Come sapere se una chiesa è incentrata sul Vangelo? Inizia con la predicazione!

 

 

La frase “incentrato sul Vangelo” è diventata un luogo comune nel mondo della fondazione delle chiese. Sotto molti aspetti, questa è una buona cosa.

Ma facciamo bene a domandarci: cosa significa esattamente questa frase? Il fondatore deve impegnarsi a nominare Gesù durante ogni sermone? Deve esserci un invito alla salvezza obbligatoriamente durante ogni servizio?

Uno dei modi migliori per “testare” la centralità del Vangelo nella vita di una chiesa è  guardare alla predicazione. Una chiesa dovrebbe avere un messaggio “incentrato sul Vangelo” in grado di scuotere i credenti durante il sermone e sul sito internet, ma uno dei modi migliori per vedere se la centralità del Vangelo è reale – e non solo una parola alla moda – è quando il pastore predica la Parola di Dio la domenica.

 

Il Re ha vinto

Prima di guardare alle specifiche della predicazione incentrata sul Vangelo, consideriamo la seguente illustrazione.

Immaginate un re che lascia il suo castello per combattere una battaglia contro un esercito invasore. Se il re perde, manderà alcuni dei suoi soldati al castello per dare la brutta notizia. Questi informeranno anche i cittadini delle nuove strategie e tecniche: “Il nemico si sta avvicinando. Vi suggeriamo di posizionare dei tiratori scelti qui, delle bighe lì, e così via.” Tutto questo viene fatto nel tentativo di equipaggiare la gente per sconfiggere il nemico da soli. Le persone sentono una pressione incredibile, sapendo che la vittoria (o la sconfitta) è sulle loro spalle.

Ma se il re sconfigge il nemico, manderà i suoi messaggeri con la buona notizia. Questi torneranno al castello gridando: “Il re ha sconfitto il nemico! Godetevi la pace e le benedizioni della vittoria che il nostro signore ha ottenuto per voi!” Con questa gioiosa dichiarazione, la gente non solo avrà la libertà, ma anche sentimenti d’amore e gratitudine verso il loro re.

Allora cos’è una chiesa incentrata sul Vangelo? Per così dire, una chiesa incentrata sul Vangelo lavora per sottolineare – nei suoi messaggi, ministeri e missioni – che, nell’opera di Cristo portata a termine sulla croce, Dio ha ottenuto la vittoria. Il Re ha davvero vinto.

 

Predicare “buoni consigli”

In che modo questo approccio interessa la predicazione? In generale, la tipica chiesa contemporanea spesso indica che la predicazione deve essere “rilevante” e “pratica”. Molte chiese avranno qualcosa del genere sui loro siti internet: “Venite a sentire come quello che diciamo incontrerà le vostre necessità quotidiane secondo principi biblici che mostrano come la Parola di Dio sia vera.” Inoltre, a molti fondatori di chiese viene detto (dai più “esperti”) che questo è il modo migliore per riunire una folla abbastanza grande da ottenere una forza sufficiente per sollevare i suoi credenti.

Di conseguenza, alla congregazione può essere data una rotazione non bilanciata dei sermoni riguardo al denaro, alla famiglia, al matrimonio e così via. Spesso lo scopo principale di tali messaggi non è abbastanza da esaltare Cristo e la Sua opera sulla croce quanto focalizzarsi sulle sue applicazioni pratiche.

Essenzialmente, molte delle applicazioni sembrano poco diverse da quelle che trovereste nei libri di auto-aiuto o dagli esperti dei talk show. La speranza è che gli ascoltatori vadano via con gli appunti del sermone ricchi di esempi da mettere in pratica a casa, al lavoro, a scuola e in altre aree della vita. Questo non significa che questi tipi di sermoni non usano mai la Bibbia o che non parlano di Gesù. Al contrario, non è insolito vedere predicatori di buoni consigli inserire Gesù alla fine dei loro sermoni. Potrebbero addirittura enfatizzare il fatto che Cristo voglia salvare le persone e che queste possono ricevere la salvezza dicendo una preghiera, sposandosi o compilando una carta e così via.

Questo tipo di strategia di predicazione potrebbe sembrare di successo per una giovane chiesa. I presenti potrebbero complimentarsi con il pastore per essere così profondo e pratico. Dopo tutto, il contenuto del sermone si è concentrato sul loro mondo. Le persone vogliono “successo” nella vita e qualsiasi consiglio per raggiungere quel successo è il benvenuto.

I potenziali problemi con tale predica sono numerosi. Ma alla sua essenza, la predicazione di un buon consiglio fa parlare la Bibbia di noi invece che di Dio. Gesù viene relegato ad essere parte della storia delle Scritture, invece che il centro e la sostanza di tutto ciò.

Di conseguenza, questo tipo di predica porta gli ascoltatori a pensare che mentre la salvezza dipende da Gesù, il resto della loro crescita spirituale dipende da loro stessi, a causa di tutti gli esempi pratici. Perciò la predicazione di buoni consigli, non importa quanto sia buona, è di fatto non legata al Vangelo perchè porta le persone verso la legge e non la grazia.

Questo è un problema, perchè il vero Vangelo insiste sul fatto che Gesù e le opere non solo permettono la nostra crescita, ma la sostengono. Il Vangelo non è solo una porta attraverso la quale entriamo nella vita cristiana, ma la stanza stessa in cui viviamo. Questo dovrebbe essere il punto dei sermoni basati sul Vangelo: il fatto che la crescita cristiana si basi e sia permessa dall’opera portata a termine da Cristo e dal potere dello Spirito.

 

La predicazione di Paolo

Cosa dovrebbe dire Paolo riguardo alla predicazione dei “buoni consigli”? “Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso” (1 Corinzi 2:2). Paolo struttura il suo ministero – inclusa la sua predicazione – sulla centralità di Gesù. E non solo su un’opinione qualunque su Gesù – lui lo collega alla sua opera sulla croce.

In altre parole, Paolo predica su vari argomenti “di vita reale”, ma lo fa in un modo tale che Gesù non era visto come un qualunque (sebbene migliore) istruttore di vita, esperTo di auto-aiuto, mister aggiusta tutto, o guru del successo. Nella predicazione di Paolo, Gesù è il Signore crocifisso e risorto. Non c’è un’altra opzione, perchè non c’è un altro Gesù.

Analogamente, non è che le chiese basate sul Vangelo non parlino di quello che i seguaci di Gesù dovrebbero fare nelle varie aree della loro vita quotidiana. È solo che collegano intenzionalmente il fare con l’essere. Questo significa che, tutte le nostre azioni nella vita cristiana passano dal “fatto” definitivo dell’opera di Cristo sulla croce (Giovanni 19:30).

Perciò, la chiese basate sul Vangelo hanno predicazioni in cui la buona notizia del Vangelo non solo modella la conclusione del sermone, ma anche il suo corpo. Noi siamo, dopo tutto, più proclamatori che consiglieri.

Il mondo non ha bisogno di più gente che (semplicemente) dà buoni consigli. Il mondo ha bisogno di chiese fluenti nel Vangelo, caratterizzate dalla predicazione che si basa su Gesù Cristo e sulla sua crocifissione. Questa è la predicazione su cui si basano le azioni della congregazione, cioè sull’opera di Cristo.

 

 

 

 

Traduzione a cura di Francesca Farolfi.

 

Tematiche: Chiesa, Vangelo

Yancey Arrington 

Yancey Arrington

 

E’ il pastore della Clear Creek Community Church di Houston, in Texas, dove serve dal 1998. Ha una passione per la centralità del Vangelo e istruisce gli altri predicando, nella teologia, nella leadership e nel fondare chiese. Yancey è sposato con Jennifer e hanno tre figli. È anche l’autore dei libri Preaching that Moves People e Tap: Defeating the Sins that Defeat You (2010). Ha anche un blog su YanceyArrington.com. Potete anche seguirlo su Twitter.

© thegospelcoalition.org, © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.