Come un pastore può raggiungere una figlia o un figlio prodigo
Ci sono poche cose nella vita più strazianti del fatto che un pastore abbia un figlio che ha abbracciato questo mondo peccaminoso. Una parte del dolore è costituita dai ricordi agrodolci delle chiacchierate sulla strada di ritorno dalla chiesa, su ciò che lui o lei aveva imparato quel giorno alla scuola domenicale. Erano giorni in cui la vita sembrava così semplice. Oggi è diventata complessa, con disaccordi sulla correttezza della posizione della Bibbia su alcuni peccati sessuali innominabili o sul fatto che una donna abbia o meno il diritto al proprio corpo.
E queste due questioni sono solo la punta del freddo iceberg della filosofia di questo mondo malvagio. Negli ultimi tempi, alcuni professori universitari liberali e libri di noti atei hanno corrotto la fiducia dei figli in Gesù.
Se ci fosse un solo problema, forse ci sarebbe una soluzione semplice, ma sembra esserci una rete complessa. Tuttavia, c’è una speranza nella parola “sembra”, una speranza che vedremo tra poco.
Nel frattempo, ecco alcune cose pratiche che potete fare per alleviare una situazione difficile:
– Mantenete una comunicazione aperta e affettuosa: È importante mantenere una linea di comunicazione sana e non giudicante con vostro figlio. Dovete creare uno “spazio sicuro” in cui lui (o lei) possa esprimere liberamente i suoi dubbi, le sue preoccupazioni e le sue difficoltà senza temere di essere respinto.
– Ascoltate e immedesimatevi: prendete il tempo necessario per ascoltare attentamente le sue prospettive e le sue esperienze di vita. Mostratevi empatici e comprensivi piuttosto che cercare di imporre immediatamente convinzioni o soluzioni. Non è necessario essere d’accordo con i loro sentimenti per stabilire la fiducia e rafforzare il rapporto genitore-figlio.
– Date l’esempio: Dimostrare una fede genuina e coerente nella propria vita è fondamentale. Niente distrugge un rapporto come l’ipocrisia. I figli osservano i genitori, quindi vivere la propria fede in modo autentico può avere una forte influenza sul loro percorso per tornare.
– Pregate per (e se possibile) con loro: Incoraggiateli a esprimere i loro pensieri e le loro preoccupazioni attraverso la preghiera. Nel frattempo, cercate costantemente la guida e l’intervento di Dio nella loro vita. La preghiera può darci conforto, sostegno e un senso di connessione con Dio. Non fatevi prendere dal panico per lo stato spirituale di vostro figlio.
– Rispettate la loro autonomia: Se da un lato è fondamentale condividere le proprie convinzioni e i propri valori, dall’altro è importante rispettare l’autonomia dei propri figli, soprattutto se ormai adulti. Fare pressioni o costringerli a conformarsi a una particolare prospettiva può portare a un’ulteriore alienazione. Offrite invece una guida e un sostegno, riconoscendo la loro libertà di fare le proprie scelte. Ricordate che il padre amorevole ha lasciato andare il figliol prodigo.
– Esercitate pazienza e perseveranza: Ricordate che il cammino di fede di ognuno è unico e si svolge al proprio ritmo. È fondamentale esercitare la pazienza, mantenendo una presenza amorevole e di sostegno, confidando nei tempi di Dio.
Ho scoperto per esperienza che nella maggior parte dei casi di fede deviata c’è solo un problema. Prendiamo, ad esempio, la posizione popolare dell’ateismo. Non c’è credenza più sciocca che pensare che il nulla abbia creato il tutto. Ma un ateo non crede solo che all’inizio non c’era nulla. Crede che il “nulla” ci abbia dato fiori, uccelli, alberi, stagioni, frutti, maschi e femmine in quasi tutte le specie, la meraviglia dell’occhio umano e il miracolo del parto. O c’è un Creatore o il nulla ha creato tutto.
Quindi, quando parlo con un ateo, gli faccio questa domanda: “Puoi essere brutalmente onesto con me?”. Quando mi risponde che può, gli chiedo: “Questo ha poco a che fare con l’esistenza di Dio e tutto a che fare con il fatto che fai sesso con la tua ragazza. Ho ragione?”. E in quasi tutti i casi, la reazione è un’ammissione che il suo problema non è l’esistenza di Dio, ma le sue richieste morali. Questo è il punto di offesa:
“Ora il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo e gli uomini hanno amato le tenebre più che la luce, perché le loro opere erano malvagie. Infatti chiunque fa cose malvagie odia la luce e non viene alla luce, affinché le sue opere non siano riprovate” (Giovanni 3:19-20).
C’è un modo per far sì che vostro figlio o vostra figlia smarriti possano ascoltare una presentazione biblica del Vangelo senza sentirsi sotto pressione da parte vostra. Il nostro canale YouTube Living Waters ha appena superato i 250 milioni di visualizzazioni. È popolare perché gli spettatori possono vedere i perduti cambiare idea su Dio e sul Vangelo.
Ho perso il conto del numero di persone che nella sezione dei commenti dicono che vorrebbero che io potessi parlare con il loro figlio o la loro figlia smarriti. C’è un modo per farlo. Basta inviare il link di un video al figlio o alla figlia allontanati e dire: “Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di questo video”. Non gli state “dicendo” di guardarlo, state semplicemente chiedendo la loro opinione. Questo fa presa sulle persone ed è meno intimidatorio. Potrebbe far nascere una conversazione (e, cosa ancora più importante), le persone verrebbero a contatto con il Vangelo, che è la potenza di Dio per la salvezza. Potete prendere in considerazione l’invio di questo affascinante video.
Oppure, se preferite, ho anche un libro che può essere utile, intitolato How to Bring Your Children to Christ and Keep Them There.
Traduzione a cura di Susanna Giovannini
Tematiche: Chiesa, Consulenza Biblica, Cura pastorale, Educazione dei figli
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