo i riferimenti alle caratteristiche maschili di Dio. E infatti, i progressisti dei circoli evangelici odierni hanno adottato questo tipo di linguaggio che ha continuato ad ammorbidire la Chiesa. L’agenda politica portata avanti dal movimento per la giustizia sociale si sta muovendo rapidamente all’interno dell’evangelicalismo sotto lo stendardo della liberazione. Essi, infatti, affermano di lavorare per la liberazione di quei segmenti sociali all’interno dei circoli evangelici: le donne sono al centro di questo dibattito.

 

Apparentemente, abbiamo fatto un lavoro misero nel permettere alle donne di far fiorire ed usare i loro doni per la gloria Dio e quindi dobbiamo abbattere le nostre gerarchie e sviluppare nuove strutture di leadership in grado permettere alle donne di crescere. Con diverse varietà di opinioni su questo tema, inclusa una schiera eclettica di interpretazioni di testi biblici come 1 Timoteo 2:11-15; 3:1-15; Tito 2, abbiamo ancora bisogno di chiarimento in merito al complementarianismo? La dichiarazione di Danvers del 1987 è poco chiara? Ma ancora più importante: la Bibbia è in silenzio o è insufficiente a rispondere a queste domande?

 

Nel suo articolo “God’s Feminist Ideals” (Gli ideali femministi di Dio) pubblicato su Christianity Today, Wendy Alsup scrive:

In una sua famosa frase Gloria Steinem disse che è femminista “chiunque riconosce l’uguaglianza e la completa umanità di donne e uomini”. Secondo questa sua definizione quindi Dio è femminista? Se il femminismo nel suo senso più puro è la richiesta di giustizia per diritti uguali per le donne, allora sì, Dio è stato il primo femminista. Dio creò la donna a sua immagine e le conferì uguale dignità con l’uomo. Per la mera esistenza della donna, Dio le ha conferito dignità e privilegi che trascendono l’etnia, lo status economico e l’abilità fisica.”

 

Perlomeno questo è il linguaggio che viene usato dai leader evangelici oggi. In un recente articolo su SBC Voices, è emersa ancora una volta la domanda nel dibattito se una donna potesse guidare la SBC. William Thornton critica la cultura corrente all’interno dell’evangelicalismo con le seguenti parole: “sembra che non possiamo celebrare le donne che fanno molto senza inserire la frase “nei modi biblici appropriati”. Apparentemente appellarsi alle scritture e sostenere il disegno originale di Dio per l’uomo e la donna nella chiesa e nella società è diventato un tabù. 

 

Non facciamo errori, la complementarietà è sotto assalto oggi da una agenda divisiva alimentata da antichi errori che non degradano solo la mascolinità, ma anche il disegno sovrano di Dio. Dio ha forse bisogno di risistemare il suo disegno a favore di uomini e donne affinché sia riallineato con la cultura moderna? Questo tipo di pensiero raffigura il nostro Dio come un vecchio nonno nel cielo che non è al passo con i tempi e apparentemente non ha letto gli ultimi blog nel suo Iphone. In breve, è un attacco blasfemo a Dio e alla sua sovranità. 

 

Il frutto dell’assalto sarà la femminilizzazione della Chiesa. Patricia Aburdene e John Naisbitt, nel loro libro “Megatrends for Women” scrissero quanto segue nel 1992:

 

Le donne degli ultimi anni del ventesimo secolo stanno rivoluzionando l’istituzione più sessista della storia: la religione organizzata. Mentre ribaltano millenni di tradizione, esse stanno sfidando le autorità, reinterpretando la Bibbia, creando i loro propri culti, avvicinandosi in massa ai seminari, vincendo il diritto all’ordinazione, purgando il linguaggio sessista nella liturgia, reinterpretando i valori femminili ed assumendo posizioni di leadership” [2]

 

I chiacchiericci più diffusi all’interno delle chiese evangeliche suggeriscono che improvvisamente abbiamo il bisogno di liberare le donne e lasciare tutte le porte aperte affinché le nostre sorelle fioriscano nella grazia di Dio. Paolo è stato forse sessista quando si è appellato alla Chiesa di Corinto chiedendogli di comportarsi virilmente? Certamente no, dato che comprendiamo che Paolo stava spingendo verso una maturità spirituale. Perciò, gli uomini e le donne spiritualmente maturi desidereranno servire Dio all’interno dei ruoli che Dio ha stabilito sin dall’inizio.

Oggi gli uomini si comportano come se si dovessero scusare per essere stati creati uomini e per il desiderio che hanno di guidare la casa e la Chiesa. È sessista o scritturale che gli uomini desiderino gli uffici di leadership nella chiesa mentre umilmente guidano le loro case? A questo punto dovremmo porci un’altra domanda: è opprimente per le donne che gli uomini si comportino da uomini?

La Chiesa di oggi non ha bisogno di mani più leggere, ma di uomini umili che si comportino da uomini e guidino la chiesa con una convinzione che viene dalla Bibbia.

 

L’infantilismo della Chiesa

Notiamo che Paolo non ha detto “comportatevi da ragazzi”. C’è oggi un trend pervasivo tra molti uomini che desiderano estendere la loro infanzia. Evitano responsabilità, ritardano matrimoni, sottovalutano la famiglia ed elevano il tempo del gioco al di sopra del bisogno di lavorare. Questo modo di pensare si è inserito strisciante nella Chiesa diverso tempo fa, ed in molti modi è il motivo per cui i nostri culti sembrano più che altro delle scuole domenicali per adulti. Inoltre, è per questo che abbiamo una tale disconnessione tra i ruoli di leadership nella chiesa e, in molti casi, le donne stanno assumendo quella leadership perché gli uomini si focalizzano sull’allontanarsi dalla maturità e dalle responsabilità di cui dovrebbero caricarsi.

 

Paolo nel Nuovo Testamento tuona a favore del bisogno di maturità. Nella sua lettera a Efeso pone al centro del ministero pastorale l’obiettivo di portare la Chiesa alla maturità spirituale e a far crescere uomini maturi. Qui, con queste parole conclusive che rivolge alla chiesa a Corinto, Paolo semplicemente scrive: “comportatevi virilmente”. Leggiamo le sue parole oggi e cerchiamo di metterle in pratica nel nostro contesto mentre radio e televisione stanno offrendo un altro messaggio che dice crescere e diventare adulti è davvero una cattiva idea.

 

Nelle culture di molte chiese, gli uomini non hanno problemi a vedere gli incontri di pugilato o a fare partite ai videogames, ma trovano estremamente difficile stare insieme e parlare della dottrina di Dio, del significato dell’espiazione, o del significato e del proposito del matrimonio. 

Abbiamo adottato una maturità ritardata e creato una mentalità da “adolescenti sulla quarantina”, in cui c’è una perpetua adolescenza che non trova nulla di buono nella maturità e nell’essere adulto.

Quale momento più propizio se non questo per leggere e meditare sulle parole di Paolo alla chiesa di Corinto quando dice: “comportatevi virilmente”. Paolo gli aveva già scritto poco prima nella stessa lettera dandogli un avviso:

“Fratelli, non siate bambini di senno, ma siate bambini in malizia e uomini compiuti in senno”(1 Cor. 14:20)

Faremmo bene al giorno d’oggi a seguire questo avvertimento e ad obbedire alle parole di Paolo “comportatevi virilmente”.

 

Una delle cose più amabili che una chiesa può fare è perseguire la maturità e celebrare la mascolinità che produce amore. Qui è dove sia uomini che donne possono fiorire all’interno del disegno originale di Dio. La mascolinità biblica non è definita da quanti piegamenti un uomo può fare, dalla foltezza della barba o da quanti tatuaggi su Gesù ha sul braccio. Essa non è tantomeno connessa al suo amore o alla sua passione per i sigari. 

La mascolinità biblica affonda le sue radici nel Vangelo ed ha una profonda sottomissione a Cristo e un amore per i ruoli che Dio ha definito per gli uomini e per le donne.

 

[1]W. Robertson Nicoll, The Expositor’s Greek Testament: Commentary, vol. 2 (New York: George H. Doran Company, n.d.), 949 – (L’espositore del Testamento Greco: Commentario, vol. 2)

[2]Patricia Aburdene and John Naisbitt, Megatrends for Women (New York: Villard Books, 1992), 119. – (Megatrends per donne)

 

Foto di Matheus Ferrero su Unsplash

 

Tematiche: Leadership, Mascolinità, Uomini

Josh Buice

Josh Buice

 

E’ il fondatore e presidente di G3 Ministries e serve come pastore della Pray’s Mill Baptist Church nel Westside di Atlanta. Gli piace la teologia, la predicazione, la storia della chiesa e ha un fermo impegno verso la chiesa locale. Scrive su Delivered by Grace da quando era in seminario e nel corso degli anni si è sviluppato con un gran numero di lettori.

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