Che cosa dice la Bibbia sul battesimo? Sei testi che non possiamo ignorare

 

 

Martin Lutero, il grande Riformatore protestante, disse: “Non vi è sulla terra conforto più grande del battesimo”. Lutero era famoso per combattere contro il peccato e Satana predicando a se stesso: “Sono stato battezzato! Sono stato battezzato!”

Lutero non stava affermando di essere salvato soltanto perché era stato battezzato, ma ben comprese la bellezza e la magnificenza del battesimo. Egli vide nell’atto esterno e visibile del battesimo un’indicazione oggettiva della realtà interna invisible della nuova nascita e della fede mediante la quale siamo salvati sulla base di Cristo solo. Dopotutto, Lutero era il grande paladino della giustificazione per fede — oltre che una persona conquistata dalla potenza e dalla grazia del battesimo.

Come battista, non posso però fare a meno di osservare che, nel ricordare a se stesso il suo battesimo, a Lutero mancasse qualcosa. Lutero era un pedobattista. Egli stesso fu battezzato da bambino, non a seguito di una sua professione di fede, ma in ragione della fede dei suoi genitori, fede che essi speravano si sarebbe manifestata un giorno nel loro figlio neonato. Lutero stesso approvava e praticava il battesimo (per aspersione) non soltanto di adulti convertiti, ma anche di bambini figli di genitori cristiani.

Quanto più potente sarebbe stato rievocare il suo battesimo se Lutero avesse potuto veramente ricordarlo? E se il suo battesimo fosse stato espressione di una fede salvifica già chiaramente presente nella sua anima, e non solo un auspicio e una preghiera dei suoi genitori?

 

Ravvediti, credi, sii battezzato.

Lutero non è l’unico con una visione del battesimo che lascia un po’ a desiderare. Dio ha impresso nei suoi sacramenti più di quanto non sembri. Le “parole visibili” degli ordinamenti abbondano di meraviglia e potenza per la nostra crescita e maturazione. Ci sono tante sfumature e aspetti nel significato del battesimo che dobbiamo ancora comprendere.

Prima di esporre sei dei più importanti testi neotestamentari da considerare, vorrei riconoscere fin dall’inizio che ci sono pastori, studiosi, chiese e seminari evangelici devoti in entrambe le parti in causa. Le questioni sono molte e le argomentazioni sono spesso complesse, e ho un grande rispetto per molti cari fratelli e sorelle che battezzano i bambini.

Ciononostante, noi credobattisti — che battezziamo, di solito per immersione, soltanto chi fa una professione di fede credibile — abbiamo un’argomentazione più profonda di quella che si trova nella superficie del testo biblico. Tuttavia, poiché crediamo alla Bibbia, non trascuriamo neppure la semplice e assidua lettura dei testi. Andiamo certamente in profondità, ma non ignoriamo nemmeno ciò che è evidente. Consideriamo ora sei testi biblici inequivocabili sul battesimo che ogni visione cristiana del battesimo non può ignorare.

 

Marco 1:5: “E tutto il paese della Giudea e tutti quelli di Gerusalemme accorrevano a lui ed erano da lui battezzati nel fiume Giordano, confessando i loro peccati”.

 

Nel Nuovo Testamento, senza eccezioni, il battesimo è legato al ravvedimento e alla fede del battezzato. Il battesimo di Giovanni, precursore del battesimo cristiano, era esplicitamente, ripetutamente e irriducibilmente legato al ravvedimento. “Ed erano battezzati da lui [Giovanni] nel fiume Giordano, confessando i loro peccati” (Mat. 3:6). Giovanni disse: “Io vi battezzo in acqua, per il ravvedimento” (Mat. 3:11). Nei Vangeli e in Atti, il battesimo di Giovanni è riassunto come “un battesimo di ravvedimento per il perdono dei peccati” (Mr. 1:4; Lu. 3:3; anche At. 13:24; 19:4). Poi, narrando la storia della chiesa primitiva, Atti lega più volte il battesimo cristiano al ravvedimento e alla fede:

  • Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati” (At. 2:38).

  • “Quelli dunque che ricevettero la sua parola lietamente furono battezzati” (At. 2:41).

  • “Quando però credettero a Filippo, che annunziava la buona novella delle cose concernenti il regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, uomini e donne si fecero battezzare. Anche Simone credette e, dopo essere stato battezzato, stava del continuo con Filippo; e, vedendo le potenti operazioni e i segni che erano fatti, ne rimaneva stupito” (At. 8:12-13).

 

Atti 18:8: “Or Crispo, capo della sinagoga, credette al Signore con tutta la sua famiglia; anche molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano ed erano battezzati“.

 

Coloro che battezzano gli infanti spesso mettono in evidenza i “battesimi di famiglie” citati in Atti 16:33, 18:8 e 1 Corinzi 1:16 e sostengono che tutti i bambini presenti in quelle famiglie avrebbero ricevuto il battesimo. Tuttavia, come scrive John Piper:

«In nessuna parte della Scrittura troviamo l’esempio di un bambino che viene battezzato. I “battesimi di famiglie” (citati in At. 16:15, 33 e 1 Cor. 1:16) costituiscono delle eccezioni soltanto se si suppone che la famiglia includesse dei bambini. In realtà, Luca prende le distanze da questa supposizione, per esempio nel caso del carceriere di Filippi (At. 16:32), dicendo che Paolo prima annunciò “la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua”, e poi li battezzò» (Brothers, 156–157).

In Atti 18:8, Luca chiarisce immediatamente, nella frase successiva, che il solo fatto di trovarsi nella nuova famiglia cristiana non era sufficiente per il ricevere il battesimo. Credere in Gesù era il prerequisito: “Or Crispo, capo della sinagoga, credette al Signore con tutta la sua famiglia; anche molti dei Corinzi, udendo Paolo, credevano ed erano battezzati.” (At. 18:8).

Le argomentazioni di chi pratica il battesimo dei credenti vanno ben oltre a questi esempi che si trovano nei Vangeli e in Atti, ma spesso partono da qui. Queste argomentazioni non si trovano soltanto nei racconti relativi alla chiesa primitiva, che possono essere spinosi dal punto di vista prescrittivo, ma anche nelle Epistole. Nelle lettere apostoliche troviamo quattro testi di riferimento che legano il battesimo alla fede con una chiarezza e una semplicità non paragonabili alle argomentazioni a favore del battesimo degli infanti.

 

Galati 3:26-27: “perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù. Poiché voi tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo”.

 

Paolo presume che coloro che sono stati battezzati e coloro che hanno la fede salvifica appartengono allo stesso gruppo (non sono indicate eccezioni). Fede e battesimo sono inscindibili nella pratica della chiesa e nell’esperienza personale del cristiano. Coloro che danno evidenza di fede salvifica dovrebbero essere battezzati e coloro che sono stati battezzati hanno mostrato di avere la fede salvifica.

Né qui né altrove si afferma o si lascia intendere che qualcuno sia stato battezzato prescindendo da una professione di fede, in previsione di una fede futura.

Colossesi 2:11-12: “nel quale [in Cristo] siete anche stati circoncisi di una circoncisione fatta senza mano d’uomo, ma della circoncisione di Cristo, mediante lo spogliamento del corpo dei peccati della carne: essendo stati sepolti con lui nel battesimo, in lui siete anche stati insieme risuscitati, mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti”.

 

Il riferimento alla circoncisione è importante perché uno dei principali argomenti a favore del battesimo degli infanti è che la circoncisione era amministrata a ogni maschio nato nel popolo del vecchio patto, perciò il battesimo dovrebbe essere impartito a ogni figlio (maschio o femmina) nato in famiglie di credenti del popolo di Dio del nuovo patto, la chiesa. Tuttavia, questo non è ciò che Colossesi 2, e nessun altro testo del Nuovo Testamento, dice sulla circoncisione.

Qui “la circoncisione di Cristo” si riferisce al suo essere “tagliato” sulla croce per i nostri peccati, e la “circoncisione non fatta da mano d’uomo”, che Paolo applica a ogni credente, è una circoncisione spirituale, ovvero, la nuova nascita (come osserva il commentatore Doug Moo: “Il collegamento è tra la circoncisione spirituale e il battesimo”, Colossians, 269, n.18).

Paolo si aspetta che a questo popolo del nuovo patto (che è nato di nuovo e che è stato circonciso nel cuore) sia stato applicato il rito inaugurale del nuovo patto, il battesimo in acqua. Come esamineremo meglio più avanti, i destinatari del battesimo neotestamentario, l’equivalente della circoncisione del vecchio patto, sono coloro che hanno sperimentato la nuova nascita (non la sola nascita fisica), una circoncisione spirituale che non avviene a prescindere dalla fede. Colossesi 2:11-12, come Galati 3:26-27, presuppone una fede attiva e professata in tutti i battezzati, non solo nei loro genitori.

 

Romani 6:3-4: ” Ignorate voi, che noi tutti che siamo stati battezzati in Gesù Cristo, siamo stati battezzati nella sua morte? Noi dunque siamo stati sepolti con lui per mezzo del battesimo nella morte, affinché, come Cristo è risuscitato dai morti per la gloria del Padre, così anche noi similmente camminiamo in novità di vita.

 

Come in Colossesi 2, i battezzati sono coloro che sono stati sepolti nella morte di Gesù e risuscitati a nuova vita in lui. Non solo l’immagine suggerisce l’immersione, anziché l’aspersione o il versamento, ma, cosa più importante, “novità di vita” rende testimonianza alla nuova nascita e ai suoi effetti, non alla semplice prima nascita.

Il “vecchio io”, nel quale siamo nati (Ef. 2:1-3), è stato crocifisso (Romani 6:6) o spogliato (Ef. 4:22; Col. 3:9). E Paolo dice che questo è vero di “tutti noi”, di tutti i battezzati. Ora tutti noi “camminiamo in novità di vita”, non nella vecchia vita della nostra prima nascita. L’argomentazione dei pedobattisti che presume la fede nel neonato non rende giustizia alla litania dei testi del Nuovo Testamento sul convertirsi, spogliarsi del vecchio uomo e camminare in novità di vita.

 

1 Pietro 3:21: “la quale [acqua] è figura del battesimo (non la rimozione di sporcizia della carne, ma la richiesta di buona coscienza presso Dio), che ora salva anche noi mediante la risurrezione di Gesù Cristo”.

 

Questo è un testo che spesso viene evitato da entrambi gli schieramenti perché solleva la questione di cosa significano le parole “[Il battesimo] . . . ora salva anche voi”. Tuttavia, se interpretiamo il versetto correttamente, chiariremo questa confusione e troveremo ulteriore conferma al fatto che il battesimo non è nient’altro che l’espressione oggettiva del ravvedimento e della fede soggettiva (nuova nascita) già presenti (e non soltanto auspicati) nel battezzato.

Quest’acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio). Esso ora salva anche voi, mediante la risurrezione di Gesù Cristo.

Pietro si aspetta la nostra sorpresa nel leggere che “il battesimo . . . salva anche voi”, perciò passa subito a spiegare. Egli non intende dire che l’atto esteriore del battesimo (“l’eliminazione di sporcizia dal corpo”) abbia in se stesso un potere salvifico. Semmai, lo strumento che unisce il credente a Cristo per la salvezza è la condizione invisibile del cuore (fede) che viene manifestata esteriormente nel battesimo.

Il battesimo è una dimostrazione oggettiva ed esteriore della “richiesta di una buona coscienza verso Dio” soggettiva e interiore. Il battesimo salva non come atto esteriore ma mediante la fede interiore che esso esprime. La dichiarazione di Pietro ha un senso logico se si vede nel battesimo l’espressione di un cuore salvato, rinato spiritualmente.

Plausibilità o biblicità?

Oltre agli esempi nelle narrative e le parole didascaliche degli apostoli che legano il battesimo alla fede, sosteniamo la nostra tesi fondandoci anche su basi teologiche e pattuali. Lascio questo al prossimo articolo, ma è giusto non passare a quel tipo di argomentazioni troppo in fretta. Per la posizione credobattista è fondamentale rendere giustizia all’insegnamento dimostrabile del Nuovo Testamento.

I più autorevoli portavoce del battesimo degli infanti solitamente forniscono argomentazioni ammirevolmente plausibili, ragionevoli e coerenti. Tuttavia, in quanto cristiani, la questione centrale per noi non è se il ragionamento è plausibile e coerente, ma se esso è insegnato dal testo delle Scritture.

Pur dovendo passare, a tempo debito, alle argomentazioni più teologiche e pattuali, non possiamo sorvolare troppo in fretta sui dati chiari,evidenti e ripetuti che emergono dai testi del Nuovo Testamento. Qualunque sia la nostra tradizione, un’argomentazione valida per la natura e l’applicazione del battesimo cristiano non dovrebbe ignorare o minimizzare ciò che la Bibbia dice effettivamente, compresi questi sei importanti testi .

 

L’articolo è stato precendentemente pubblicato da ImpattoItalia.org. Per gentile concessione.

 

 

Tematiche: Battesimo, Cattolicesimo, Cultura e Società, Nuova nascita, Perdono, Ravvedimento

David Mathis

David Mathis

 

Redattore esecutivo di desiringGod.org, pastore della Cities Church di Minneapolis/Saint Paul, e professore associato al Bethlehem College & Seminary. È marito, padre di quattro figli, e autore di Habits of Grace: Enjoying Jesus through the Spiritual Disciplines e di  Workers for Your Joy: The Call of Christ on Christian Leaders (2022).

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