Al di sopra delle mimose

Se l’8 marzo fosse un quadro, sfondo e cornice sarebbero punteggiati di giallo.

Le donne ammirano i mazzolini di mimose fiorite coi loro capolini tondi e soffici che ricordano che la vita ha bellezza, morbidezza e profumo. La meraviglia si nutre di emozioni vitali che scorrono in noi come linfa.

Cosa darei per trattenere ancora un po’ la loro luminosità specialmente in una fase così buia e angosciante, attraversata dai rumori di guerra.

Possibile che questi grappoli di soli vellutati si spengano così in fretta e dopo pochi giorni si restringano opachi e appassiti?

Domani dopo averci fatto compagnia con con la loro delicatezza e colorato le nostre ore, ci saluteranno impallidendo perché se ne andranno presto.

La Bibbia cita spesso i fiori come quintessenza della bellezza, ma anche come figura di temporaneità contrapposta a ciò che permane: le parole di Dio. “Ogni carne è come l’erba e ogni sua gloria è come il fiore dell’erba; l’erba si secca, il fiore cade, ma la Parola del Signore rimane in eterno” (Isaia 40:8 e 1 Pietro 1:25).

Mi conforta tantissimo sapere che ci sono parole che non sfioriscono e non appassiscono in nessun posto e in nessun periodo, parole belle e colme di eternità.

Siamo donne che vivono in un tempo instabile che genera turbamenti. Dopo una pandemia e con lo spettro di una guerra che si avvicina, comprendiamo che nessuna di noi viene risparmiata, individualmente o collettivamente, dalla sofferenza.

Le nostre giornate perdono prevedibilità e ciò pesa enormemente sulle nostre emozioni.

Ciò che vorremmo non accadesse mai, forse ci tiene sveglie ripetutamente la notte e ci estenua rattristandoci. Se ci avevano detto che come figlie di Dio saremmo state schermate dal dolore e ci avevamo creduto, beh ora abbiamo di sicuro scoperto che la realtà è un’altra.

Gesù ricordò ai suoi che avrebbero avuto persecuzioni e sofferenze in questo mondo, così come le aveva vissute lui stesso. Ma disse anche che insieme ai problemi avremmo avuto la grazia sufficiente, l’aiuto commisurato per affrontare i giorni bui, quelli senza la luce delle belle mimose.

Come? Quando Gesù morì, risorse e ascese in cielo, prese il suo posto alla destra di Dio.

Il suo corpo glorioso fu incoronato con la corona eterna del Re dei Re e anziché ricevere doni e omaggi come si usa fare ai sovrani terreni, fu Lui a fare dei regali a noi! Donò lo Spirito Santo, il suo Spirito a tutti i suoi figli e figlie, un dono duraturo come un sigillo permanente che dichiara la nostra appartenenza a Lui. (Giovanni 14: 25-27 e Efesini 1:17-21).

Siamo unite a Cristo e quindi unite al Suo Spirito, la sua grazia che opera in noi con potenza è con noi per vivere tanto le asperità di oggi quanto la paura del domani.

La realtà a cui riallinearci è che Lui non ci risparmierà sempre il dolore, ma sarà con noi mentre attraverseremo quel dolore.

Se mi sveglierò di soprassalto perché temo per la mia sicurezza, la sua grazia mi aiuterà a riaddormentarmi mentre prego affinché il Signore mi infonda fiducia nella sua sovranità e benevolenza.

Se mi agiterò per quell’esame che non riesco a passare, sarà la sua grazia che trasformerà il mio panico in calma e fiducia.

Se dovrò prendere l’aereo e nella mia mente il terrore mi proietterà in un incidente catastrofico, sarà la sua grazia a concedermi l’autocontrollo e il coraggio.

Mentre la mia preoccupazione non potrà mai manovrare e plasmare il domani, anzi lo rovinerà deprivandolo di fiducia e serenità, mi aggrapperò alla promessa : “Basta a ciascun giorno il suo affanno” (Matteo 6:34).

Ogni giorno porta con sé molte preoccupazioni, ma la sua grazia ci basterà e risplenderà nella nostra incapacità quando ci abbandoniamo alla sua cura. “La mia grazia ti basta perché la mia potenza si mostra perfetta nella debolezza” (2 Corinzi 12:9)

Prendiamo in mano ogni paura e ogni pensiero scalpitante d’ansia.

Confessiamoli in preghiera. Prima di inondare il Signore che ci ascolta sempre, con la nostra valanga di preoccupazioni, iniziamo a riflettere su chi è Dio.

Se ti sembra un consiglio troppo astratto, ti assicuro che non c’è punto più concreto e pratico da cui iniziare.

Nominiamo le qualità di Dio: è il Re dei Re, è sovrano, è giusto, è misericordioso, è buono e molto altro ancora! Per chi o cosa ci assale la paura se Lui ha il controllo di tutto? (Romani 8:31-38)

Nominiamo le sue dichiarazioni: ci dice moltissime volte di Non Temere, Non essere ansiosi, di gettare su di lui le nostre preoccupazioni perché ha cura di noi (1 Pietro 5:7).

Nominiamo le opere potenti che culminano in Gesù Cristo: “Il vostro cuore non sia turbato, abbiate fede in me …” (Giovanni 14:1). “Avendo amato i suoi li amò fino alla fine …” (Giovanni 13:1) “Ecco, Io sono con voi tutti i giorni …” (Matteo 28:20)

Queste sono le parole che valgono e durano al di sopra di tutto: erano vere ieri quando furono scritte, sono ancora vere oggi quando le leggiamo e pronunciamo, e lo saranno domani: non saranno mai tolte, né ne verranno mai aggiunte.

Ripetiamocele, da sole e a chi abbiamo accanto, rincuoriamoci ed esortiamoci a vicenda con queste parole, anche quando svuoteremo il vaso dei fiori e toglieremo le mimose.

Tematiche: Donne, Femminilità

Emanuela Quattrini Artioli

Emanuela Quattrini Artioli

 

Lavora con il ministero di Coram Deo e serve nella Chiesa “Sola Grazia” di Porto Mantovano, Mantova come insegnante per le donne. È sposata con Andrea da 30 anni e madre di tre figli.

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