Come una coppia sposata può pianificare quanto donare

 

 

È di nuovo quasi Natale, il periodo dell’anno in cui le coppie cristiane ricordano la nascita del Salvatore e stabiliscono quanti soldi spendere per i regali per i figli, viaggi per le vacanze o doni di fine anno alle associazioni benefiche.

Studi dimostrano che il denaro è una delle aree di disaccordo più comuni in un matrimonio. La Bibbia non ignora questa realtà. Da Genesi 41:34-36 a 1 Pietro 5:2 (e in più di 120 altri posti), il Creatore offre saggezza e guida su come pensare al denaro.

Per quale motivo? Perché c’è un legame fondamentale tra la vita spirituale e il modo in cui i cristiani pensano al denaro e lo gestiscono. Dio dice che la nostra fede e le nostre finanze sono inseparabili (Matteo 6:25, 33).

Come coppia, noi (Bob e Leslie) abbiamo passato anni a parlare di ciò che la Parola di Dio dice sul dare, di idee e comportamenti che abbiamo osservato in altre persone e di quello che abbiamo imparato attraverso tentativi ed errori.

Abbiamo avuto conversazioni molto buone, altre non tanto. Abbiamo imparato alcune cose che desideriamo condividere con la speranza e la preghiera che le nostre riflessioni possano essere di stimolo e di incoraggiamento.

 

Cinque premesse

Nella nostra famiglia, partiamo da cinque premesse:

1. Dio possiede tutto quello che abbiamo. La domanda perciò non è quanto dare ma quanto tenere per sé.

2. Non siamo cittadini di questo mondo, siamo solo di passaggio. Siamo sulla terra per un brevissimo tempo e saremo in cielo per l’eternità.

3. Come credenti, non possiamo portare con noi il nostro denaro quando moriamo, ma possiamo mandarlo avanti (Matteo 6:19-21).

4. Dio ci fa prosperare non per aumentare il nostro tenore di vita, ma il livello del nostro donare (grazie, Randy Alcorn).

5. Almeno nella nostra famiglia, desideriamo donare i nostri soldi mentre siamo ancora in vita, non dopo che ce ne saremo andati. Vorremmo che il nostro ultimo assegno fosse a vuoto.

Prendere decisioni in base a queste cinque premesse ha reso molto più facile per noi donare ed essere d’accordo su quanto donare. Questo non significa che siamo sempre in sintonia totale tra di noi nel processo o nel risultato finale. Anzi, nel corso degli anni, decidere quanto donare è stato un motivo di disaccordo se non di contrasto.

Per fare un esempio, Leslie preferisce donare a un elenco ristretto di organizzazioni e cause. Bob, dall’altro lato, fatica a trovare una causa per cui non sia disposto a fare una donazione. Leslie preferisce fare donazioni una tantum; Bob preferisce fare donazioni annuali. Col tempo, ognuno di noi ha imparato a scendere a compromessi e a rispettare il punto di vista dell’altro.

 

Parametri utili

Pur non utilizzando una formula rigida, ognuno di noi decide da solo il 20 per cento di quanto diamo, e decidiamo insieme sul restante 60 per cento.

Come molti di voi, doniamo a una grande varietà di ministeri. Almeno il 90 per cento delle nostre donazioni vanno ad organizzazioni religiose. Cerchiamo di avere un equilibrio tra evangelizzazione e discepolato, tra sfamare il povero in spirito e il povero materiale, tutto nel nome di Cristo. Cerchiamo di diversificare le nostre donazioni per aree geografiche, anche se la grande maggioranza va verso gli U.S.A e il Medio Oriente.

Il nostro donare ha la forma di una piramide. Poche grandi donazioni (da tre a cinque) vanno ad enti/associazioni in cui siamo molto coinvolti (perché, per esempio, siamo membri del loro consiglio direttivo), di cui conosciamo bene il ministero e dei cui amministratori ci fidiamo e che reputiamo un ministero efficace ed efficiente. Poi vengono le cause in cui siamo meno coinvolti, ma di cui comunque conosciamo l’attività e ci fidiamo, e così via, con l’ultimo livello che è rappresentato da un elenco di ministeri o di persone dove il nostro supporto è minore.

 

Attuare il processo

Nel prendere le decisioni, raccomandiamo di seguire il seguente processo:

1. Pregate insieme. Ricordate che state parlando dei soldi di Dio e che siete chiamati ad essere degli amministratori fedeli. Ricordate a voi stessi le cinque premesse che abbiamo menzionato in precedenza.

2. Siate rispettosi l’uno dell’altro e ricordate che la voce dell’altro vale la pena di essere ascoltata. Siate consapevoli del modo in cui Dio può toccare i vostri cuor, a volte individualmente, a volte insieme.

3. Cercate di essere strategici in vista del regno di Dio, e non lasciatevi guidare solo dalle emozioni. Cercate potenziali opportunità (siti internet degli enti/associazioni, ecc.) e fate attenzione ai campanelli d’allarme. Fate le vostre ricerche; non limitatevi a prendere per buona la parola di una persona influente che vi dice che l’organizzazione in questione sta facendo un ottimo lavoro. Valutate se sia il caso di predisporre un piano di donazione annuale, o anche a più lungo termine.

4. Cercate di essere coinvolti nei vostri progetti di donazione per non finire col sentirvi un libretto degli assegni o di perdere gioia nel donare. Se vi è possibile, cogliete le opportunità di servizio offerte dall’ente/associazione o viaggiate per vedere il lavoro in azione.

5. Fatevi concessioni reciproche. Siate aperti alle idee del vostro coniuge o dello Spirito. Alcuni enti/associazioni potrebbero ricevere le vostre donazioni solo per certo un periodo; altri potrebbero riceverle per tutta la vita.

La parabola dei talenti ci ricorda che Dio non è interessato a quanti talenti abbiamo (Matteo 25:14-30). Piuttosto, egli vuole vedere quanto siamo fedeli.

Per questo motivo, cerchiamo di vedere il dare cristiano attraverso le lenti di tre verità: (1) il tempo è breve, (2) il bisogno è grande, e (3) il costo è alto. Bob lavora nel settore della gestione patrimoniale e ha visto notevoli rendimenti sugli investimenti dei suoi clienti. Sappiamo però che questi rendimenti impallidiscono davanti al pensiero di poter avere un ruolo anche piccolo nel permettere a qualcuno, a qualche famiglia o a qualche comunità di trovare Gesù e di camminare in modo più profondo con lui.

Che lo Spirito Santo possa sfidarti ad “andare oltre”, come egli fa continuamente per noi! E per quale motivo? Per l’onore e la gloria del suo grande nome, per il nostro bene e per il bene di chissà quante altre persone, molte delle quali conosceremo solo in cielo.

 

 

Articolo precedentemente su impattoitalia.org. Pubblicato con permesso.

 

Tematiche: Denaro, Donare, Natale cristiano, Vita Cristiana

Bob Doll

Bob Doll

Responsabile degli investimenti e portfolio manager della Crossmark Global Investments, un’azienda di gestione patrimoniale di ispirazione religiosa, appare spesso in televisione su Fox Business News, Bloomberg, CNBC e MoneyWise per discutere di economia e di mercati finanziari. È anche il direttore del coro della sua chiesa locale ed è membro di diversi comitati, tra cui Alliance of Confessing Evangelicals, Cairn University, Christianity Today, Gordon Conwell Theological Seminary, Kingdom Advisors, Movement.org, New Canaan Society, Princeton Healthcare System, Il Movimento di Losanna e Word of Life Fellowship.

Leslie Doll

Leslie Doll

Collabora con Strategic Resource Group, un’organizzazione missionaria che si impegna a mobilitare preghiere, persone e risorse finanziarie nel Medio Oriente allargato. È la co-fondatrice e la co-presidente di Lausanne Orthodox Initiative. Ha fatto parte del consiglio di amministrazione della Lawrenceville School (New Jersey) e del comitato per i ministeri religiosi presso University Medical Center a Princeton. In precedenza ha lavorato come trader sui mercati OTC a New York City. Leslie e Bob hanno tre figli: Emily, Bobby e Caroline.

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