Apocalisse: un messaggio di cui abbiamo bisogno
Un misto di fascino e intimidazione
Il libro dell’Apocalisse attrae e respinge i lettori allo stesso tempo. Li attrae perché presenta uno strano nuovo mondo, una visione apocalittica che cattura la nostra immaginazione. Tutti sentiamo che alcune dimensioni della vita sono oltre noi stessi, che ci sono misteri che trascendono la nostra comprensione, e l’Apocalisse ci introduce in questo mondo, invitandoci ad ascoltare ciò che Dio ci dice. Ci chiediamo cosa accadrà in futuro e in che modo il mondo finirà? L’Apocalisse ci rivela verso che direzione sta andando, e ci dice cosa dovremmo fare per essere parte di quello nuovo che verrà.
Allo stesso tempo, l’Apocalisse può non piacerci perché non capiamo cosa significhi e abbiamo paura di perderne il senso. Martin Lutero si sentì così quando lamentò che Cristo non è chiaramente rivelato in questo libro. La nostra incapacità di afferrare il senso dell’Apocalisse è espressa in questo commento umoristico di G.K. Chesterton: “Sebbene San Giovanni l’evangelista abbia visto molti strani mostri nella sua visione, non ne ha visti di così selvaggi come uno dei suoi commentatori.”Forse ci siamo allontanati dal libro quando abbiamo incontrato letture strane e speculative di questo libro, alcune delle quali offrono una mappa sorprendentemente dettagliata di cosa si suppone accadrà in futuro.
Un messaggio di speranza e rassicurazione
Credo che abbiamo un disperato bisogno del messaggio dell’Apocalisse nel mondo di oggi. C’è un grande conflitto tra il bene e il male intorno a noi, e la fede cristiana è sotto attacco, come lo era nel I secolo. Giovanni ci ricorda in questo libro che Dio regna, anche nei giorni malvagi; che Dio non ha dimenticato il suo popolo; e che la bontà alla fine trionferà e prevarrà. Nel mezzo della malvagità, in un mondo in cui la fede cristiana è presa di mira, abbiamo bisogno di speranza e rassicurazione che il male non avrà l’ultima parola, e l’Apocalisse ci dice che arriverà un nuovo mondo, una nuova creazione, e che tutto andrà bene. Dio è giusto, santo e retto, e coloro che si ribellano contro di Lui e contro Cristo andranno incontro al giudizio.
Allo stesso tempo, vediamo all’interno di questo libro che la morte e la resurrezione di Gesù sono il centro della storia, o il fulcro. Il male è stato sconfitto grazie a ciò che ha fatto Gesù. Il trionfo sulla malvagità è stato realizzato non da un atto di giudizio, ma attraverso la sofferenza del Leone della tribù di Giuda, attraverso l’Agnello che morì.
Cosa devono fare i credenti che vivono in Babilonia, in un mondo in cui i governi sono come bestie feroci che cercano di distruggere la Chiesa?
Giovanni ci dice che dobbiamo stare vicini a Gesù, che non dobbiamo fare compromessi col maligno, che dobbiamo resistere fino alla fine e che dobbiamo porre lo sguardo al premio finale. Il libro dell’Apocalisse non è un grafico riguardo il futuro, ma una chiamata ad essere discepoli di Cristo. Giovanni ci dice di essere fedeli e di portare frutto, e noi non dovremmo arrenderci alla disperazione, perché alla fine tutto andrà bene.
Questo articolo è adattato da The joy of hearing: a theology of the book of Revelation di Thomas R. Schreiner.
Traduzione a cura di Alessia Pescarmona
Tematiche: Incoraggiamento ed esortazione, Nuovi cieli e nuova terra, Speranza, Teologia
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