Anche se è una festa mondana, il Natale aiuta sempre ad avvicinarsi al Vangelo.

 

 

Il Natale è l’unico giorno santo cristiano che è anche una grande festa mondana, senza dubbio la più grande della nostra cultura. Il risultato sono due diverse celebrazioni, osservate da milioni di persone allo stesso tempo. Questo comporta un certo disagio da entrambe le parti. Molti cristiani non possono fare a meno di notare che sempre più spesso i festeggiamenti pubblici che circondano il Natale evitano di fare riferimento alle sue origini cristiane. La musica di sottofondo nei negozi sta passando da “Joy to the World” a “Have a Holly, Jolly Christmas”. La festa viene promossa come momento per la famiglia, per fare regali e per la pace nel mondo. “Il Natale è una festa meravigliosa e mondana”, ha scritto un ammiratore sul sito web ormai scomparso Gawker [1].

 

D’altra parte, le persone che non sono religiose non possono fare a meno di scoprire che il significato più antico del Natale continua ad intromettersi senza invito, per esempio, attraverso la musica dei canti tradizionali natalizi. Può essere irritante dover rispondere alla domanda dei loro figli: “Che cosa significa quella canzone: ‘Nato per dare loro una seconda nascita’?” [2]

 

Le festività mondane

Come credente, sono lieto di condividere le qualità di questo giorno con l’intera società. Il Natale mondano è una festa di luci, un momento di incontri familiari e una pausa da dedicare generosamente a chi è più vicino a noi e a chi ne ha più bisogno. Queste pratiche arricchiscono tutti e sono veramente congruenti con le origini cristiane della celebrazione.

 

A causa del carattere commerciale del Natale, esso rimarrà per molti una festa mondana. Il mio timore, tuttavia, è che le sue vere radici diventeranno sempre più nascoste alla maggior parte della popolazione. L’enfasi che viene posta sul concetto di “luce nelle tenebre”, deriva dal credo cristiano che la speranza del mondo sia da trovare al di fuori del mondo stesso. L’offerta di doni è una risposta naturale allo stupendo atto di donazione di Gesù, quando Egli ha messo da parte la sua gloria ed è nato tra il genere umano. La preoccupazione per i bisognosi ricorda che il Figlio di Dio non è nato in una famiglia aristocratica, ma in una famiglia povera. Il Signore dell’universo si identificava con i più piccoli e i più esclusi del genere umano.

 

Questi sono temi potenti, ma ognuno di essi è una spada a doppio taglio. Gesù viene come la Luce, perché siamo troppo ciechi spiritualmente per trovare la nostra strada. Gesù è diventato mortale ed è morto perché siamo troppo rovinati moralmente per essere perdonati in qualsiasi altro modo. Gesù ha dato se stesso a noi, e così dobbiamo donarci totalmente a lui. Noi, dunque, non apparteniamo a “noi stessi” (1 Cor. 6:19).

 

Il Natale, come Dio stesso, è molto più sorprendente e più imponente di quanto immaginiamo.

 

La verità biblica accessibile

Ogni anno la nostra società occidentale, sempre più mondana, diventa sempre meno consapevole delle proprie radici storiche, molte delle quali sono i fondamenti della fede cristiana. Eppure, una volta all’anno, a Natale, queste verità fondamentali diventano un po’ più accessibili a un pubblico vastissimo. In innumerevoli incontri, concerti, feste e altri eventi, anche quando la maggior parte dei partecipanti sono privi di fede, questi elementi essenziali della fede a volte possono diventare visibili.

 

Per esempio, facciamo qualche domanda sul famoso canto natalizio “Hark! The Herald Angels Sing”, sentito nei centri commerciali, nei negozi di alimentari e agli angoli delle strade. Chi è Gesù? È il “Signore eterno”, che dal “cielo più alto” scende per essere la “progenie del grembo della vergine”. Che cosa è venuto a fare? La sua missione è vedere “Dio e i peccatori riconciliati”. Come l’ha realizzato? Egli “depone la sua gloria”, affinché “non possiamo morire più”. Come può essere nostra questa vita? Attraverso una rigenerazione interiore e spirituale così radicale che può essere chiamata “la seconda nascita”. Con brillante efficienza di stile, il canto ci dà una sintesi di tutto l’insegnamento cristiano.

 

Anche se poche delle più note canzoni natalizie e letture bibliche sono così complete, resta il fatto che un mese all’anno centinaia di milioni di persone, se si prendessero la briga di fare domande di questo tipo, avrebbero a loro disposizione le stesse conoscenze che hanno i figli di Dio.

 

Capire il Natale è capire il cristianesimo di base: il Vangelo.

 

 

Note:

[1] Gawker era un blog con sede a New York che definisce se stesso come “la fonte per ogni notizia e gossip quotidiana di Manhattan” e concentra la propria attenzione sulle celebrità e sul mondo dei mass media – fonte wikipedia.

[2] “Nato per dare loro una seconda nascita” è un verso tratto dal canto tradizionale “Hark! the herald angels sing”.

Tematiche: Evangelizzazione, Natale cristiano

Tim Keller

Tim Keller

 

(MDiv, Gordon-Conwell Theological Seminary; DMin, Westminster Theological Seminary) è fondatore della Chiesa Redeemer Presbyterian (PCA) di Manhattan, presidente di Redeemer City to City, e vicepresidente della Gospel Coalition. È autore di numerosi libri, tra cui La ragione per Dio. Lui e sua moglie, Kathy, hanno tre figli.

© thegospelcoalition.org, © Coram Deo

Il presente articolo può essere utilizzato solo facendone previa richiesta a Coram Deo. Non può essere venduto e non si può alterare il suo contenuto.