Come (non) predicare sui profeti dell’Antico Testamento
Predicare fedelmente dall’Antico Testamento è sempre una sfida. Predicare fedelmente dai Profeti dell’Antico Testamento è forse la sfida più impegnativa di tutte. “I libri dei profeti di Israele sono tra i più difficili dell’Antico Testamento e probabilmente tra i più complessi mai scritti”.1 Lutero era d’accordo: “I profeti hanno un modo insolito di parlare, come le persone che, invece di procedere in modo ordinato, vagano da una cosa all’altra, in modo tale da non comprendere a fondo le loro intenzioni”.2
Eppure, nonostante la difficoltà, non possiamo trascurare o evitare di predicare i Profeti se dobbiamo annunciare alla nostra comunità tutto il consiglio di Dio (At. 20:27). Invece di dirvi cosa fare, ecco un breve elenco di cosa non fare quando si predica dai Profeti. Considerate la seguente lista di cose da “non fare”.
1. Non predicate riguardo al profeta. Predicate il messaggio del libro del profeta
La prima cosa da non fare quando si predica dai Profeti dell’Antico Testamento è predicare riguardo al profeta. Predicate invece il messaggio del libro divinamente ispirato che porta il nome del profeta.
I profeti dell’Antico Testamento sono personaggi affascinanti. Isaia si spogliò di tutti i suoi vestiti e vagò nudo per tre anni (Is. 20:1-3). Giona, il profeta ostinato, prese una barca per fuggire dal Signore, il Dio del cielo, che ha creato il mare e la terraferma (Gna. 1:1-3). Geremia nascose la sua cintura di lino nella fessura di una roccia presso il fiume Eufrate (Ger. 13:1-6). Osea sposò una prostituta in obbedienza al comando del Signore (Os. 1:2-3). Un materiale biografico così interessante può facilmente attrarre il predicatore a trattare i Profeti come una specie di memorie dell’antico popolo israelita. Ma i libri profetici non sono biografie dei profeti. In molti casi, conosciamo solo pochi dettagli della loro vita personale.
Invece di predicare sulla vita dei profeti, il compito del fedele espositore è quello di proclamare il messaggio dei libri profetici ispirati da Dio, gli scritti sacri, che sono in grado di rendere i vostri ascoltatori saggi per la salvezza attraverso la fede in Cristo Gesù (2 Tim. 3:15; 4:2). Ciò richiede una lettura e una rilettura attenta e accurata dei libri profetici, meditandoli giorno e notte (Salmo 1), chiedendo e ricevendo saggezza dal Signore stesso. Per: “Chi è saggio ponga mente a queste cose! Chi è intelligente le riconosca! Poiché le vie del SIGNORE sono rette; i giusti cammineranno per esse, ma i trasgressori vi cadranno” (Os. 14:9).
2. Non concentratevi esclusivamente sulla nazione d’Israele. Evidenziate i gloriosi progetti globali di Dio per tutte le nazioni
La seconda cosa da non fare quando si predica dai Profeti dell’Antico Testamento è concentrarsi esclusivamente sulla nazione d’Israele. È facile leggere i Profeti e arrivare alla conclusione che questi libri riguardino esclusivamente gli antichi rapporti tra il Signore e il popolo d’Israele. Dopo aver letto i libri profetici, alcuni cristiani potrebbero anche sentirsi come se avessero letto la posta di qualcun altro! Dopo tutto, agli israeliti “appartengono l’adozione, la gloria, i patti, la legislazione, il servizio sacro e le promesse; ai quali appartengono i padri e dai quali proviene, secondo la carne, il Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen!” (Rom. 9:4-5).
Certamente, i libri profetici riportano eventi storici accaduti in passato ad Israele. Ma il passato di Israele è la tela divina su cui Dio ha dipinto i suoi piani per il futuro.3 Il passato di Israele è il prologo del mondo intero. I piani divini del Signore per il futuro non riguardano solo Israele, ma mostrano anche i gloriosi propositi globali di Dio per tutte le nazioni. I Profeti proclamano la visione degli ultimi giorni che si trovano nel Pentateuco, dove Dio promette di benedire il mondo intero attraverso Abramo e la sua discendenza (Gen. 12:3; 22:17-18; 49:10; Gal. 3:16).
Questa gloriosa speranza non ha il solo scopo di chiamare la casa di Giacobbe a camminare nella luce del Signore. Dio vuole anche che la sua salvezza arrivi fino agli estremi confini della terra (Is. 2:2-5; 49:6; 52:10). Non solo il mondo intero è attualmente pieno della Sua gloria (Is. 6:3), ma un giorno futuro “la conoscenza della gloria del SIGNORE riempirà la terra come le acque coprono il fondo del mare” (Ab. 2:14). Un giorno i cieli e la terra saranno rinnovati (Is. 65:17). Dovete proclamare questa buona notizia globale quando predicate i Profeti.
3. Non limitatevi a predicare il giudizio Puntate a Cristo e alla luminosa speranza del Nuovo Patto
La predicazione profetica è spesso associata alla fervente proclamazione di un castigo imminente. E per buone ragioni! Il tema del giudizio divino accomuna diversi profeti. Se cercate di predicare in modo espositivo attraverso i libri profetici, allora dovete affrontare fedelmente l’ira di Dio verso i peccati del suo popolo. La disobbedienza ha delle conseguenze. I profeti ricordano costantemente al popolo infedele le maledizioni di Dio per la disobbedienza che furono promesse per la prima volta in Deuteronomio 28. In questo modo, predicare dai libri profetici comporta spesso l’esegesi di un’esegesi, perché i libri profetici interpretano e applicano i testi biblici precedenti. Questo è il motivo per cui i libri profetici sono ricchi nel loro contenuto di Bibbia.
Ma così come i Profeti interpretano e applicano gli avvertimenti del Pentateuco sul giudizio divino in merito alla disobbedienza, essi illuminano meravigliosamente anche la speranza gloriosa del Messia che verrà e la promessa del nuovo patto. Sullo sfondo cupo del fallimento del popolo di Dio nel credere e nell’obbedire alla sua Parola, si trova la visione luminosa del Re davidico eterno e l’instaurazione del suo regno eterno attraverso un nuovo patto (Is. 9:6-7; Ger. 31:32-34). I gloriosi propositi globali di Dio rivelati nei Profeti guardano oltre le devastazioni dell’esilio e si concentrano sull’arrivo di questo Re futuro come Davide (Ez. 34:23).
In altre parole, il Signore dice che questo nuovo patto comporterà un risveglio del suo popolo attraverso una sorta di nuovo esodo (Ez. 36: 26-28; cfr. Dt. 30:3-4) e un’effusione del suo Spirito in un modo nuovo, tale che a tutto il popolo di Dio sarà dato un cuore nuovo per confidare e obbedire al suo Re (Gle. 2:28-29; At. 2:14-21). I profeti nutrono persino la speranza che il Re di tutta la creazione porterà una nuova creazione, un nuovo cielo e una nuova terra in cui tutte le nazioni adoreranno davanti al Signore (Is. 65:17; 66:22-23).
Ogni predicazione fedele dei libri profetici deve includere costantemente l’identificazione del popolo con Gesù Cristo, il seme di Abramo, il figlio di Davide, il profeta come Mosè, il Servo sofferente, che fu obbediente fino alla morte, e la morte di croce, che inaugurò il nuovo patto e acquistò la chiesa di Dio con il suo stesso sangue (Lc. 22:20; At. 20:28). “Egli è stato trafitto a causa delle nostre trasgressioni, stroncato a causa delle nostre iniquità; il castigo per cui abbiamo pace, è caduto su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati guariti. Noi tutti eravamo smarriti come pecore, ognuno di noi seguiva la propria via; ma il SIGNORE ha fatto ricadere su di lui l’iniquità di noi tutti” (Is. 53:5-6).
Gesù Cristo, il Signore risorto, ha insegnato ai suoi discepoli a cercarLo nei Profeti. “E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture le cose che lo riguardavano” (Lc. 24:27; vedi anche 1 Pt. 1:10-12). Predicate dunque i Profeti indirizzando i vostri ascoltatori verso Colui che verrà, che i profeti dell’Antico Testamento hanno desiderato vedere. “Di lui attestano tutti i profeti che chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante il suo nome” (At. 10:43).
1 Delbert R. Hillers, Covenant: The History of a Biblical Idea (Baltimore: Johns Hopkins Press, 1969), 124.
2 Martin Lutero, citato da Gerhard von Rad in Old Testament Theology vol. 2 (New York: Harper & Row, 1965), 33. (Luther’s Works, Weimar edition, Volume 19: 350).
3 John Sailhamer, Biblical Prophecy (Grand Rapids, MI: Zondervan, 1998), 47.
Traduzione di Andrea Lavagna.
Tematiche: Predicazione
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