Alcune lezioni che ogni cristiano può imparare da Billy Graham

 

Le dichiarazioni conclusive sull’eredità lasciataci da una persona sono affidate agli storici, ma nel caso di Billy Graham, alcune osservazioni attendibili possono essere fatte anche oggi.
Mentre piango la sua dipartita e mi rallegro che ora si trovi con il suo Salvatore che ha amato profondamente, offro queste riflessioni. Queste osservazioni non riguardano il vasto impatto numerico del suo ministero evangelico (come la predicazione a oltre 200 milioni di persone), ma il suo ininterrotto retaggio da cui possiamo trarre ispirazione nella nostra vita e nei nostri ministeri.

 

Billy Graham credeva nell’autorità delle Scritture.

Dopo aver lottato con forti dubbi, spinti dallo scetticismo del suo amico Charles Templeton, Graham si è impegnato ad affermare la Bibbia come Parola sicura e affidabile di Dio. La frase sempre ricorrente nella sua predicazione è diventata “La Bibbia dice”.

 

Graham conosceva il potere della preghiera.

Egli ripeteva spesso: “Ci sono tre segreti nel mio ministero. Il primo è preghiera; il secondo è preghiera; il terzo è preghiera”. Egli supplicava Dio per le anime delle persone. Nel suo libro del 2006, The Journey, Graham dà questo consiglio: “Ogni uomo o donna la cui vita è sempre dipesa da Dio, è stata una persona di preghiera. Un cristiano che non prega è un cristiano impotente. In tutta la Bibbia e nella storia della Chiesa, coloro che hanno avuto il massimo impatto in Dio sono stati quelli che hanno pregato di più“.

 

Conosceva la pienezza dello Spirito Santo.

Egli documenta il suo tempo nelle isole britanniche con il grande predicatore gallese Stephen Olford e come Olford lo aiutò a capire cosa significasse avere la pienezza dello Spirito Santo alimentando la propria vita e la propria predicazione. Graham disse, dopo la sua conversione, che l’incontro con Stefano Olford era stata l’esperienza spirituale più significativa della sua vita. Nel suo libro del 1978, Lo Spirito Santo, Graham enuncia il fulcro della questione: “Non è quanto abbiamo dello Spirito, ma quanto lo Spirito ha di noi”.

 

Billy Graham era focalizzato sulla croce.

Come l’apostolo Paolo, egli si era “proposto di non sapere fra voi altro, se non Gesù Cristo e lui crocifisso” (1 Cor. 2:2). In mezzo al crescente secolarismo e scetticismo, quando altri cosiddetti “evangelisti” si allontanarono dal predicare la croce, Billy Graham chiarì che senza la croce (e la risurrezione) non abbiamo nessun messaggio evangelico da trasmettere. Egli proclamò arditamente che la salvezza si trovava solo attraverso la croce di Cristo.

 

Graham ha promosso l’evangelizzazione personale.

Egli si rese conto che Dio lo aveva chiamato alla predicazione evangelistica a milioni di persone, ma capì anche che la maggior parte delle persone che venivano a Cristo sarebbe stata avvicinata attraverso la testimonianza di credenti fedeli. Nel corso degli anni, l’Associazione Evangelistica Billy Graham ha sponsorizzato centinaia di corsi di formazione per aiutare i cristiani a condividere il Vangelo.

 

Si è preparato per il futuro.

Sapeva che se il ritorno del Signore non fosse avvenuto durante la sua vita, la necessità di un ministero evangelico continuo sarebbe proseguito anche dopo la fine del suo predicare. Un importante ministero, di cui ho il privilegio di far parte, è la Billy Graham School of Missions, Evangelism and Ministry presso il Seminario teologico battista del Sud. Graham amava questa scuola che porta il suo nome (l’unica di questo tipo nel mondo) ed era entusiasta della formazione evangelica che era in corso e che uomini e donne avrebbero ricevuto qui anche molto tempo dopo la sua scomparsa.

 

Ha vissuto la vita di santità.

Durante tutto il suo notevole ministero durato circa otto decenni, non c’è mai stato un accenno di scandalo. All’inizio del suo ministero, si è impegnato a proteggere la sua vita e il suo ministero dallo scandalo fissando standard elevati per la responsabilità finanziaria e la moralità sessuale. Come si può spiegare l’impatto di Graham? Forse sua moglie Ruth fu la persona che meglio riuscì a spiegare i motivi del suo impatto mondiale. Lei osservò: “Billy non è un grande predicatore, ma è un uomo santo”.

Quale eredità ha lasciato Billy Graham? Egli ha dato l’esempio di colui che ha affermato l’autorità delle Scritture, conosciuto il potere della preghiera, sperimentato la pienezza dello Spirito Santo, focalizzato sulla croce, promosso l’evangelizzazione personale, si è preparato per il futuro e ha vissuto una vita di santità.

Durante una delle sue estese campagne evangelistiche, Billy chiese a suo cognato, Leighton Ford, di predicare una sera per far riposare la sua voce malata. Billy voleva essere lì a pregare per Leighton mentre predicava, così indossò grandi occhiali da sole e si tirò su il cappuccio di una felpa da baseball fino sulla fronte, e si sedette in mezzo al pubblico.

Billy intuì che l’uomo seduto accanto a lui era stato toccato dal Signore durante il messaggio, e quando Ford chiese chi voleva accettare il perdono di Dio, Billy domandò a quest’uomo se voleva andare avanti per impegnarsi a seguire Cristo. L’uomo lo guardò e disse: “No, penso che aspetterò fino a domani sera, quando si presenterà «il grande predicatore»”.

Oggi il mondo ha perso un campione del Vangelo, ma Billy Graham vorrebbe dire a ogni credente: «Non aspettare che arrivi il prossimo, “il grande predicatore”. Vai a condividere Cristo con il tuo parente, collaboratore, compagno di classe, vicino di casa, amico o conoscente oggi stesso».

Questa è l’eredità di Graham e come vorrebbe che noi rispondessimo alle notizie del suo ritorno a casa oggi.

 

 

Tematiche: Evangelizzazione, Ministero, Teologia, Vita Cristiana

Timothy Beougher

Timothy Beougher
È professore di Evangelismo e di Crescita della Chiesa nella Billy Graham School of Missions, Evangelism e Ministry dove serve anche come decano associato.

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