Cinque cose che tua moglie vorrebbe che tu sapessi (ma che forse non ti direbbe mai)

Quanto conosci il lavoro di tua moglie come casalinga?

 

Assapori i suoi pasti fatti in casa, indossi i vestiti puliti che lei ha lavato e piegato ieri e mangi nei piatti che lei ha tirato fuori dalla lavastoviglie al momento di svuotarla. Dormi nello stesso letto con lei, cresci i figli con lei e dai anche una mano per tenere la casa in ordine. La ami e la valorizzi e forse glielo dici spesso.

 

Ma anche se fai tutto questo, ci sono alcune cose che tua moglie vorrebbe che sapessi sui lavori di casa.

 

 

  1. È un lavoro vero e proprio.

Certo, magari rimane in pigiama fino a mezzogiorno, ma tua moglie è già a lavoro. Il lavoro fa parte dell’essere stati creati a immagine di Dio (Gen 1:27) ed esisteva già molto tempo prima dell’introduzione dello stipendio, quindi, che sia pagata o no, lei lavora.

Gli orari sono diversi rispetto a quelli di chi fa un lavoro tradizionale, ma questo non sminuisce ciò che lei fa. Il lavoro è il modo in cui Dio ama il mondo per mezzo della fatica delle nostre mani. È proprio quel buon lavoro che lei svolge pulendo i pavimenti, rendendo la casa un luogo sicuro e accogliente e ospitando amici in difficoltà. Lei ama il mondo quando fa la spesa, quando organizza i pasti e persino quando educa i bambini.

 

Lei lavora e il suo lavoro è buono.

 

 

  1. Per lei è difficile dare un valore al successo.

Quando timbrava il cartellino (o riceveva periodicamente uno stipendio) aveva strumenti migliori per misurare il suo lavoro. Magari riceveva valutazioni della prestazione o lavorava in un team collaborativo. Tutto questo le rendeva più facile misurare il suo successo. Certo, sappiamo che il successo del mondo non è un metro di misura per Dio (Ef 6:7; Col 3:23), ma siamo anche umani quindi desideriamo sapere se almeno stiamo andando nella direzione giusta.

 

Fare i lavori di casa è noioso, ordinario e spesso ci vogliono anni prima di vederne i frutti. Preparare un pasto per un vicino malato, prendersi cura dei figli, stare quotidianamente al passo con tutto ciò che permette a una famiglia di vivere serenamente è un lavoro buono, ma è anche un lavoro che avviene dietro le quinte e spesso passa inosservato. Tua moglie potrebbe scoraggiarsi e magari vorrebbe sapere che tu consideri prezioso il suo lavoro. Diglielo.

 

 

  1. Non è un lavoro solo per donne.

In seguito alla Rivoluzione Industriale, il lavoro è stato diviso nettamente sulla base del genere dei sessi. Sono passati tanti anni e abbiamo spostato questa visione del lavoro anche nell’ambito domestico. Sebbene tua moglie passi a casa la maggior parte del tempo, occupandosi quindi di buona parte delle faccende domestiche, ciascuno di noi è responsabile di come utilizziamo le nostre case per il bene del mondo e per la gloria di Dio (Eb 13:1-3).

 

Nelle Scritture, l’ospitalità è un comandamento rivolto all’uomo e alla donna (1 Tim 3:2; 1Pt 4:9). Allevare i figli è responsabilità di entrambi i genitori (Ef 6:4). Che i lavori di casa ti piacciano o no, il fatto che vivi in quella casa significa che dovresti contribuire a tali lavori.

 

 

  1. La solitudine.

Dio non vuole che lavoriamo in isolamento. Nessun uomo (o donna) è un’isola. Siamo stati creati per compiere il nostro lavoro in comunità e per mezzo della collaborazione. Abbiamo bisogno di persone con cui condividere i pesi, con cui raccogliere idee e che ci incoraggino durante il lavoro.

 

Secondo il modello culturale odierno, questo non avviene facilmente nell’ambito dei lavori di casa. Infatti è necessaria una grande forza di volontà per creare un senso di comunità e di collaborazione in tale contesto. Spesso ci si sente soli a fare un lavoro noioso e ordinario. Se passi le giornate a lavoro in un ambiente più comunitario di quello di tua moglie, puoi servirla mostrando empatia nei suoi confronti.

 

 

  1. Ha bisogno di staccare.

La casa è un luogo di riposo e di rifugio per molti. Tuttavia, ciò che tua moglie vede guardandosi intorno quando è a casa sono faccende da sbrigare. Noi seguiamo il modello di Dio, che riposò il settimo giorno (Gen 2:2). Eppure non riposiamo perché il lavoro è finito, ma perché noi siamo finiti. Siamo esseri limitati che non riescono a stare al passo con il proprio lavoro.

 

Tuttavia è difficile staccare quando vivi sul posto di lavoro e quando il lavoro include le persone che ami di più. Alcuni giorni tua moglie passerà dal sentirsi sul punto di esplodere al sentirsi in colpa per aver bisogno di staccare un po’. Puoi servirla anticipando il suo bisogno di riposo e questo darà rilievo alla tua consapevolezza del fatto che i lavori di casa non sono un suo fardello che lei deve portare da sola. Siete entrambi impegnati a usare la vostra casa per il bene del mondo, il quale appartiene a Dio.

 

 

 

 

Traduzione a cura di Eleonora Modena

 

 

Tematiche: Donne, Famiglia, Femminilità, Matrimonio, Vita Cristiana

Courtney Reissig

Courtney Reissig

 

Courtney è una moglie, madre e scrittrice. Nata in California, cresciuta in Texas, si è laureata a Southern Baptist Theological Seminary dove ha conosciuto suo marito Daniel. Courtney e suo marito vivono a Little Rock in Arkansas e sono genitori di tre bambini: i gemelli Luke e Zach, e Seth. Sono membri della chiesa battista Midtown, dove Daniel serve come anziano.

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