Progettati per cantare

 

Siamo un popolo che canta perché Dio ci ha creati per farlo. È quello che facciamo e quando cantiamo ci stiamo unendo nel fare semplicemente quello che il resto della creazione fa.

Siamo tutti cantanti. Non saremo tutti bravi a farlo, cionondimeno siamo tutti stati creati per cantare. Il salmista canta: “Sì, tu hai formato le mie interiora, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre. Io ti celebrerò, perché sono stato fatto in modo stupendo; le tue opere, sono meravigliose, e io lo so molto bene” (Sl. 139:13-14). Abbiamo tre figlie giovani e siamo rimasti sorpresi quanto presto ognuna di loro abbia iniziato a cantare. Semplici melodie con parole farfugliate si sono trasformate in frasi come “Canta Alleluia” o una strana combinazione tra “Santo, Santo, Santo, Signore Onnipotente” e “Brilla, brilla la stellina”.

Cantare è scritto nel nostro DNA, è parte del disegno di Dio. Il nostro desiderio di fabbricare strumenti musicali per accompagnare il canto è vecchio quanto il nostro desiderio di modellare strumenti per aiutarci nel nostro lavoro quotidiano.

 

Ora il nome di suo fratello era Jubal, che fu il padre di tutti quelli che suonano la cetra e il flauto. Tsillah partorì anch’essa Tubalcain, l’artefice di ogni sorta di strumenti di bronzo e di ferro, e la sorella di Tubal-cain fu Naama”. Gen. 4:21-22

 

Nella Bibbia e nella storia dell’umanità vediamo il popolo di Dio usare il dono del canto per lodare lui, il Datore di tutto ciò.

La tua abilità di cantare è stata creata in modo stupendo. Intorno alla dodicesima settimana di vita le corde vocali di un feto sono già formate ed è stato dimostrato che funzionano ancor prima che il bambino che nasca. Le nostre voci saranno diverse, ma abbiamo tutti lo stesso apparato fonatorio (tu, noi, Bono, Pavarotti, Sinatra); il respiro circola dai polmoni in su, vibra attraverso le corde vocali nella gola ed è spinto fuori attraverso le articolazioni della nostra bocca, lingua e labbra. Cantare non è semplicemente un sottoprodotto del vero intento di Dio di fare di noi delle creature che parlano. È qualcosa per cui siamo stati creati.

Non solo, Dio ha progettato anche la nostra psiche per cantare. Quando cantiamo lodi a Dio viene coinvolto molto di più delle sole corde vocali. Dio ha creato le nostre menti per valutare l’intonazione e le parole, per pensare ai concetti che cantiamo, per impegnare l’intelletto, l’immaginazione e la memoria e per ricordare una melodia (siamo certi che, proprio adesso, il 99% dei lettori si ricorda di più le parole di un cantico piuttosto che certi versi della Bibbia). Dio ha formato i nostri cuori affinché siano commossi da sentimenti e da una varietà di emozioni mentre le verità che ci rivelano chi Dio sia e a chi apparteniamo si imprimono dentro di noi.

 

 

Se non “so cantare”?

Talvolta incontriamo persone che dicono: “Io non so cantare”, cioè: “Il suono che esce dalla mia bocca non è quello che speravo che uscisse”. Forse questo sei tu e ciò ti fa ricordare conversazioni imbarazzanti risalenti all’infanzia, quando ti è stato solo chiesto di muovere le labbra invece di cantare o magari ti è stato detto che cantare nel coro della scuola o della chiesa non rientra nei tuoi doni.

In realtà, se puoi parlare puoi fisicamente cantare.
La verità è che Dio ti ha creato per cantare e ti ha dato tutto ciò di cui hai bisogno per farlo, nel migliore dei modi. A lui interessa molto di più la tua integrità che la tua intonazione. Il vero canto cristiano comincia con il cuore, non con le labbra (“parlandovi gli uni gli altri con salmi inni e cantici spirituali, cantando e lodando col vostro cuore il Signore”, Ef. 5:19).

Siccome le nostre figlie sono piccole e ognuna attraversa una diversa fase di apprendimento, quando cantano insieme la più grande è più sicura di sé della mezzana, che a sua volta è più fluente della più piccola. Questo potrebbe cambiare man mano che crescono, ma il punto è questo: per le orecchie dei loro genitori, non solo ogni voce è importante quanto l’altra, ma tutte vengono apprezzate allo stesso modo. Al Padre Celeste interessa se e cosa canti, ma non si cura tanto di quanto sei bravo a cantare. Anche se abbiamo cori composti da cantati talentuosi nelle nostre chiese, l’assemblea formata da tutte le persone della chiesa è il coro per eccellenza e non deve superare alcuna audizione: tutti possono e dovrebbero farne parte.

La vera bellezza di un tale coro è che le nostre voci e i nostri cuori sono uniti insieme nella lode. È entusiasmante far parte di un corpo di credenti che canta insieme le verità bibliche. Recentemente, abbiamo incontrato un missionario dalla Cina che era in aspettativa in America. Dopo la lode, ha esclamato quanto fosse meraviglioso poter cantare liberamente insieme ad altri credenti poiché nella regione cinese dove viveva erano state imposte grosse restrizioni su tale pratica. “Oh, quanto mi manca cantare”, ha detto.

 

La tua voce non sarà giunta a uno standard professionale, ma ha raggiunto di certo lo standard confessionale. Bisogna precisare però che più ci esercitiamo in qualcosa, più diventiamo bravi nel farlo e di solito c’impegniamo a migliorare quello che più valorizziamo.

 

“Per quanto riguarda le cose importanti della vita,
raramente ci basta solo un giorno per farle”.

 

Imparare a camminare richiede tempo e bisogna prima imparare a stare in piedi. Imparare a parlare richiede tempo e bisogna prima aprire la bocca e produrre suoni. Per lodare Dio in maniera intonata ci vuole tempo e si migliora cantando. Se una volta arrivati al nostro apice canoro la nostra intonazione non è perfetta, dobbiamo imparare ad avere come alleato un po’ di senso dell’umorismo. Alcune persone sembrano avere il dono speciale di stonare quasi ogni nota (che è, ironicamente, molto difficile). Siccome cantiamo per lodare e incoraggiare, non per impressionare e ottenere lodi, possiamo riderci su e cantare comunque.

 

Uno dei membri della nostra band, Zach White, recentemente ci ha detto che suo padre è stato un’ispirazione per lui e i suoi fratelli quando si trattava di cantare in chiesa. Il signor White è il cantante più appassionato della chiesa, ciononostante può solo cantare tre note e nessuna di esse è intonata, ma ciò non lo ha mai scoraggiato in quanto ha afferrato cosa sia il canto d’insieme e cosa non lo è.

L’insegnante di canto di Kristyn degli ultimi quattordici anni, Kim Wood Sandusky, ha esperienza pluridecennale nella formazione di cantanti di tutti i generi e sottolinea che “siamo tutti cantanti. Alcuni di noi hanno talenti che ci permettono di cantare intonati e con una bella voce, mentre altri hanno i talenti per cantare con la loro anima. Che meraviglioso suono produciamo tutti come cantanti per il nostro Padre celeste”.

Ci sono alcuni tra di noi che hanno degli impedimenti vocali dovuti a problemi di salute sopraggiunti o presenti fin dalla nascita. Se non potete parlare, ma cantate gesticolando con le mani o con altri mezzi che Dio vi ha dato, state benedicendo la comunità di credenti in quanto siete uniti come un solo cuore e una sola voce fino a che un giorno tutti i popoli canteranno lui.

Siamo così grati per gli interpreti della lingua dei segni che permettono a tutta la chiesa di essere coinvolta nei canti.

 

 

Questo articolo è tratto dal libro Canta! di Keith e Kristyn Getty pubblicato da Coram Deo.

 

Canta!

Tematiche: Adorazione, Cantare, I nostri libri, Lode, Musica

Keith e Kristyn Getty

Keith e Kristyn Getty 

Occupano uno spazio unico nel mondo della musica cristiana come preminenti compositori di inni moderni. Reinventando la forma tradizionale dell’inno, hanno creato un catalogo di canzoni che insegnano la dottrina cristiana e attraversano i generi della composizione tradizionale, classica, popolare e contemporanea, che vengono cantate in tutto il mondo. Nati in Irlanda del Nord, ora vivono a Nashville (Stati Uniti) e hanno 4 figlie.

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