Coinvolgere i bambini durante il culto: un piano semplice

 

 

La chiesa di cui sono pastore, qualche anno fa, si stava preparando ad accogliere i bambini al culto; pur mantenendo un’atmosfera favorevole   all’apprendimento  e alla lode a Dio, alcuni membri erano preoccupati per l’eccessivo rumore prodotto dai bambini. Tuttavia, non fui di grande aiuto: “Non lo sento”, riferii  agli altri responsabili   della   chiesa. Suppongo che la mia   concentrazione   durante   la predicazione impedisse qualsiasi distrazione.

Ed ecco che lo sentii.

Mia figlia minore perse la pazienza durante un culto domenicale e mia moglie la portò fuori dalla sala di culto   verso la sala d’ingresso; una stanza che a quanto pare funziona come la cassa di   una chitarra, amplificando misteriosamente il suono fino alla sala di culto. Nonostante tutte le porte fossero chiuse le urla erano così intense che dovetti dire dal pulpito, con tono colpevole: “Qualcuno potrebbe aiutare quella bella signora e quella  bambina in fondo a raggiungere una parte dell’ edificio più adeguata?”.

Dopo la funzione, più di un responsabile mi chiese divertito: “Hai sentito?”. Ok, ho capito il senso: avevamo del lavoro da fare. Già  in  passato scrissi di come i figli dei credenti appartengano alle loro famiglie  in seno alla comunità. Eppure, l’inclusività durante il culto non è poi tutta questa gloria perché i bambini si agitano e parlano, si distraggono più facilmente e altre volte urlano imperterriti; possono non avere la maturità necessaria per comportarsi come le circostanze richiedono. Tuttavia, tutte queste persone hanno una  personale indole  senza dubbio cristiana, perciò  i bambini imparano ad adorare in chiesa con il popolo di Dio e in ogni altro modo. Quindi, includerli nel culto è uno degli obiettivi del discepolato di Dio:“ Come possiamo farlo in modo efficace?”.

 

Ecco alcuni punti di partenza.

Preparate i vostri figli a casa

Pretendere che i bambini stiano fermi e tranquilli in chiesa è chiedere tanto, ma aspettarsi che lo facciano spontaneamente una volta alla settimana, senza allenarsi prima a casa, è un’illusione. Praticare regolarmente il   culto in famiglia, una semplice   abitudine composta da lettura della Bibbia, conversazioni di natura spirituale, canti e preghiere, è il miglior abbecedario per il culto in chiesa e un’opportunità fondamentale per educare i bambini alla maturità spirituale. Insegnargli a casa canti e   inni li aiuta a imparare a partecipare   all’adorazione della  comunità. È vero che i genitori dovrebbero separare le attività di culto in famiglia da quelle in chiesa, però anche a casa si possono coltivare maggiore preghiera e un’attenzione adeguata all’età dei bambini.

 

Aiutate i vostri figli a partecipare al culto

Per evitare che i bambini siano   semplicemente degli osservatori   durante il culto, dobbiamo spiegare cosa stia succedendo e stimolare così la loro partecipazione (Es. 13:8,14), incoraggiate la memorizzazione  e  la   ripetizione di elementi di culto come il Padre  Nostro, il Credo   degli Apostoli e la lode, insegnate loro a pregare, a cantare e ad ascoltare la predicazione. Spiegate il significato del battesimo e della Cena del Signore, chiedete loro di aiutarvi a dare l’offerta; le chiese possono anche affidare ai bambini lavori come la distribuzione dei volantini, talvolta sono più esuberanti  degli  adulti  nell’accoglienza! Il compito di un genitore attivo durante il culto in chiesa può essere esigente, ma è anche una parte gratificante della nostra chiamata a formare i  bambini “nella disciplina e nell’istruzione del Signore” (Ef. 6:4).

 

Siate ottimisti e pazienti

Le abitudini ad adorare (e le loro conseguenze), sono condivise a distanza di generazioni (Es. 20:5-6), e ciò   che   trasmettiamo   riguarda   molto   di   più,   sebbene non meno, delle  semplici   azioni liturgiche; così i nostri figli percepiranno il nostro cuore per il culto molto prima di capire la logica della nostra liturgia. Per quanto la disciplina possa essere necessaria non perdiamo mai di vista questo   obiettivo:   vogliamo che  i nostri   figli   percepiscano  che   lodare   Dio   nella  comunità  sia l’esperienza più gioiosa del mondo (Atti 8:8, 39; 13:48, 52).

 

Fatevi aiutare da chi ha più esperienza

La curva di apprendimento per educare i bambini all’adorazione è ripida, soprattutto per chi si trova alla prima esperienza dato che noi non l’abbiamo mai fatto prima! Eppure altri lo hanno fatto; parlate con i genitori più anziani, imparate dai loro errori e dai loro risultati, e se necessario chiedete  l’aiuto  di  altri  membri  della Chiesa; in quanto  pastore,  raramente  mi  sono seduto  in chiesa affianco a mia moglie eppure, quando i nostri figli erano piccoli, abbiamo chiesto e ricevuto molto aiuto da altri membri della Chiesa.

Potete inoltre leggere libri che vi incoraggino e vi forniscano gli strumenti necessari; è così che io e mia moglie abbiamo tratto beneficio dall’ormai classico libro di Robbie Castleman, ma anche da Joel Beeke, Jason Helopolous e Daniel Hyde e altri che hanno scritto dei piccoli ed eccellenti libri per aiutare i bambini ad ambientarsi nell’adorazione in comunità, alcuni dei quali rivolti proprio a loro. Non aspettatevi di mettere in pratica tutto ciò che c’è scritto in ogni libro che andrete a leggere ma non si può sbagliare imparando, avendo buone linee guida.

I   credenti   più   maturi   hanno   l’inestimabile   privilegio   di   rendere   personale   la   parola   di   Gesù:   “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite” (Marco 10:14). In Lui c’è la vita sia per noi sia per i nostri figli (Giovanni 1:4), perciò dovremmo fare tutto il possibile per portarli a Gesù mentre cammina in mezzo al Suo popolo in adorazione (Ap 1, 9-20).

 

Come incoraggiamento posso dirvi che mia figlia in chiesa non urla più, ha solamente qualche anno in più eppure ora dedica le sue energie a confessare i suoi peccati, ad ascoltare la promessa di salvezza di Dio a tutti coloro che credono in Cristo, a conoscere la volontà di Dio per la sua vita ascoltando i sermoni e a cantare salmi e inni come parte di un’offerta di ringraziamento per la grazia di Dio; sia lei che io abbiamo molto da imparare, ed entrambi siamo nel posto giusto per poterci riuscire.

 

 

Tradotto da Yuni Akermi

 

Tematiche: Bambini, culto, Educazione dei figli

William Boekestein 

William Boekestein 

 

È il pastore della Immanuel Fellowship Church di Kalamazoo, Michigan. Ha scritto diversi libri e numerosi articoli. Lui e sua moglie Amy hanno quattro figli.

 

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